VIAREGGIO. Pubblichiamo l’intervento della consigliera comunale Beatrice Pieraccini (Pd) sulla vicenda della chiusura alle biciclette di Via Fratti, la scorsa sera in consiglio Comunale.

“La proposizione del ricorso previsto dal codice della strada (art. 37) e dal suo regolamento di attuazione (art. 74) sospende ex lege l’efficacia del provvedimento impugnato: il solo fatto della notifica del ricorso fa sì che il provvedimento non possa essere portato a esecuzione e non possano essere fatte sanzioni per la sua inosservanza. Salvo che, nei casi di urgenza, l’autorità amministrativa deliberi di dare provvisoria esecuzione al provvedimento motivando le ragioni di urgenza al Ministero. Cosa che il nostro Sindaco non ha fatto.

“Il ricorso, che è qualificabile come gerarchico (gerarchico improprio, per l’esattezza), deve essere deciso dal Ministero competente, su istruttoria dell’Ispettorato generale per la circolazione, entro 60 gg dalla notifica; se il Ministero non risponde si forma il silenzio rifiuto, ma questo è solo un presupposto processuale che abilita i ricorrenti a impugnare il provvedimento dinanzi al T.A.R. nei successivi 60 gg., non ha portata sostanziale, non estingue il potere dell’amministrazione di decidere il ricorso amministrativo. Il Ministero può dunque emanare la sua decisione anche decorsi i 60 giorni.

Il provvedimento è dunque sub judice e sia il Ministero sia il T.a.r., che potrà essere eventualmente adito in caso di silenzio rifiuto, dovranno esprimersi in ordine alla sua legittimità.

“D’altra parte, come più volte detto dal Sindaco, è in fase di redazione un piano della mobilità che riguarderà tutta la città e in cui potrà essere discussa, a ragion veduta e con uno sguardo di insieme, la mobilità ciclabile e pedonale cittadina.

Che senso ha, dunque, trattare di un provvedimento sottoposto a “revisione” sia interna che esterna?

Occorre ricordare poi che, anche qualora la mozione venisse approvata, il regolamento del Consiglio comunale impone al sindaco di fornire chiarimenti in ordine alla sua attuazione 30 giorni dopo: cosa potrebbe dire il Sindaco sulla materia dati questi presupposti?

Chiediamo il ritiro della mozione di Rossella Martina perchè non ha senso alcuno indugiare sulla materia.

A fronte del rifiuto a ritirare la sua mozione, la maggioranza ha votato compatta contro la sua approvazione”.

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