VIAREGGIO. Un grande capitano, ma soprattutto un grande uomo. Quella tra Lorenzo Fiale ed il Viareggio (compresa la gente che di questa maglia ne ha fatto una fede) è una storia d’amore che nel calcio dei giorni nostri è praticamente una rarità.

Negli ultimi anni – quelli in cui i bianconeri hanno disputato i play-out contro Paganese e Cosenza – lui c’è sempre stato, al centro della difesa a fare sportellate con gli attaccanti avversari.

“Io mi sento partecipe del progetto e per questo ringrazio la società – dice Fiale -, spero che a Viareggio abbiano conosciuto la persona che sono, ovvero un ragazzo normale che è un padre di famiglia e poi anche un giocatore che sta facendo il bene per la propria squadra. Penso di lasciare un bel ricordo in futuro”.

Ma da vero capitano, per prima cosa Fiale pensa all’obiettivo primario delle zebre, che non può che essere la salvezza: “Domenica a Monza abbiamo fatto un passo in avanti in questo senso, ma nel ritorno dovremo essere bravi mentalmente a chiudere una partita che altrimenti potrebbe diventare strana e difficile. Al “Brianteo” avevamo fatto bene nel primo tempo, poi c’è stato qualche errore di troppo in impostazione, ma per fortuna abbiamo colpito con Denis (D’Onofrio, ndr) e abbiamo vinto”.

E a rendere ancora più speciale la sfida dei “Pini” di domenica, c’è il ritorno – di cui si comincia a vociferare con una certa insistenza – di un nutrito gruppo dei vecchi ultras: “Sarebbe davvero bello – ammette il capitano – tanti ragazzi sono diventati miei amici e la loro presenza non può che farmi piacere”.

 

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ultimo aggiornamento: 22-05-2012


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