VIAREGGIO. E’ stata presentata nei giorni scorsi alla Giunta Comunale una relazione dell’Assessore al Diritto alla Casa Isaliana Lazzerini sulle prospettive relative al problema dell’emergenza abitativa, “relazione che costituirà quindi un vero e proprio piano di lavoro nei prossimi mesi per questa Amministrazione”, dichiara la stessa Assessore.
Dopo alcune considerazioni di carattere generale sul problema dell’emergenza abitativa, con alcune valutazioni sulla gravità della crisi che sta colpendo le famiglie italiani e le recenti decisioni governative su tale questione, la relazione entra nel merito delle soluzioni.

“Lo ‘Sportello Casa’ del nostro Comune – si legge nella relazione – dovrà gestire il servizio ‘Emergenza Abitativa’ che si propone di dare una soluzione alle varie problematiche abitative causate da grave e indifferibile necessità di alloggio, in nuclei familiari o soggetti che si trovano in grave stato di bisogno socio-economico. Gli strumenti indispensabili per dare risposte sono innanzi tutto l’approvazione del nuovo regolamento che si chiamerà di “assistenza abitativa temporanea” dove sarà prevista una percentuale da destinare agli sfratti esecutivi, un’altra percentuale per le donne maltrattate e dove dovrà essere prevista la mobilità tra gli assegnatari e sarà loro proposta qualora sia possibile la coabitazione. Tale regolamento dovrà essere presentato nell’apposita commissione e alla ‘Consulta Casa’ che verrà istituita in occasione di questo importante appuntamento.”

A disposizione dell’amministrazione comunale per l’E.A. vi sono 67 abitazioni gestite dalla Patrimonio Srl ed assegnati attraverso un’apposita graduatoria, oltre a 6 appartamenti, 8 stanze in casa Tosca, camere singole e matrimoniali c/o la struttura del Ferrhotel di proprietà del Comune, per un totale di 24 persone da poter accogliere.

Verrà istituito, continua la relazione, uno “Sportello per la Coabitazione”, cui potranno “rivolgersi le persone o le famiglie di modeste dimensioni che vivono in un’abitazione la cui superficie permetterebbe l’ospitalità di altri soggetti”. Accanto a questo, uno “Sportello Ospitalità di Servizio”, cui potranno rivolgersi “persone singole, anziane o con disabilità che desiderano offrire ospitalità a soggetti in grado di contraccambiare con servizio di caring (dall’inglese ‘care’, prendersi cura, ndr) o di manutenzione ordinaria dell’abitazione; persone che si trovano senza un alloggio, disposte ad offrire servizi e/o condividere le spese domestiche in cambio di ospitalità”. Altro strumento da definire è la convenzione con la Misericordia per l’utilizzo del dormitorio.

“La Fondazione Casa – continua l’Assessore – è al suo arrivo. Infatti al prossimo Consiglio Comunale, dopo il passaggio nell’apposita commissione consiliare, verrà discussa l’adesione e la variante urbanistica dell’ex Inapli di proprietà dell’amministrazione provinciale. La Fondazione Casa che tra gli altri ha come fine il far fronte alle situazioni di disagio che scaturisce dalla mancanza di alloggio, favorendo inoltre l’inserimento sociale ed economico dei propri utenti. Atra esperienza in cohousing verrà realizzata in via Cairoli, nella palazzina davanti alle case di ERP di via Pucci, con una spesa di 160.000 euro, con un progetto già elaborato e da finanziare attraverso risorse regionali e di istituti bancari che potrà ospitare 4/5 unità nuclei familiari.”

“Siamo interessati a valutare – continua l’Assessore – la realizzazione del ‘Villaggio Della Solidarietà’, da realizzarsi nel terreno di proprietà del Comune di 10.000 mq (ex-Lisca) con infrastrutture e servizi già predisposti dove collocare casine ecosostenibili. Altro strumento è quello di stabilire accordi con il privato che in possesso di abitazioni fatiscenti potrebbe essere interessato a ristrutturare e ad affittare le proprie abitazioni a fitto concordato con l’abbattimento dei costi richiesti per gli oneri di urbanizzazione ed inoltre sempre allo stesso scopo con la diminuzione della % richiesta dell’IMU seconda casa. La Casa Famiglia verrà utilizzata per gli scopi e progetti per cui è nata e solo in via eccezionale. Lo strumento eccezionale del servizio di pernottamento alberghiero sarà invece valutato dagli uffici, caso per caso e solo se esiste la copertura finanziare a soddisfare tale domanda”.

“Non è più rinviabile – annuncia l’Assessore – la necessità di rivedere la situazione abitativa dei Rom, che diventerà insieme al recupero crediti verso gli inquilini morosi di case popolari e di emergenza abitativa un progetto strategico dell’Amministrazione Comunale. Il bando per l’accesso alla graduatoria delle case popolari a Viareggio è scaduto il 3/2/2014 e la graduatoria provvisoria, composta di 430 domande, dovrà essere pronta entro i primi 15 giorni di maggio. Il patrimonio Erp di Viareggio è di 1062 appartamenti e andrà ad aumentare con la consegna a breve dei 24 appartamenti alla Migliarina e nel 2015, 21 appartamenti a Torre del Lago in via di costruzione. Un importante traguardo è stato raggiunto in questi giorni dopo un intenso lavoro iniziato un mese addietro, con l’accordo tra la R.T.-ACLI-Comune di Viareggio-ERP per la realizzazione di 21 appartamenti c/o l’area del Lupo di Mare di edilizia popolare con un investimento di 4 milioni di euro da parte della Regione Toscana.”

“Il patrimonio Erp è necessario dirlo è di elevata importanza ma ingessato per diverse motivazioni che hanno portato – continua l’Assessore – il Quartiere Varignano ad un abbandono culturale senza precedenti. Molti inquilini che non pagano l’affitto Erp (370 su 1062 per un importi di 12,91 euro al mese per le fasce sociali), si potrebbero trovare a dover lasciare l’appartamento. Per questo aspetto l’impegno dell’Amministrazione Comunale è quello di recuperare il dovuto che nella sua totalità corrisponde a 1.569.872,98, cifra che tende negli ultimi mesi a crescere ed insostenibile sia per la quantità sia per un senso di giustizia verso tutti coloro che si impegnano mensilmente a pagare quanto richiesto”.

