“E con il cuore infranto dal dolore che diamo notizia della morte dell’amico, compagno e fratello Giacomo Verde. Non ci sono parole, non possono esistere, per descrivere realmente chi fosse Giacomo e soprattutto il vuoto che lascia. Una vita dedicata alla ricerca del bello e del giusto attraverso l’impegno nella cultura e nell’arte. Magari avrete avuto la fortuna di leggere un suo libro, di ammirare una sua performance o avere visto un suo video ma noi siamo stati molto più fortunati, ad avere respirato assieme a lui, ad essere stati contaminati dal suo vivace ingegno e nutriti dalla sua esperienza. Giacomo Verde, nonostante, sia una persona che già in vita si studiava nei corsi accademici per la sua capacità di essere un innovatore nei campi della video arte era una persona umile e disponibile”.

Lo scrive in una nota Officina d’arte fotografica e contemporanea “Dada Boom”

“Tra i pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche in Italia, Giacomo Verde ha operato in un territorio di confine, all’incrocio tra diversi linguaggi e generi. Docente all’accademia di Carrara e di Torino dall’anno prossimo era in procinto di avere anche la cattedra di Venezia. Politicamente schierato dalla parte dei movimenti ha prodotto video documenti molto conosciuti  “Come s’era tutti sovversivi” dedicato a Franco Serantini o  “Solo Limoni” sui fatti del G8 di Genova dove anche lui partecipò. Inventore del tele – racconto, dove la telecamera riprende piccoli oggetti animati dal narratore in tempo reale e il televisore li ritrasmette in diretta, come se fosse una potente lente di ingrandimento, ingigantendoli fino a dargli un senso estetico e narrativo altrimenti non percepibile. Fin da subito sostenitore dell’Officina d’arte fotografica e contemporanea “Dada Boom”, attivo nel museo popolare della pineta, firmatario del manifesto reo – dadaista e attivissimo nel rilanciare il Carneval Varignano quest’anno aveva partecipato, nonostante la malattia, anche alla canzonetta dei rioni. Si è speso fino all’ultimo all’interno del collettivo e giovedì 30 aprile, nonostante avesse l’ossigeno attaccato, ha partecipato alla nostra ultima riunione skype. Ieri Primo Maggio, giorno che eravamo soliti festeggiare assieme, ci scriveva:
“Eccomi qua!! Buon Primo Maggio a tutte e tutti!!! Anche se è davvero molto strano questo primo Maggio. Per il Corona Virus nel vostro caso e per il tumore nel mio. Nessuno di noi l’anno scorso si sarebbe immaginato questo 1 maggio. Chissà come sarà il prossimo? Ormai questo è andato. Quindi mi vien da augurarci buon 1 maggio 2021!! Che sia meglio di questo!! Facile è?” 
Non sappiamo come sarà il prossimo 1 Maggio ma, una cosa è certa, se ci saremo ti ricorderemo caro amico, compagno, fratello. E ti ricorderemo ogni giorno, grati di tutto quello che ci hai insegnato”.
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