Lo scrive Sinistra Critica Versilia. “Le colpe di Antonini – commentano – sono quelle di avere scelto di prestarsi come perito di parte di alcuni famigliari nel processo contro 33 presunti colpevoli della strage. Questa cosa non è piaciuta all’amministratore delegato delle ferrovie, Mauro Moretti, anche lui indagato per la strage che il 29 giugno del 2009 costò la vita a trentadue persone. Mauro Moretti e i vertici delle ferrovie decisero di licenziarlo. Non si tratta del primo caso, e forse non sarà neanche l’ultimo, di un lavoratore licenziato dalle ferrovie perché si batte per la sicurezza dei trasporti nell’interesse dei lavoratori e degli utenti. Le politiche aziendali di chi amministra le ferrovie dello stato sono tutte incentrate sui tagli del personale e alla manutenzione, sull’appaltare a ditte private esterne e puntare sul costoso e scellerato progetto dell’alta velocità”.
“Chi come Antonini – conclude Sinistra Critica – ha avuto l’ardire di opporsi, ha pagato con il posto di lavoro. La sentenza del 4 giugno da parte del tribunale di Lucca, che conferma il licenziamento di Antonini, appare come un insulto a tutti i famigliari delle vittime che attendono verità e giustizia sulla strage. Ad Antonini cosi come a tutti lavoratori delle ferrovie che non si piegano ai ricatti aziendali esprimiamo ampia solidarietà”.