Ed ancora, sul tema della abitazioni occupate abusivamente: “Non si dovranno più verificare occupazioni abusive sia per sfondamento che senza il possesso del titolo di accesso. I numeri al riguardo sono rilevanti. Per il momento sono circa 30, ma il numero effettivo è sicuramente più alto, come risulterà da un’attenta analisi. Gli alloggi che si renderanno liberi dall’applicazione dello sfratto esecutivo, perché così prevede la legge, dovranno essere immediatamente assegnati.”
Per quanto riguarda le abitazioni ad affitto calmierato, “il Comune dispone di 48 alloggi gestiti dalla Patrimonio s.r.l. di cui 18 in località al Forcone e 30 all’ex-Tabarracci. A questi si sono aggiunti da poco altri 4 appartamenti in via Ponchielli. Per l’assegnazione di tali abitazioni e anche per l’attivazione dell’istituto della mobilità è stata istituita nel mese di Marzo la commissione per l’assegnazione di case ad affitto calmierato, costituita con ben 4 anni di ritardo sul regolamento datato 2010. Per l’edificio di via Matteotti di proprietà del Comune, l’Amministrazione sta valutando soluzioni abitative che vadano incontro a coloro che un affitto calmierato sono in grado di pagarlo o per emergenza abitativa oppure altri interventi di tipo sociale ed in ogni caso, qualora venissero prese altre soluzioni, il ricavato dell’intervento deve essere destinato a fini sociali.”.

Sui contributi in conto affitto, come su tutti gli altri contributi elargiti dal Comune, continua la relazione, “da pochi mesi è in atto un controllo sistematico delle singole domande attraverso specifico programma per accedere ai dati dell’Ufficio delle Entrate, INPS e Catasto Nazionale del patrimonio immobiliare dei singoli utenti”.
Quanto alla questione dell’assegnazione dei contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche, la relazione ricorda che “il cittadino disabile può richiedere al Comune un contributo economico a fondo perduto per l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nella propria abitazione.”
Infine, la relazione si chiude con accenni ai voucher lavorativi di prossima approvazione, ai progetti “Giovani Sì” della Regione Toscana di prossima attivazione, alla necessità di arrivare quanto prima ad un “Regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare” oggi mancante ed al “Progetto Stazione”, “da realizzarsi con l’ausilio della Regione Toscana e Ferrovie dello Stato che metteranno a disposizione alcuni locali presso la stazione di Viareggio, dove poter svolgere attività di accoglienza, di socializzazione, di ristoro e comunque con una ricaduta di tipo sociale.”

 

