Frattanto, le due associazioni hanno già raccolto oltre 10mila firme per chiedere le dimissioni di Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ma anche che venga processato. “Perché è indagato nella strage di Viareggio – 32 vittime, numerosi feriti gravi e gravissimi – da dicembre 2010”, si legge in una nota. “Il 28 giugno 2012 la Procura di Lucca ha richiesto il rinvio a giudizio per disastro ferroviario ed altri reati in qualità di Amministratore delegato di Rfi dal 2001 al 2006 e del Gruppo ferrovie dello Stato dal 2007 ad oggi;
– ha rilasciato, a poche ore dalla strage e nei mesi successivi, dichiarazioni vergognose ed offensive nei confronti delle vittime della strage di Viareggio;
– è responsabile di una politica aziendale che ha contribuito a trascurare e penalizzare la sicurezza in ferrovia, oltre ad aumentare disagi a viaggiatori e pendolari;
– ha diffidato i due ferrovieri che partecipavano all’incidente probatorio della strage di Viareggio nella ricerca della verità e della giustizia facendo sì che uno abbandonasse l’incarico;
– ha sospeso prima e licenziato poi il ferroviere che ha respinto al mittente intimidazioni, ricatti e minacce;
– ha licenziato e sospeso, in questi anni, ferrovieri ed Rls perché impegnati concretamente per la sicurezza e la salute in ferrovia;
– ha dichiarato spudoratamente, in un incontro alla Regione (14 settembre 2009), che quel ferroviere di Viareggio (Riccardo Antonini) lo avrebbe licenziato;
– ha intimorito i familiari minacciando persino lo spostamento del processo dalla sua giurisdizione perché a Viareggio non vi sarebbe un clima sereno;
– ha avanzato forme subdole di intimidazione nei confronti di giornalisti e consulenti di parte;
– ha sul libro-paga di Rfi (Rete ferroviaria italiana) l’ingegnere Licciardello, perito del Gip nell’incidente probatorio;
– ha tanta paura del processo sulla strage di Viareggio perché sa che non sarà il solito processo dove i suoi attuali consulenti di fiducia, in altri processi, sono stati Ctu della procura e/o periti del Gip e dove ai macchinisti deceduti fu vigliaccamente accollata la responsabilità del disastro (come per quello di Crevalcore del 7 gennaio 2005);
– ha una vergogna indicibile nel guardare le foto delle 32 vittime di Viareggio.”
Questo, dunque, è quanto chiedono le due associazioni: “Il signor Moretti deve ritirare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei ferrovieri impegnati sulla sicurezza, rassegnare le dimissioni da amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e affrontare l’iter processuale senza colpi di mano.
“Allora sì che le scuse ai familiari delle vittime sarebbero convinte e sincere. Scuse propagandistiche, ipocrite e fuori tempo massimo non sono accettabili.”
Intanto, la Federazione di Lucca e Versilia del Partito dei Comunisti Italiani manifesta il proprio sostegno a Riccardo Antonini. L’invito ad intervenire al presidio verrà rivolto questa sera ai partecipanti alla Festa de La Rinascita a La Gulfa, a Montramito.