Il ciclo dei rifiuti e le discariche sotto sequestro al centro del lavoro svolto dalla Commissione d’inchiesta presieduta da Giacomo Giannarelli
La Commissione, presieduta da Giacomo Giannarelli, ha fotografato la situazione toscana in tema di rifiuti, trattando diversi aspetti:
- i dati quantitativi di produzione dei rifiuti urbani e speciali
- la funzione degli ATO e dei gestori locali dei rifiuti urbani
- la presenza della criminalità organizzata nel settore della gestione dei rifiuti
- il lavoro svolto da enti, come ARPAT, nell’ambito del monitoraggio e controllo ambientale
- l’analisi della situazione delle discariche poste sotto sequestro nella nostra regione.
Il lavoro svolto dalla Commissione, che ha contemplato sopralluoghi e audizioni di esperti del settore, è ben illustrato nella relazione conclusiva, da cui emergono molte criticità ma anche diverse proposte per affrontare i problemi riscontrati nella gestione dei rifiuti toscani.
Le soluzioni contenute nella relazione di sintesi potranno divenire parte integrante del nuovo piano regionale di gestione rifiuti, infatti l’attuale è ormai a termine, scadrà nel 2020.
Molti gli spunti di interesse che emergono dalla relazione, ma con il Presidente della Commissione d’inchiesta ci siamo soffermati in particolare sul ruolo dei cittadini e sull’importanza dell’educazione e dell’informazione volta a sensibilizzare a comportamenti sostenibili e tesi a limitare la quantità di rifiuti prodotti, facendo leva su:
- buone pratiche che portino alla riduzione dei rifiuti
- raccolta differenziata da incrementare anche con il porta a porta
- riuso da implementare con la nascita di centri del riuso
- tariffazione puntuale, premiante per chi produce pochi rifiuti indifferenziati.
I cittadini sono parte attiva nella politica di gestione dei rifiuti, infatti, con i loro comportamenti possono ridurre la quantità di rifiuti prodotti, aumentare la quantità e migliorare la qualità della raccolta differenziata, optare per il riuso e scegliere prodotti che nascono da un design eco-compatibile.
L’introduzione della tariffazione puntuale premierà i comportamenti virtuosi, infatti, i cittadini pagheranno solo per i rifiuti indifferenziati che produrranno, superando i criteri applicati oggi per definire la tassa sui rifiuti, ad esempio, i metri quadrati delle abitazioni e/o il numero dei componenti del nucleo familiare.
Tutto questo necessita di una stretta collaborazione tra PA (pubblica amministrazione) e cittadini.
Inoltre Giacomo Giannarelli indica, come fondamentale, per una nuova politica in materia di rifiuti, la valorizzazione dei
- distretti produttivi, che devono essere sempre più sensibili al modello dell’ economia circolare
- centri di ricerca dove si studiano i prodotti ed il loro ciclo di vita, come quello di Capannori.
Perseguire il modello dell’ economia circolare richiede la realizzazione di nuovi impianti produttivi anche quelli necessari a trattare i rifiuti e riciclarli. Questo potrà essere fonte di conflitti ambientali che la PA dovrà gestire e risolvere anche avvalendosi del dibattito pubblico, che prevede un ampio coinvolgimento delle popolazioni interessate ma che richiede di essere contenuto e guidato da figure esperte nella negoziazione e mediazione di situazioni conflittuali.
Infine non tutto può essere risolto a livello regionale, sono infatti necessari importanti interventi a livello statale; per questo la Commissione, con il suo Presidente, sollecita la Giunta a farsi portavoce presso le istituzioni centrali (in particolare Governo e Parlamento) affinchè lavorino su un nuovo quadro normativo che faccia chiarezza su
- i codici specchio
- i criteri di assimilabilità
- l’end of waste.
Per approfondimenti, leggi la relazione conclusiva predisposta dalla Commissione d’inchiesta presieduta da Giacomo Giannarelli e tutti i documenti prodotti.