QUESTA LA RELAZIONE

Il disagio abitativo e il “problema casa” ha ormai raggiunto in Italia un livello critico, correndo anche il rischio- come dimostrano le cronache di questi giorni-di diventare un problema sociale di elevate dimensioni.
Certo è che, in questo momento di diffusa incertezza economica che caratterizza il nostro paese, il difficile accesso alla casa e l’impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose, rappresenta uno tra i problemi più gravi, causa di sempre maggiore esclusione sociale, per molte famiglie e persone, italiane e straniere. Appare evidente anche dai dati del recente Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale. Sempre di più, i costi dell’abitare incidono pesantemente nella gerarchia dei consumi nelle famiglie, soprattutto quelle con reddito medio-basso, determinando rilevanti problemi economici e rappresentando un vero e proprio freno per la crescita del paese.
Il problema della mancanza e dell’inadeguatezza degli alloggi si è aggravato anche a causa della mancanza di risorse destinate all’edilizia residenziale pubblica: non dimentichiamo che l’Italia è terz’ ultima in Europa in termini di peso delle abitazioni sociali sul patrimonio abitativo, superata soltanto dal Portogallo e Spagna. Si evidenzia quindi la necessità di adottare misure strutturali, per mostrare una volontà di inversione di tendenza, dopo anni di totale disinteresse.
Come è ormai evidente dall’evoluzione delle procedure di sfratto in Italia, così come esplicitate dai rapporti pubblicati a nome del Ministero dell’Interno, la questione degli sfratti è una questione nazionale. Da circa 40.000 sfratti di 10 anni fa per ogni anno si è giunti a 70.000 sentenze nel 2012, per lo più per morosità e più precisamente su 10 nuove sentenze, 9 sono per morosità.
Da lunghissimi anni si è in assenza in Italia di un vero progetto di politica abitativa che ha generato scelte (chiusura finanziamenti ERP e progressiva stretta fiscale sulla locazione privata) all’opposto di quelle necessarie, quindi l’assenza di investimenti adeguati di edilizia residenziale pubblica ed gli inasprimenti fiscali verso la locazione privata hanno causato una rarefazione dell’offerta complessiva di abitazioni in regime di flessibilità, che alla fine sono quelli che contribuiscono al gettito fiscale, insieme agli immobili commerciali; affievolendo entrambi i canali di offerta abitativa (quello libero nelle forme presenti e quello popolare) ed isterilendo flussi di gettito tributario.
L’assenza di investimenti adeguati di Edilizia Pubblica ed i disincentivi fiscali alla locazione privata hanno causato una rarefazione dell’offerta complessiva di abitazioni in regime di flessibilità.
Sul versante privato, per affrontare compiutamente il problema abitativo, anche a livello locale, poiché la soluzione si pone prevalentemente sul piano economico generale, non si può prescindere dal riferimento alla normativa fiscale nazionale che risulta determinante e dall’altro lato non si possono trascurare alcune dinamiche economiche.
In Italia la locazione abitativa è ad un livello notevolmente inferiore rispetto alla media europea (contro una media europea del 40%, l’Italia è al 18%, poco più della Turchia e dell’Irlanda).
In Italia dunque le imposte sulla casa, che sono poi quelle che finanziano i servizi comunali, sono pagate di fatto dalla metà degli immobili presenti nel nostro Paese. Questo porta alla dismissione degli immobili locali e la riduzione dell’offerta in regime di flessibilità abitativa. 40 anni fa gli alloggi in locazione erano il 40% del totale (8 milioni) oggi sono quasi ridotti del 20% (circa 5 milioni).
La problematica nasce dal fatto che ci sono più domande di assegnazione nelle graduatorie comunali, rispetto alle abitazioni disponibili (molte unità ERP sono sfitte perché hanno bisogno di interventi non di poco conto) e le 60 sentenze di sfratto annuali a Viareggio (finita locazione, case all’asta, per morosità di vario tipo) colpiscono soggetti che non riescono a pagar l’affitto. E’ impegno dell’Amministrazione assegnare le abitazioni appena sfitte al più presto possibile quando specialmente l’intervento necessario non ha bisogno di grosse entità finanziarie. Anzi è nostra intenzione promuovere patti sottoscritti con gli inquilini aventi diritto per far sì che l’intervento di poco conto possa essere fatto dall’assegnatario; questo per accelerare la consegna dell’immobile.
Occorre UN PATTO PER L’AFFITTO SOSTENIBILE; esponenti delle istituzioni, parti sociali, associazioni di volontariato e del terzo settore indicano possibili soluzioni.
Inquilini, amministratori locali, proprietari hanno denunciato l’assenza pluriennale di una politica della casa, finita molto tempo fa con gli ultimi stanziamenti Gescal per costruire alloggi di edilizia pubblica. Con il governo Prodi fu destinato al fondo sociale affitti un equivalente di 250 milioni di E. praticamente sparito e torna oggi alla luce con 50 milioni per il 2014 e 50 milioni per il 2015, E se in totale il Piano Casa stanzia 1 miliardo e 741 milioni di E., bisogna aspettare il 2020 per spenderli tutti.
Il decreto Imu all’art. 5 e 6 del decreto dà le misure di sostegno finanziario per gli inquilini morosi incolpevoli. Nel testo sono stati inseriti la possibilità per i Prefetti di intervenire al fine della graduazione programmata della forza pubblica nell’esecuzione dei provvedimenti di sfratto e la previsione di percorsi di accompagnamento sociale da parte delle autonomie locali per i soggetti sottoposti a provvedimenti di sfratto. Così come la giunta si sta attivando nel limite delle risorse finanziare a disposizione sia del bilancio sia provenienti da interventi della regione toscana allo scopo di mitigare la grave situazione economica e sociale in cui si trovano le famiglie che affrontano lo sfratto (delibera 66 del 3/04/2014).
In ogni caso tocca al privato rispondere alla domanda sempre più pressante di chi a causa della crisi e del taglio dei mutui, la casa non la può comprare e deve comunque procurarsi un tetto sulla testa.
Renzi ha avuto il merito di ridurre le tasse sulla casa riducendo la cedolare dal 19% al 10% per gli affitti a canone concordato, ma questa misura senz’altro insufficiente riguarda i rapporti locatori-inquilini persone fisiche e non i contratti in cui anche solo una parte è persona giuridica.
Altra misura significativa del piano casa di Renzi consiste nel destinare 400 milioni di euro per il recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica , l’incremento dei fondi dedicati al sostegno per locazioni alle fasce più deboli. Un altro passo verso la sostenibilità edilizia che approva l’aumento della detraibilità fiscale alle ristrutturazioni edilizie effettuate con materiali e tecniche biocompatibili. I benefici si misureranno sia in termini di maggiore salubrità dell’ambiente costruito, ma anche come sostegno alla strutturazione di una filiera nazionale green delle costruzioni. Intanto entrano nel vivo le prime sperimentazioni tecnologiche volte a declinare le tecniche di efficienza energetica per gli edifici in clima mediterraneo con un piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali dei Paesi dell’Europa Meridionale.
Nuovi finanziamenti riguardano l’efficienza energetica per un valore di 800 milioni da Governo dal 2014 al 2020 per raggiungere l’obbiettivo di efficienza energetica fissato dalla Strategia Nazionale.
E’ bene sottolineare comunque che c’è l’impreparazione al problema: non si riesce a sapere quanti sono gli alloggi popolari in Italia e se si continua a confondere i differenti campi , canale- sovvenzionato (ERP), l’agevolato-convenzionato (cooperative e imprese) ed il canale libero (investimenti privati liberamente gestiti) ciascuno con le sue finalità, con le sue logiche e le sue funzioni, gli interventi sulla casa continueranno ad essere insufficienti. Non è condivisibile però l’incentivazione ad una ulteriore dismissione edilizia residenziale pubblica e una generalizzata possibilità di poter ricorrere ai patti di futura vendita, dopo solo 7 anni per i locatori degli alloggi sociali, rendendo del tutto residuale la locazione permanente che, dell’edilizia sociale, rappresenta la componente più rilevante per incrementare il comparto dell’affitto.
Tutto questo anche se significativo diventa insufficiente per quelle amministrazioni come la nostra che oltre ad avere problemi di bilancio hanno pure una richiesta di abitazioni oltre le proprie capacità finanziarie. Siamo profondamente convinti che il dettato della Costituzione all’art. 3 comma 2 debba essere rispettato perché ogni amministrazione ha come missione quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che “limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona e l’esercizio dei conseguenti diritti di partecipazione alla vita comune”. Certamente la mancanza di lavoro che vede la disoccupazione giovanile al 42%, non aiuta a tale sviluppo anzi è causa di disagio sociale che insieme alla mancanza di alloggio costituisce un ostacolo allo sviluppo della dignità della persona che in questi momenti di grave crisi economica si fa sentire ancor più predominante dando luogo a fenomeni recessivi di ampia portata, incidendo su quei beni che consentono di mantenere il livello di vita in linea con gli standard minimi.
Destano forte preoccupazione le ricadute della recente sentenza della Corte Costituzionale sulla norma che prevedeva un canone ridotto agli inquilini che denunciavano un contratto non registrato o registrato parzialmente. I Sindacati ( Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini) degli inquilini bene hanno fatto a manifestare la loro forte preoccupazione al riguardo durante l’incontro con i rappresentanti del Governo (27/03/2014) per evitare che i cittadini che denunciato l’evasione e regolarizzato il rapporto vengano oggi colpiti da cause di morosità o per occupazione senza titolo, rischiando di perdere la casa per aver rispettato la legge. I rappresentanti del Ministero hanno riconosciuto la necessità di un intervento del Governo e del Parlamento che salvaguardi il patto fiduciario tra Stato e Cittadini.

