Paoli ragiona in termini di uomo d’affari, di chi ha un interesse economico affinché Viareggio non perda le sue feste rionali. Ma il suo auspicio principale sembrerebbe essere un altro: “Certo, a noi interessa che il Carnevaldarsena si svolga regolarmente. E se poi il rione saltasse, vorrà dire che quei 10mila euro andranno a chi si impegnerà per allestire un evento carnevalesco in quel quartiere.
“Qui il nodo della questione riguarda comunque i rapporti tra la Fondazione Carnevale e i comitati delle feste rionali: Palazzo delle Muse dovrebbe fare un passo avanti e riconoscere ai rioni un ruolo primario che, mi pare, sia stato formalizzato solamente a voce. Dovrebbe essere scritto tutto nero su bianco. E poi ci vorrebbe un impegno concreto nell’aiutare gli organizzatori. Non parlo, però, di erogazione di contributi, ma delle spese per i vari permessi, per l’occupazione del suolo pubblico e il servizio dei vigili urbani.”
Paoli confessa di aver contattato anche Massimiliano Pagni, presidente del Carnevaldarsena: “Io, a oggi, non ho ancora trovato delle motivazioni forti alla decisione di far saltare la baracca.
“I rioni hanno bisogno di nuova linfa, non c’è dubbio. E hanno bisogno di contributi non tanto economici quanto in termini di idee. Su questo capisco la loro stanchezza: a organizzare la festa sono sempre gli stessi, tutti gli anni piovono critiche e ogni piccolo intralcio assume l’aspetto di un ostacolo insormontabile.
“Allo stesso tempo, però, non è possibile che vogliano fermarsi solo per questa volta avendo già in cantiere di ripartire nel 2014: Pagni mi ha detto che molti viareggini sono contrari al Carnevaldarsena, ma sono certo che è più consistente la fazione di chi il rione lo vuole. Mi auguro, pertanto, che ci ripensino: chi ci rimetterebbe, alla fine, è tutta la città di Viareggio.”
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