VIAREGGIO. Che Simone Zaza fosse un attaccante dal sicuro avvenire non se ne sono accorti soltanto a Viareggio. Una delle tappe fondamentali nel percorso formativo del centravanti di Policoro è stata Genova, sponda blucerchiata.
Quando Zaza l’anno scorso militava nella Primavera della Sampdoria, ad allenarlo c’era Luciano Bruni, che adesso spende parole d’elogio per quel giovane di belle speranze, che sul campo – confermandosi poi a Viareggio con 11 reti in 17 partite – ha dimostrato il suo enorme valore.
Mister, se il Viareggio si è salvato, gran parte del merito è proprio del “suo” Zaza…
“Ha dato un grande contributo alla squadra bianconera e mi fa molto piacere. Ha avuto modo di rendersi protagonista in una piazza tranquilla”.
Ma già quando lo aveva allenato alla Sampdoria aveva già fatto intravedere le sue grandi potenzialità.
“Purtroppo l’anno scorso Simone ha avuto molta sfortuna: si fece male subito ad inizio stagione e poi alla Viareggio Cup contro la Roma, ma per noi era un giocatore fondamentale”.
E caratterialmente Zaza che ragazzo è?
“Simone era venuto alla Samp con l’etichetta di uno con la testa calda, ma io e lui ci siamo capiti sin da subito: ha sempre fatto quello che doveva fare, senza mai creare problemi”.
Per lei Zaza è pronto per una stagione da protagonista in Serie B?
“In pochi hanno la sua personalità e la sua malizia. Già l’anno scorso si era capito che per la Primavera era sprecato e sicuramente non rimarrà a Viareggio che, con tutto il rispetto, non è più una piazza adatta per Zaza”.
Quanti margini di miglioramento ha ancora Simone?
“Sicuramente tanti. Ha un grande talento e deve saperlo coniugare con l’aspetto mentale. Deve limare la sua impulsività, ma se non sciupa tutto, può davvero aspirare ad una grande carriera”.