L’art. 11 comma 2 della L.R. n° 41/2005 individua nei comuni i soggetti “titolari di tutte le funzioni amministrative concernenti la realizzazione della rete locale degli interventi e servizi sociali, nonché della gestione e dell’erogazione degli stessi”.
A tutto questo l’attuale amministrazione non si vuol sottrarre e nonostante si trovi a fronteggiare un bilancio quanto meno disastroso, non certo per proprie responsabilità , ma per scelte politiche a suo tempo assunte dalle precedenti amministrazioni, mette a disposizione risorse e progettualità affinché l’emergenza abitativa non diventi un ostacolo allo sviluppo ma sia un elemento di crescita sociale e culturale del nostro territorio.
La Legge Regionale N° 75 del 12 dicembre 2012 detta le misure urgenti per la riduzione del disagio abitativo con la possibilità di istituire commissioni territoriali per il contrasto del disagio abitativo.
L’art. 1 della sopra citata legge, al fine di contenere il disagio abitativo dei nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di sfratto, prevede che i Comuni, nell’ambito dei livelli ottimali di esercizio (LODE) di cui alla legge regionale 3 dicembre 1998, n° 77 (Riordino delle competenze in materia di edilizia residenziale pubblica) possono istituire commissioni territoriali per il contrasto del disagio abitativo per promuovere azioni coordinate al fine di garantire la sostenibilità sociale dello sfratto e favorire il percorso di passaggio da casa a casa dei soggetti che non sono in possesso di altra abitazione adeguata al proprio nucleo familiare. Al fine di facilitare questa missione l’amministrazione comunale a breve promuoverà l’istituzione di tale commissione e i risultatati saranno resi pubblici.
La questione abitativa è dunque un tema di portata nazionale anche se il Comune di Viareggio ha un patrimonio abitativo di edilizia residenziale pubblica e di sistemazione alloggiativa provvisoria di non indifferente entità a fronte del quale bisogno espresso rimane non completamente assorbito anche perché mancano alla costruzione di un percorso di affiancamento al bisogno elementi complementari di portata assi superiore a quella programmatica comunale quale il lavoro-fonte di reddito- che consente l’accesso dei cittadini al bene primario quale quello della casa.
Occorre ricordare che l’emergenza sfratti a Viareggio rappresenta per la nostra realtà locale una vera e propria tragedia. Il numero degli sfratti è di 6 unità immobiliare per finita locazione, mentre per quelli dovuti a morosità non c’è stata una moratoria da parte del Prefetto circa il loro rinvio e questi sono 48. Per il governo si dovrebbero comunque considerare sfratti da fronteggiare solo quelli per morosità incolpevole, mentre per gli altri il Ministro si oppone ad una proroga generalizzata, lasciando le amministrazioni locali ad affrontare una situazione grave e difficile dal punto di vista umano ed economico.

STRUMENTI PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA ABITATIVA

Lo “SPORTELLO CASA” del nostro comune dovrà gestire:
il servizio l’”Emergenza Abitativa” che si propone di dare una soluzione alle varie problematiche abitative causate da grave e indifferibile necessità di alloggio, in nuclei familiari o soggetti che si trovano in grave stato di bisogno socio-economico. L’intervento, limitato nel tempo e quindi temporaneo e precario, è esclusivamente finalizzato al recupero dello stato di benessere psicofisico del soggetto interessato o del nucleo familiare ed ha come obiettivo la sicurezza abitativa da raggiungere autonomamente o con il supporto dei servizi preposti propone.
Gli strumenti indispensabili per dare risposte pronte all’emergenza da rivolgere a residenti nel nostro comune con un’anzianità da determinare e con ridotta capacità reddituale ,sono innanzi tutto l’approvazione del nuovo regolamento che si chiamerà di “assistenza abitativa temporanea” dove sarà prevista una % da destinare agli sfratti esecutivi, un’altra % per le donne maltrattate; dovrà essere prevista la mobilità tra gli assegnatari e sarà loro proposta qualora sia possibile la coabitazione. Tale bozza verrà sottoposta alla discussione delle altre amministrazioni versiliesi, il 12 maggio prossimo al fine di omologare gli obiettivi, che si spera diventino comuni. Chi partecipa al bando di E.A. dovrà partecipare anche a quello di assegnazione Erp, perché lo scopo è quello di far transitare le persone da una struttura temporanea ad altra di natura diversa come quella prevista dall’edilizia pubblica, al fine di liberare quegli spazi indispensabili per fronteggiare la massiccia richiesta di abitazioni. Tale regolamento dovrà essere presentato e illustrato all’apposita commissione e alla “CONSULTA CASA” che verrà istituita in occasione di questo importante appuntamento.
E’ del tutto evidente che al fine di razionalizzare la spesa sarà data priorità in caso di più richieste e di limitata disponibilità al momento della richiesta a nuclei familiari che presentino al loro interno soggetto/i aventi una invalidità comportante una riduzione permanente della capacità lavorativa uguale o superiore ai 2/3; minori, minori aventi invalidità di cui sopra, oppure componente/i affetto da handicap psico-fisico medio grave opportunamente diagnosticato e documentato. Non dovrà essere trascurata l’assistenza alle persone sole, per la maggior parte uomini, che si trovano ad affrontare situazioni di disagio dopo la separazione dal nucleo familiare.
I benefici che l’amministrazione è in grado di erogare saranno concessi con determinazione dirigenziale in presenza delle seguenti condizioni:
verifica del possesso dei requisiti richiesti;
parere favorevole espresso dalla commissione per l’E.A.;
sottoscrizione di un patto sociale nel quale siano ben definiti
impegni che il cittadino fruitore del servizio si assume riguardo la durata dell’intervento
la compartecipazione agli oneri di spesa
il monitoraggio delle azioni volte a superare lo stato di disagio che motiva il sostegno dell’amministrazione comunale

A disposizione dell’amministrazione comunale per l’E.A. vi sono N° 67 abitazioni gestiti dalla Patrimonio s.r.l. attraverso un’apposita convenzione, assegnati attraverso un’apposita graduatoria, di cui: 20 all’ex- Tabarracci, 16 in via delle Catene, 31 sul territorio comunale e comuni limitrofi.
Altre abitazioni sono di So§Co: 6 appartamenti, 8 stanze in casa Tosca, camere singole e matrimoniali c/o la struttura del Ferrhotel , di proprietà del comune, per un totale di 24 persone da poter accogliere. E’ allo studio la rivisitazione del regolamento del Ferrhotel in quanto la destinazione d’uso non dovrà essere interamente assegnata a soggetti con età superiore ai 65 anni, ma ad altri nuclei familiari che necessitano di un alloggio.
Il patrimonio in questione è importante, ma quello che limita il suo utilizzo è dato dal fatto che chi abita in questi alloggi poi non è accompagnato in altre strutture sia private che di edilizia pubblica.
Questo è un impegno forte dell’attuale amministrazione: assegnazione temporanea, alloggi Erp, privato sociale, con aiuti di accompagnamento sociali ed economici.

