Secondo la Cgil il documento dovrebbe essere integrato con almeno altre due iniziative. Primo fra tutti: la creazione di un marchio locale che certifichi e tracci la provenienza e la lavorazione locale del marmo. Un modo per valorizzare e proteggere un prodotto esclusivo della Versilia. Infine, Fillea vuole “integrare nell’ elenco dei soggetti a cui questa modifica di legge deve dare risposte con i lavoratori disoccupati del territorio che hanno visto chiudere le loro aziende di trasformazione e vedono passare dalle loro finestre di casa blocchi di marmo destinati a essere venduti all’estero senza essere trasformati”.
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ultimo aggiornamento: 05-02-2013