VIAREGGIO. Esplicito, schietto, mordace. Come molti suoi carri, del resto. Arnaldo Galli, il costruttore più vincente di sempre nella storia del Carnevale, non si tira indietro quando gli viene chiesto un commento sulle vicende degli ultimi giorni, sul confronto serrato tra Fondazione e Comune. “Il Carnevale in difficoltà economiche? È una vita che lo sento dire. E tutte le volte è stato effettuato ugualmente”.

Dall’alto dei suoi 88 anni il geniale carrista ripercorre i momenti più difficili che Burlamacco ha dovuto affrontare: “Siamo subito ripartiti dopo la seconda guerra mondiale, i carri sfilarono regolarmente nel 1961 nonostante l’incendio agli hangar di Via Cairoli di pochi mesi prima. Il Carnevale è troppo importante per Viareggio: tutti coloro che ci guadagnano, alla fine, si adoperano per garantirne lo svolgimento”. Galli non risparmia nessuno: negozi, alberghi, ristoranti. Anche lgli organi d’informazione: “A Viareggio si parla di Carnevale per sei mesi: se non ci fossero i corsi mascherati, di cosa scriverebbero i giornalisti?”, osserva Galli ridacchiando.

Viareggio e Carnevale sono per lui un binomio che non si può scindere così facilmente. “E sapessimo quanto ci rispettano in giro per il mondo. Andai negli Stati Uniti nel 1989 a insegnare l’arte della cartapesta: a Detroit mi chiesero di realizzare un mascherone di George Bush, all’epoca presidente americano, davanti a giornalisti e giovani artisti. Mi consideravano alla stregua di Walt Disney”.

Chiudiamo per un attimo l’album dei ricordi e pensiamo all’immediato futuro: Arnaldo, si farà il Carnevale nel 2015? “Il Carnevale si farà sempre, al di là delle beghe politiche. In un modo o nell’altro le parti in causa troveranno l’accordo. Ma ve lo immaginate che mortorio diventerebbe la Passeggiata in inverno senza il Carnevale?”

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ultimo aggiornamento: 01-05-2014


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