LO SPORTELLO PER LA COABITAZIONE

L’amministrazione offre il servizio alla cittadinanza conferendo l’incarico ad un soggetto del terzo settore o ad un’associazione di volontariato.
Allo sportello possono rivolgersi le persone o le famiglie di modeste dimensioni che vivono in un’abitazione la cui superficie permetterebbe l’ospitalità di altri soggetti; le famiglie o le persone di modeste dimensioni che si trovano senza alloggio e si rendono disponibili ad un’esperienza di coabitazione. Il servizio si occuperà di delle due liste di persone e provvederà a contattare gli iscritti delle due liste sulla base di precisi parametri e requisiti per ottimizzare la combinazione fra la domanda e offerta di soluzioni abitative. Si renderà inoltre disponibile alla mediazione e alla gestione dei conflitti in caso di eventuali dispute, pur nella consapevolezza che non è possibile intervenire negli accordi di diritto privato.
L’onere del finanziamento del progetto da prevedere a carico dell’Amministrazione comunale può essere eventualmente diminuito attraverso il coinvolgimento del privato mercantile che potrà essere interessato per un ritorno di immagine.

LO SPORTELLO OSPITALITA’ DI SERVIZIO

L’amministrazione offre il servizio alla cittadinanza conferendo l’incarico ad organizzazione del terzo settore o di volontariato e a tale sportello si possono rivolgere persone singole, anziane o con disabilità (senza reti parentali/amicali sul territorio versiliese) che desiderano offrire ospitalità a soggetti in grado di contraccambiare con servi di caring o di manutenzione ordinaria dell’abitazione; persone che si trovano senza un alloggio, disposte ad offrire servizi e/o condividere le spese domestiche in cambio di ospitalità. Il servizio si occuperà delle due liste e provvederà a contattare gli iscritti delle due liste sulla base della migliore corrispondenza di precisi parametri e requisiti, per ottimizzare la combinazione tra la domanda e l’offerta di soluzioni abitative.
Si farà carico di relazionare all’amministrazione comunale sugli esiti parziale o finali dell’intervento.
Anche in questo caso la spesa è a carico dell’amministrazione comunale con il coinvolgimento del privato mercantile che potrebbe essere interessato a coprire parzialmente i costi in cambio di un ritorno di immagine.

Altro strumento da definire è la CONVENZIONE CON LA MISERICORDIA per l’utilizzo del dormitorio che potrà essere ampliato viste le molte richieste non soddisfatte sia per uomini che per donne.

La FONDAZIONE CASA è al suo arrivo. Infatti al prossimo consiglio comunale, dopo il passaggio nell’apposita commissione consiliare,verrà discussa la variante urbanistica dell’ex Inapli di proprietà dell’amministrazione provinciale. La destinazione della zona relativa all’edificio ex-Inapli è zona omogenea “AS- attrezzature scolastiche”, disciplinata dall’art. 33 delle N:T:A:. la variante introduce una nuova zona urbanistica denominata “FS- attrezzature pubbliche speciali e di interesse pubblico” ed inserita all’art.25 “sottozone F” con la seguente normativa-art.25 sottozone F…aree per attrezzature pubbliche speciali e di interesse pubblico.
Tra le funzioni sociali e di servizio pubblico sono, altresì, ammesse le funzioni:”social housing” alloggi di emergenza abitativa e transitori; alloggi da utilizzare in “coahousing”, mensa, dormitori, servizi docce e spogliatoi; sale polivalenti per riunioni ed incontri, spazi a parcheggio, locale ad ufficio della P.A.
L’ex-Inapli è di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Lucca che viene messo a disposizione per questo progetto; 1.500.000 di euro già deliberati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con il contributo della R.T. e di Fondazione Casa.
Altro passaggio che a breve andrà in C.C., dopo il passaggio in commissione consiliare è l’adesione alla Fondazione Casa con apposita convenzione.
La Fondazione Casa che tra gli altri ha come fine il far fronte alle situazioni di disagio che scaturisce dalla mancanza di alloggio, favorendo inoltre l’inserimento sociale ed economico dei propri utenti- è stata iscritta regolarmente in data 9/7/2007 nel regolamento regionale delle persone giuridiche private, istituito ai sensi del DPR 361/2000. Tra le finalità della Fondazione Casa vi sono:
realizzazione di un patrimonio immobiliare destinato a fornire ospitalità di breve , medio, lungo periodo;
iniziative finanziarie finalizzate ad agevolare l’accesso alla casa in locazione o in acquisto;
accompagnamento sociale all’abitare laddove, spesso, il fenomeno della precarietà alloggiativa è anche legato a condizioni di ordine culturale;
attivazione di un fondo per l’E.A. A causa di danneggiamenti, morosità di sfratto;
tra i soci della Fondazione casa vi sono:il comune Lucca, Borgo a Mozzano; di Castelnuovo Garfagnana, Capannori,Massarosa, Arcidiocesi di Lucca, il CEIS, CGIL- Cisl- Uil di Lucca, Gruppo Volontari Carcere, So§Co, Istituto Nazionale di Bioarchitettura, Arci di Lucca, Misericordia di Lido di Camaiore, Sunia,Ghibli.
Atra esperienza in coausing verrà realizzata per l’E.A. in via Cairoli nella palazzina davanti alle case di ERP di via Pucci, con una spesa di 160.000 Euro, con un progetto già elaborato e da finanziare attraverso risorse regionali e di istituti bancari che potrà ospitare 4/5 unità nuclei familiari.

Siamo interessati a valutare la realizzazione del VILLAGGIO DELLA SOLIDARIETA’, da realizzarsi c/o il terreno di proprietà del comune di 10.000 mq (ex-lisca) con infrastrutture e servizi già predisposti dove collocare casine ecosostenibili per E.A. temporanea e provvisoria con la gestione affidata al terzo settore e con parte del terreno da adibire a ORTI sociali e il tutto dovrebbe avere un costo di 150.000 Euro per la cui realizzazione stiamo cercando un adeguato finanziamento.

Altro strumento per affrontare l’E.A. è quello di stabilire ACCORDI CON IL PRIVATO che in possesso di abitazioni fatiscenti potrebbe essere interessato a ristrutturare e ad affittare le proprie abitazioni a fitto concordato con l’abbattimento dei costi richiesti per gli oneri di urbanizzazione ed inoltre sempre allo stesso scopo con la diminuzione della % richiesta dell’IMU 2° casa. Questo oltre che favorire il mercato degli affitti creerebbe lavoro nell’edilizia stagnante da diversi anni.
Una % degli introiti derivanti dell’IMU 2° casa dovranno essere destinati al servizio sociale, casa compreso.

La CASA FAMIGLIA verrà utilizzata per gli scopi e progetti per cui è nata e solo in via eccezionale quale strumento per affrontare l’E.A. provvisoria ,qualora siano presenti solo donne e bambini che si rendano disponibili ad accettare tale soluzione.

