VIAREGGIO. Un presidio davanti al Tribunale di Lucca, per chiedere il reintegro di Riccardo Antonini, il ferroviere viareggino licenziato da Trenitalia lo scorso 7 novembre: lo organizzano per domani giovedì 5 luglio, dalle ore 10.30, le associazioni “Il mondo che vorrei” e “Assemblea 29 Giugno”, che riuniscono i familiari delle vittime del disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009. Proprio domani, alle ore 11.30, è in programma in Tribunale l’udienza per il caso di Antonini.

Frattanto, le due associazioni hanno già raccolto oltre 10mila firme per chiedere le dimissioni di Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ma anche che venga processato. “Perché è indagato nella strage di Viareggio – 32 vittime, numerosi feriti gravi e gravissimi – da dicembre 2010”, si legge in una nota. “Il 28 giugno 2012 la Procura di Lucca ha richiesto il rinvio a giudizio per disastro ferroviario ed altri reati in qualità di Amministratore delegato di Rfi dal 2001 al 2006 e del Gruppo ferrovie dello Stato dal 2007 ad oggi;

– ha rilasciato, a poche ore dalla strage e nei mesi successivi, dichiarazioni vergognose ed offensive nei confronti delle vittime della strage di Viareggio;
– è responsabile di una politica aziendale che ha contribuito a trascurare e penalizzare la sicurezza in ferrovia, oltre ad aumentare disagi a viaggiatori e pendolari;
– ha diffidato i due ferrovieri che partecipavano all’incidente probatorio della strage di Viareggio nella ricerca della verità e della giustizia facendo sì che uno abbandonasse l’incarico;
– ha sospeso prima e licenziato poi il ferroviere che ha respinto al mittente intimidazioni, ricatti e minacce;
– ha licenziato e sospeso, in questi anni, ferrovieri ed Rls perché impegnati concretamente per la sicurezza e la salute in ferrovia;
– ha dichiarato spudoratamente, in un incontro alla Regione (14 settembre 2009), che quel ferroviere di Viareggio (Riccardo Antonini) lo avrebbe licenziato;
– ha intimorito i familiari minacciando persino lo spostamento del processo dalla sua giurisdizione perché a Viareggio non vi sarebbe un clima sereno;
– ha avanzato forme subdole di intimidazione nei confronti di giornalisti e consulenti di parte;
– ha sul libro-paga di Rfi (Rete ferroviaria italiana) l’ingegnere Licciardello, perito del Gip nell’incidente probatorio;
– ha tanta paura del processo sulla strage di Viareggio perché sa che non sarà il solito processo dove i suoi attuali consulenti di fiducia, in altri processi, sono stati Ctu della procura e/o periti del Gip e dove ai macchinisti deceduti fu vigliaccamente accollata la responsabilità del disastro (come per quello di Crevalcore del 7 gennaio 2005);
– ha una vergogna indicibile nel guardare le foto delle 32 vittime di Viareggio.”

Questo, dunque, è quanto chiedono le due associazioni: “Il signor Moretti deve ritirare i provvedimenti disciplinari nei confronti dei ferrovieri impegnati sulla sicurezza, rassegnare le dimissioni da amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e affrontare l’iter processuale senza colpi di mano.

“Allora sì che le scuse ai familiari delle vittime sarebbero convinte e sincere. Scuse propagandistiche, ipocrite e fuori tempo massimo non sono accettabili.”

Intanto, la Federazione di Lucca e Versilia del Partito dei Comunisti Italiani manifesta il proprio sostegno a Riccardo Antonini. L’invito ad intervenire al presidio verrà rivolto questa sera ai partecipanti alla Festa de La Rinascita a La Gulfa, a Montramito.

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