“I contenuti di questo confronto, a questo punto così complesso, rischiano di essere quelli fra credibilità personali e non fra diversi progetti amministrativi, ovvero proprio quello di cui Viareggio non ha bisogno. Il nostro Comune ha infatti una esigenza primaria, quella di cambiare tutto rispetto al passato a partire dalla mentalità stessa di chi amministra.
“La base da cui partire è che sono le imprese che creano la ricchezza e che questa ricchezza deve essere lasciata in parte alle imprese stesse perché possano via via riqualificarsi e in parte deve essere destinata alla fornitura di servizi essenziali e all’assistenza dei meno fortunati. Questo punto è fondamentale e sovverte quella mentalità che ha contraddistinto gli amministratori comunali a partire dalla giunta Costa e proseguendo per quelle Marcucci , mentalità che la giunta Lunardini non è riuscita a mutare: le imprese vanno spremute il più possibile (Tia e Cosap sono le più alte in Versilia) mentre la macchina burocratica deve dire no a qualsiasi iniziativa che non passi attraverso la benevola accondiscendenza di qualche amministratore o funzionario.
“Peccato che seguendo questa strada Viareggio sia stata progressivamente impoverita e qualsiasi innovazione sia ormai da anni preclusa con tutte le ovvie e letali conseguenze. Viareggio non è neppure stata congelata è proprio andata a male. Non solo ma dopo le imprese si è pensato di spremere anche tutti i cittadini con aliquote Imu elevatissime, parcheggi a pagamento ovunque, rette per gli asili fra le più alte in Toscana e altro ancora.
“Certo, il sistema-imprese, soprattutto in campo commerciale non è immune da colpe, ma è ben poca cosa di fronte alla responsabilità di chi ha rifiutato ad esempio le proposte di Ferragamo per il porto o quelle relative al nuovo Centro Congressi fatte da Riccardo Cima, o quelle relative ad una innovativa organizzazione del Carnevale o ancora a quelle di grandi aziende disposte a realizzare parcheggi sotterranei.
“La lista potrebbe continuare con quella miriade di no detti a imprenditori o potenziali imprenditori per iniziative di carattere commerciale, magari piccole ma in grado di produrre ricchezza e occupazione. Quante opportunità, quante risorse sono andate perdute per non avere accolto queste progetti, quanti posti di lavoro? Ecco, questa mentalità va ribaltata completamente: l’impresa crea lavoro e ricchezza dunque va agevolata e sta all’ente comunale favorire il nascere e progredire del sistema- imprese sul proprio territorio: con un solo limite: il rispetto dell’ambiente.
Già l’ambiente altro elemento di cui gli amministratori viareggini sembrano essersi scordati. Per una città che vive di turismo e di cantieristica la salvaguardia dell’ambiente non è solo un obbligo morale, è anche una risorsa. Un comune il cui territorio vanta ampie aree verdi avrebbe dovuto fare del godimento dell’ambiente naturale un punto di forza e invece ci troviamo con la gestione di un parco che ha bloccato ogni iniziativa, con un lago di Massaciuccoli morente e un a pineta di levante resa quasi invivibile.
“Ma in questi anni alle nostre giunte (e in particolare a quelle di sinistra che hanno amministrato consecutivamente per 20 anni), sarà mai venuto in mente di cominciare a pensare ad un progetto ambiente che oltre alla risoluzione dei problemi suddetti ipotizzasse anche
– la realizzazione della raccolta rifiuti tramite il porta a porta (con tariffazione reale)
– l’istallazione delle colonnine di ricarica per mezzi elettrici autovetture,taxi, biciclette
– isole ecologiche di quartiere
– un sistema di fontane pubbliche per ridurre l’uso dei contenitori in plastica
– l’incentivazione per le aziende agricole di sistemi di raccolta per l’acqua piovana
– un sistema di parcheggi sotterranei che, realizzati ormai ovunque e senza controindicazione alcuna, contribuiscano a ridurre l’inquinamento – avete presente i tempi di percorrenza quasi 0 con motore acceso per trovare un parcheggio? – e migliorare la vivibilità di ampie zone della città?
“Inutile continuare un elenco doloroso, ma solo a prendere in considerazione due argomenti quale il sostegno alle imprese e l’ambiente si vede come gli errori compiuti nel passato stiano soffocando il Comune di Viareggio.
“Fino a non molti anni fa il gap complessivo fra Comuni come quello di Camaiore o Pietrasanta e quello di Viareggio era notevole e a favore di quest’ultimo: gli altri si sono mossi in ogni direzione, Viareggio no. Da questa valutazione i viareggini, qualunque propensione politica abbiano, dovrebbero muovere per valutare le molte -forse troppe? – proposte elettorali in campo per queste elezioni.”