SERVIZIO DI PERNOTTAMENTO ALBERGHIERO

per fronteggiare l’E.A. provvisoria sarà valutato dagli uffici, caso per caso e solo se esiste la copertura finanziare a soddisfare tale domanda
Il richiedente il servizio di pernottamento alberghiero deve versare in almeno in una delle seguenti condizioni accertate:
a) obbligo di rilascio dell’alloggio a seguito di provvedimento esecutivo di sfratto da alloggi di proprietà privata; ordinanza di sgombero; provvedimento di separazione, omologato dal tribunale, o sentenza passata in giudicato in verbale di conciliazione giudiziaria;
b)inagibilità dell’alloggio, dichiarata dalla competente autorità;
c) grave disagio sociale determinante l’impossibilità a reperire autonomamente un alloggio sul mercato privato né altra sistemazione provvisoria.
Si ha la decadenza dall’assegnazione dell’abitazione in regime di E.A o di case popolari qualora l’assegnatario non rispetti i criteri fissati dalla L.R. 96/96 per l’assegnazione di tali alloggi.
Con la revoca dell’ospitalità cessa qualsiasi diritto dell’ospite e l’Ente riprenderà il pieno possesso dell’alloggio anche con procedure di esecuzione forzata, da effettuarsi in collaborazione con la polizia municipale e le forze dell’ordine presenti sul territorio. Decade altresì qualsiasi impegno economico sottoscritto per l’ospitalità in strutture alberghiere o di altro tipo.

Non è più rinviabile la necessità di rivedere la situazione abitativa dei ROM, che diventerà insieme al recupero crediti verso gli inquilini morosi di case popolare e di E.A. un progetto strategico dell’Amministrazione Comunale.
In caso in cui gli inquilini non possono far fronte agli accordi sottoscritti con l’amministrazione sarà il comune stesso a sostenere le gravi situazioni di disagio socio- economico comprovato.

Fa parte dello Sportello casa anche l’ASSEGNAZIONE DI CASE ERP

Gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica o case popolari sono abitazioni di proprietà del Comune, gestite da Erp attraverso una apposita convenzione, e concesse in affitto a canone agevolato ai cittadini o famiglie in condizione disagiata sulla base di una graduatoria predisposta ai sensi dei punteggi previsti dalla L.R. 96/96 che a breve subirà delle modifiche che sono in discussione presso la Consulta Casa della Regione Toscana che vede la partecipazione di tutti gli enti interessati e con l’ausilio di ANCI Toscana.
L’assegnazione e la determinazione del canone di locazione dei suddetti alloggi è regolata e stabilita dalla suddetta legge regionale.
Per poter partecipare è necessario che il cittadino compili l’apposita domanda predisposta allo scopo dagli uffici e consegnarla secondo le modalità disciplinate sul bando stesso entro il termine di scadenza indicato nel bando.
Il bando per l’accesso alla graduatoria delle case popolari a Viareggio è scaduto il 3/2/2014 e la graduatoria provvisoria, composta di 430 domande, dovrà essere pronta entro i primi 15 giorni di maggio, così da poterne fruire ,trascorsi i 30 giorni dalla sua pubblicazione, per i ricorsi che ciascuno vorrà presentare.
Il patrimonio Erp di Viareggio è di 1062 abitazioni e andrà ad aumentare con la consegna a breve dei 24 appartamenti alla Migliarina e nel 2015, 21 appartamenti a Torre del Lago in via di costruzione.
Un importante traguardo è stato raggiunto in questi giorni dopo un intenso lavoro iniziato un mese addietro, con l’accordo tra la R.T.- ACLI- Comune di Viareggio- ERP per la realizzazione di 21 appartamenti c/o l’area del Lupo di Mare di edilizia popolare con un investimento di 4 milioni di euro da parte della Regione Toscana comprensivi di infrastrutture che renderanno inoltre l’area adatta alle esigenze dei cittadini.
Il patrimonio Erp è necessario dirlo è di elevata importanza ma ingessato per diverse motivazioni che hanno portato il Quartiere Varignano ad un abbandono culturale senza precedenti. Le occupazioni senza titolo di notevole entità numerica ne sono la prova. Solo oggi si provvede agli sgomberi perché le case popolari come quelle di E.A. devono essere assegnate solo tramite apposita graduatoria, come prevede la normativa al riguardo.
Molti inquilini che non pagano l’affitto Erp (370 su 1062) , si ricorda che quello sociale è di E. 12, 91, si potrebbero trovare a dover lasciare l’appartamento. Per questo aspetto l’impegno dell’Amministrazione Comunale è quello di recuperare il dovuto che nella sua totalità corrisponde a 1.569.872, 98 che tende negli ultimi mesi a crescere, cifra insostenibile da parte del comune sia per la quantità sia per un senso di giustizia verso tutti coloro che si impegnano mensilmente a pagare quanto richiesto.(il recupero crediti con transazione sarà progetto strategico dell’amministrazione, tenendo conto di coloro che non possono far fronte al pagamento richiesto. Questo vale anche per coloro che non pagano l’affitto, residenti in alloggi di E.A.).

