La pluri-decennale caccia al pillolo maschile è forse a una svolta epocale. Ricercatori e scienziati americani (specificatamente del Minnesota) sono riusciti ad elaborare alcune modifiche ad alcuni composti sperimentali, che sembrerebbero dare risultati migliori rispetto a quelli testati sino ad oggi.
Quando sarà in commercio il Pillolo maschile?
Sempre più vicini all’uscita in commercio del “pillolo” maschile. Ne parlavamo già a Gennaio nella puntata 118 “Il contraccettivo perfetto, rivoluzione in arrivo”, ma, forse, stavolta potrebbe essere davvero la volta buona grazie alla individuazione di un nuovo piccolo, ma particolarmente promettente, gruppo di molecole che potrebbero aprire la via per la definitiva realizzazione del contraccettivo maschile.
Sino ad oggi sono molte le aziende farmaceutiche hanno studiato e proposto dei contraccettivi maschili sperimentali. La combinazione classica prevede, in genere, l’uso di DUE ORMONI, UN PROGESTINICO E IL TESTOSTERONE: IL PRIMO BLOCCA LA PRODUZIONE DI SPERMAZIO, IL SECONDO PROTEGGE LA LIBIDO. La combinazione è, in effetti, non molto dissimile a quella della pillola femminile a cui al progestinico è affiancato invece del testosterone un estrogeno, ormone elettivo delle donne.
L’obiettivo ideale del pillolo maschile è il mantenimento della eiaculazione come dell’orgasmo pure ma nell’eiaculato non ci debbono esser spermatozoi. Esattamente come la pillola femminile toglie l’ovulazione pur lasciando le mestruazioni.
Questo in un mondo ideale, ma nella realtà le cose non sono così semplici, complice anche il fatto che la biologia maschile è sicuramente complessa e milioni di spermatozoi per ogni eiaculazione sono più difficili da incastrare (e lo debbono essere tutti e sempre) di un solo uovo mensile.
Il lavoro non è ancora definitivo ma, insomma, proseguendo così potrebbe non tardare il giorno in cui sarà “LEI” a dir: … amore hai preso il… pillolo?
BUONE FESTIVITA’ PASQUALI A TUTTI!!!
L’AFORISMA (cattivissimo!) DEL GIORNO: “Una medicina è una sostanza che iniettata in un ratto produce un… articolo…” Arthur Bloch, La legge di Murphy II, 1980