(foto Andrea Zani)
(foto Andrea Zani)

VIAREGGIO. La Cittadella della Pesca prende le distanze da quelle nuove associazioni che cercano di combattere una crisi, quella che sta colpendo il settore della pesca, che non sembra avere fine.

“Negli ultimi tempi stiamo assistendo a campagne pubblicitarie che, più che “amiche”, sembrano vere e proprie propagande affabulatorie. Nuove associazioni si affacciano nel mondo della pesca proponendosi come salvatori della patria e capaci di guarire un settore economico che sta vivendo una crisi prolungata; incapaci però, a volte, di distinguere la poppa dalla prua.

È di queste settimane la forte propaganda che si sta facendo al cosiddetto gasolio “sociale” anche se non si è ancora capito per chi è “sociale”, se per il pescatore o per il fornitore.

Il gasolio sociale esiste già da tempo ed è quello che viene erogato da Eni con la Cooperativa della Pesca Copav (tutto documentabile con fatture).

Peraltro il gasolio da noi erogato costa mediamente cinque-sei centesimi meno che a Coldiretti; la quale si vanta, non si sa bene perché, di aver ridotto i costi. Casomai ad essere ridotti sarebbero i servizi che noi, da anni, forniamo ai pescatori.

Da tempo le associazioni di categoria denunciano la situazione dei costi del gasolio che incidono in maniera rilevante sulle imprese che esercitano la pesca a strascico. Ma vorremmo ricordare che il problema della pesca non è solo il caro gasolio: i problemi sono più ampi e diversificati, dalle politiche europee rigide e poco rispondenti alle caratteristiche della pesca mediterranea, all’assenza di risorse per cambiare imbarcazioni demolendo quelle vecchie di 35 anni e sostituendole con nuove, dall’inquinamento marino che sta modificando i processi biologici delle specie ittiche, alla mancanza di risorse per sostenere le imprese nella fase di ristrutturazione e cambiamento, nel rafforzare le imprese con moderni strumenti finanziari.

I problemi della pesca non si risolvono con propagande ingannevoli, ma con una seria politica di rafforzamento della categoria che vuol dire sostanzialmente unità e non divisioni ingiustificate e preoccupanti, a maggior ragione quando nascono per creare nuove associazioni e per piantare nuove bandierine. Sotto Eni mettendo insieme tutta la Marineria era ed è possibile ottenere il massimo di prezzi scontati . Unità della categoria per concentrare il pescato e non divisione per portare piccole quantità di pochi pescatori ai mercati rionali. Unità della categoria per non disperdere il patrimonio umano e lavorativo che si è specializzato in decenni e che è stato determinante nella difesa della categoria e nella conquista di condizioni migliori di vita di tante imprese e di tanti pescatori.

Invece di sforzarci per dividere sforziamoci per unire al di là delle bandierine”.

Cittadella della Pesca

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ultimo aggiornamento: 12-05-2013


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