Tutto questo dimostra come il Quartiere Varignano sia stato lasciato a se stesso da una politica indolente e permissiva, dove è passato il principio che chi occupa o non paga l’affitto fa una cosa lecita, perché si dice dettata dal “bisogno”.Deve passare invece in tutti i casi e in modo determinato, senza timore e senza giustificazione alcuna il principio che chi occupa un bene sia di Erp o del patrimonio pubblico non ha alcun diritto né a regolarizzare una situazione illegale né ad accedere alle domande di case popolari o di E.A., come esplicitamente sancito dal regolamento attualmente in vigore.
Il Quartiere nel suo insieme chiede aiuto al volontariato e alle istituzioni, alla parrocchia con un accorato appello perché i giovani possano vivere nella legalità offrendo loro delle risposte adeguate ai loro bisogni di scolarità, socialità, del vivere insieme in armonia in spazi e con servizi per ogni fascia di età.
E’ veramente importante il ruolo della Croce Verde di Viareggio che porta avanti un progetto condiviso dalla R.T. dove tutte le associazioni di volontariato e del terzo settore, delle parrocchie e singoli cittadini possano dare il loro supporto al fine di trovare soluzioni condivise.
Tutto questo porterà a liberare alloggi dell’E.A. perché ciascuna persona che si rivolge al servizio sociale del comune di VG. ha l’obbligo di presentare domande sia per l’E.A. che per ERP.
E’ opportuno sottolineare che la riorganizzazione del servizio sociale e casa in termini qualitativi/specializzazione/abilità che quantitativi, non è più rinviabile. La nuova riorganizzazione della macchina comunale non ha tenuto conto del delicato compito al quale un comune è chiamato a rispondere perché si parla di persone, dei loro bisogni, del ripristino della legalità, della ricerca di risorse economiche, della elaborazione di graduatorie e regolamenti, di atti che portano l’Amministrazione Comunale, attraverso la loro approvazione, alle scelte politiche che vuol mettere in atto per i suoi cittadini e i cui ritardi creano danni e disservizi.
Durante gli incontri promossi dal Prefetto (6/2/2014), su richiesta del Sindaco di Viareggio, alla presenza del Presidente della Provincia , del Sindaco di Viareggio, dell’assessore alla casa del comune di Viareggio, dell’ex-assessore alla casa della Regione Toscana, del Presidente di ERP è emersa la necessità, inderogabile, di procedere agli sgomberi per occupazione abusiva, tenendo conto nel contempo delle situazioni di fragilità, là dove ci siano dei minori o portatori di handicap, ma anche dove si verifichino sfratti per morosità incolpevole. Per tali situazioni sono state previste risorse economiche finanziate anche con risorse della Regione Toscana (vedi del. 66 del 3/4/2014).
Proprio per far fronte al ripristino funzionale degli alloggi non assegnabili per grave degrado dato dai molti anni di uso, LODE lucchese ha deliberato in data 4/04/2014 l’utilizzo per tutta la provincia di un importo di E. 1.752.200 per gli alloggi di risulta, oltre i circa 800.000,00 E. per la ristrutturazione degli alloggi ERP del q.re Lenci a Viareggio.
Sono sempre state contemplate, in data 4/4 risorse significative per tutta la provincia nell’ordine di 373.079,41 e in particolare di E.50.000,00 a Viareggio per il contributo a sostegno della locazione-Delibera G.R.T. N° 1089 del 16/12/2013 e Delibera 250 del 15/4/2013 per chi subisce gli sfratti per morosità incolpevole.
Non si dovranno più verificare occupazioni abusive sia per sfondamento che senza il possesso del titolo di accesso. I numeri al riguardo sono rilevanti. Per il momento sono circa 30, ma il numero effettivo è sicuramente più alto, come risulterà da un’attenta analisi. Gli alloggi che si renderanno liberi dall’applicazione dello sfratto esecutivo, perché così prevede la legge, dovranno essere immediatamente assegnati. E’ per questo che è importante attingere i nominativi degli aventi diritto dalla nuova graduatoria che dovrà essere pubblicata nel più breve tempo possibile.

ASSEGNAZIONE CASE AD AFFITTO CALMIERATO

Il Comune di Viareggio dispone di 48 alloggi gestiti dalla Patrimonio s.r.l. di cui 18 località al Forcone e 30 all’ex- Tabarracci. A questi si sono aggiunti da poco altri 4 appartamenti in via Ponchielli.
Per l’assegnazione di tali abitazioni e anche per l’attivazione dell’istituto della mobilità è stata istituita nel mese di Marzo la commissione per l’assegnazione di case ad affitto calmierato, come prevista dal regolamento approvato in C.C. nel 2010, cioè con ben 4 anni di ritardo. L’assegnazione di tali alloggi è importante per fronteggiare un canone di locazione proporzionato al reddito del nucleo familiare. Stiamo valutando l’opportunità di portare per l’accesso a tali abitazioni il reddito da 10.000 E., come previsto dal regolamento a 7.500 euro per dare al più elevato numero di persone di partecipare. Verrà considerato anche il possesso dell’assegno alla persona.
Le abitazioni ad affitto calmierato dovranno necessariamente aumentare utilizzando in prima battuta le case di custodia del comune, sia esse abitate che lasciate libere dagli inquilini ormai andati in pensione (si presume che possono essere almeno 10).

Per l’ edificio di proprietà del comune come lo stabile di via Matteotti , che non è stato assegnato al settore casa e politiche abitative, l’Amministrazione sta valutando soluzioni abitative che vadano incontro a coloro che un affitto calmierato sono in grado di pagarlo o per E.A. oppure altri interventi di tipo sociale ed in ogni caso qualora venissero prese altre soluzioni, il ricavato dell’intervento deve essere destinato a fini sociali. Una % del ricavato dovrà andare all’emergenza abitativa intesa anche come manutenzione e ristrutturazione degli immobili.

RILASCIO CERTIFICAZIONE DI IDONEITA’ ABITATIVA DELL’ALLOGGIO
Il certificato di idoneità all’alloggio è un documento che attesta che l’alloggio rientra nei parametri minimi di superficie e di vani previsti dalla legge regionale 96/96 per gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica e per coloro che risiedono nel nostro comune.

ASSEGNAZIONE CONTRIBUTI IN CONTO AFFITTO
Il Comune ogni anno pubblica un bando di concorso per assegnare contributi per il pagamento del canone di affitto della propria abitazione in favore di cittadini in particolari difficoltà economiche.
Per ricevere tale contributo occorre possedere i seguenti requisiti:
essere residenti nel comune di Viareggio e abitare nell’alloggio per cui si richiede il contributo, essere titolare di un contratto di affitto, regolarmente registrato, di un alloggio usato come abitazione principale e corrispondente alla propria residenza anagrafica, essere in regola con il pagamento dell’imposta di registro prevista per i contratti di affitto di alloggi, di non essere titolari, assieme al nucleo familiare, di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un alloggio adeguato a esigenze del proprio nucleo familiare nel comune di Viareggio, di non essere titolari di proprietà su uno o più alloggi o locati ad uso abitativo, sfitti o concessi a terzi, situati in qualsiasi località, che abbiano un valore catastale complessivo uguale o superiore al valore catastale di un alloggio adeguato al proprio nucleo familiare, di non essere conduttore di un alloggio inserito nella categoria catastale A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (ville) e A/9 (palazzi di pregio artistico). Non può accedere a tale contributo chiunque abbia ottenuto altri benefici pubblici a sostegno alloggiativo erogati da qualunque ente e in qualsiasi forma. Inoltre occorre essere cittadino italiano o dell’Unione europea o extracomunitario in possesso di carta di soggiorno o di regolare permesso di soggiorno.
Altra misura a sostegno della locazione è quella prevista dalla L.R. 431/98 che insieme ai fondi messi a disposizione dell’amministrazione comunale per lo stesso scopo diventa una risposta importante, ma non sufficiente. Infatti su 290 domande di richiesta in aiuto alla locazione è stato possibile dare una boccata di ossigeno a 160 domande per un valore di 220 euro mensili. E’ su questo dato che stiamo battendo cassa alla R.T. perché questo strumento possa evitare di incorrere in morosità da parte degli inquilini che non possono far fronte al pagamento dell’affitto che a Viareggio per atro è parecchio alto.

E per non incorrere di elargire somme a chi non ne ha diritto da pochi mesi è in atto un controllo sistematico delle singole domande attraverso specifico programma per accedere ai dati dell’ufficio delle entrate, inps e catasto nazionale del patrimonio immobiliare dei singoli utenti. Questo processo viene attivato per qualsiasi domanda di contributo o di accesso a case popolari o di E.A avanzata dai singoli cittadini .
E’ comunque nostra intenzione aderire al Progetto Tosca con le seguenti modalità:
aderire al sistema Catasto e Fiscalità, compilando l’allegato 2 della delibera n. 1110 del 28/12/2010 e inviandolo firmato digitalmente tramite interpro Laura Castellani Dirigente del settore infrastrutture e Tecnologie per lo sviluppo della Società di informazione, DG organizzazione, Regione Toscana;
approvare con Delibera di convenzione tra Regione Toscana, Soggetto attuatore ed Ente aderente (allegato 2 Delibera 272 del 18/04/2011) e inviarla firmata digitalmente, in formato pdf, sempre tramite interpro Laura Castellani.
Gli Enti partecipanti al Progetto possono utilizzare i software realizzati nell’ambito del progetto oppure adeguare quelli già in uso presso l’Ente secondo specifiche standard.
Il Progetto Tosca nasce a fine 2010 con un modello di realizzazione e dispiegamento complesso, ma già pronto alle evoluzioni che verranno. Tra queste non ultima è la legge 183 del 12 novembre 2011 che impone lo scambio dei dati fra le amministrazioni pubbliche. Il Progetto TOSCA favorisce tutto ciò anche a seguito della Legge Regionale n. 54/2009 dove la circolarità dei dati e la ricomposizione informativa vanno a costituire i cardini di una P.A. efficiente.
Anche questa attività sarà inserita tra i progetti da realizzare nei prossimi mesi insieme a quella della ricerca di fondi regionali e Europei.

ASSEGNAZIONE CONTRIBUTI PER L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Decreto del Presidente della giunta regionale 3/01 2005, n. 11/R-Regolamento di attuazione dell’art. 5 quater della legge regionale 9 settembre 1991, n. 47 (Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche).

Il cittadino disabile con menomazioni o limitazioni permanenti o impossibilità di deambulazione, può richiedere al comune un contributo economico a fondo perduto per l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nella propria abitazione. Per poter usufruire del contributo i lavori di adeguamento dell’abitazione devono essere iniziati solo dopo l’avvenuta presentazione della domanda. Per la realizzazione delle opere edilizie- art. 5,comma 1, lettera a) del Regolamento-, con i fondi regionali, che per il 2013 sono stati nell’ordine di 80.000,00,possono essere concessi contributi in misura non superiore al 50% per la spesa effettivamente sostenuta, ivi comprese le spese tecniche, e comunque per un importo non superiore a 7.500,00 Euro per ogni singolo intervento (art. 9 del Regolamento).
Per l’acquisto e l’istallazione delle attrezzatura- art. 5, comma 1, lettera b) del regolamento-, possono essere concessi contributi regionali in misura non superiore al 50% della spesa effettivamente sostenuta e comunque per un importo non superiore a 10.000,00 Euro per ogni singolo intervento (art. 10 del regolamento).
Qualora le risorse finanziare disponibili non siano sufficienti a coprire tutte le richieste inserite in graduatoria il Comune può soddisfare le domande pervenute riducendo l’entità da erogare con una riduzione massima del 10% per ciascuna domanda.

L’Amministrazione comunale si impegna a dare risposte in campo lavorativo per sostenere le famiglie in condizioni di disagio economico con l’attivazioni di Voucher da rivolgere a diverse categorie di persone per svolgere compiti di pubblica utilità. Verranno inclusi nel progetto anche i giovani a partire dai 18 anni per il sostegno alle spese scolastiche e universitarie. Ogni Voucher corrisponderà a 10 Euro orarie comprensive di assicurazione e contributo inps.

Inoltre verranno attivati i progetti Giovani sì, finanziati in parte dalla Regione Toscana, per i giovani dai 18 ai 30 anni che verranno chiamati a svolgere attività per l’amministrazione comunale in particolari settori da individuare per un periodo temporaneo e con un contributo mensile di 500,00 Euro.

E’ indispensabile deliberare un apposito Regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare del Comune perchè sia chiaro quale destinazione debba avere ciascun bene del comune. Il patrimonio deve essere suddiviso tra quello disponibile e quello indisponibile.

E’ inoltre fondamentale approvare il PIANO REGOLATORE, attraverso la CASA DELLA CITTA’, luogo dove condividere l’elaborazione del Piano strutturale e del Regolamento urbanistico- uno spazio dei cittadini, per informarsi sulle proposte e progetti elaborati, a partire dalle esigenze dei bambini e delle bambine.

Tutto quanto descritto e comunque tutto quello che riguarda la questione abitativa a Viareggio, dovrà essere reso pubblico sul SITO DEL COMUNE con l’indicazione di orari e di responsabili dei singoli servizi. Un sito agevole da consultare, tradotto in più lingue, dove ciascun cittadino sia italiano che straniero non comunitario possa facilmente accedere per sapere quali servizi e opportunità l’amministrazione comunale vuole e può offrire. Anche l’aggiornamento di tale strumento dovrà essere un progetto strategico, insieme alla pubblicazione della CARTA DEI SERVIZI, per un’azione trasparente, rispettosa delle richieste ed esigenze dei singoli cittadini e alla rivisitazione di tutti i regolamenti che riguardano sia la casa che il sociale.

Altro e importante progetto strategico consiste nella realizzazione del PROGETTO STAZIONE da realizzarsi con l’ausilio della Regione Toscana e Ferrovie dello Stato che mette a disposizione della collettività locali presso la stazione di Viareggio, dove poter svolgere attività di accoglienza, di socializzazione, di ristoro e comunque con una ricaduta di tipo sociale.
Isaliana Lazzerini
Assessore alle Politiche Sociali
e Diritto alla Casa

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