64°Festival Puccini di Torre del Lago, Giacomo Puccini dagli esordi alla maturità.
Presentato oggi il cartellone. Sei i titoli d’opera: Turandot, Tosca, Madama Butterfly, Manon Lescaut, La Bohème, Il Trittico e la Messa di Gloria
Il cartellone del 64° Festival Puccini di Torre del Lago contempla quasi l’intera parabola artistica di Giacomo Puccini: la Messa Di Gloria, suo esordio nella composizione, proposta come “saggio di brevetto” all’istituto musicale “Pacini”; il suo primo successo Manon Lescaut, le opere che lo videro trionfare in tutto il mondo La Bohème, Tosca, Madama Butterfly Il Trittico di cui ricorre nel 2018 il centenario della prima rappresentazione, fino al suo capolavoro incompiuto Turandot.

Al tenore ANDREA BOCELLI è affidata l’inaugurazione del Festival con la Messa di Gloria “nutro una vera e propria devozione per questo immenso genio che è, tutt’oggi, mio invisibile compagno di giochi e di sogni (alla cui memoria mi rivolgo sempre con commossa riconoscenza)”
IL TRITTICO : celebrazioni per I 100 anni dalla prima vedrà a Torre del Lago lo splendido ed originale allestimento di dell’Opera di Stato Ungherese per la regia di Ferenc Anger,
A cavallo tra fine luglio e inizio agosto prestigiosa tournée del Festival Puccini al SAVONLINNA OPERA FESTIVAL con due produzioni : TOSCA E TURANDOT con i complessi Orchestra e Coro del Festival Puccini
L’OMAGGIO A GIOVANNI PACINI con la rappresentazione nella splendida cornice di Villa Paolina a Viareggio, residenza di Paolina Buonaparte IL CONVITATO DI PIETRA per la regia di Giandomenico Vaccari.

LE MOSTRE
Omaggio a Solomiya Krushelnytska
al 3 al 30 agosto nel Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini LA MOSTRA che racconta attraverso ritratti, costumi, foto e opere di grandi pittori ucraini la straordinaria carriera del soprano stregata da Puccini e da Viareggio
MAGNIFICHE PRESENZE Giacomo Puccini, Giovanni Pascoli, Gabriele d’Annunzio – Gli spiriti luminosi 7 luglio 2018 – 31 gennaio 2019 – Villa Paolina, Viareggio

Due nuove produzioni: La Bohème con il ritorno alla regia di Alfonso Signorini e Tosca firmata da Giancarlo Del Monaco

MESSA DI GLORIA – 6 LUGLIO GRAN TEATRO ALL’APERTO GIACOMO PUCCINI
6 LUGLIO
L’apertura del Festival Puccini 2018, il 6 luglio con il CONCERTO che vedrà protagonisti il tenore toscano ANDREA
BOCELLI, insignito nel 2017 del Premio Puccini, il baritono Alberto Gazale e l’Orchestra del Festival Puccini, nell’interpretazione della Messa di Gloria di Giacomo Puccini e di un programma di arie pucciniane. Sul podio il maestro Carlo Bernini. Il Gala Concert che inaugurerà l’edizione 2018 del Festival Puccini proporrà oltre alla Messa di Gloria, Arie d’opera con interpreti insieme ad Andrea Bocelli, i soprano Martina Serafin e Ivana Canovic. e il basso Alessandro Guerzoni.
Andrea Bocelli che torna a Torre del Lago per interpretare i capolavori del Maestro proprio di fronte alla Casa dove visse per 30 anni, della Messa dice
“Amo particolarmente questa partitura, sorta di ibrido che mescola la severità della scrittura accademica e devozionale con modelli espressivi melodrammatici. Un lavoro in bilico tra la liturgia cristiana e le tavole di una ribalta teatrale… In nuce, all’interno di una architettura solenne e di una evidente perizia contrappuntistica, traspare la poetica del “Puccini che sarà”: la sua sensualità, la plasticità delle immagini che suggerisce, i chiaroscuri giocati sul contrasto dei caratteri. Puccini, poco più che ventenne, nella sua “Messa di Gloria” dimostra di saper già come trattare le voci. Forse la sua inesperienza può rendere talvolta più ardui alcuni passi. La sua scrittura è complessa e presenta varie insidie. “Gratias
agimus tibi” è forse lo scoglio più complesso per la voce tenorile, ed è anche tra i momenti più emozionanti dell’intera composizione”
La Messa è l’unica composizione di Puccini per il genere sacro che esprime già pienamente la straordinaria personalità artistica del ventiduenne Puccini. Fu composta da Giacomo Puccini come esercizio per il diploma all’Istituto Musicale Pacini di Lucca dove fu eseguita (Chiesa di San Paolino) per la prima volta il 12 luglio 1880. Puccini non pubblicò mai il manoscritto completo della Messa e, sebbene ben accolta all’epoca, non fu più eseguita fino al 1952 (prima a Chicago e poi a Napoli). Sarà la seconda rappresentazione a Torre del Lago (la prima rappresentazione nel 1974 nell’anniversario dei 50 anni dalla morte del Maestro). Il manoscritto completo della Messa non fu mai pubblicato dall’autore e solo alla fine della seconda guerra mondiale il musicologo sacerdote Fra Dante del Fiorentino amico di Puccini, ne curò una pubblicazione con il titolo di Messa di Gloria.
Dante del Fiorentino , dopo la prima guerra mondiale fu cappellano a Torre del Lago e qui conobbe Puccini. Nel 1923 si trasferì a New York dove divenne parroco nel quartiere di Brooklyn. Durante le ricerche per scrivere una biografia del compositore lucchese, il sacerdote acquistò una vecchia copia del manoscritto della Messa dalla famiglia Vandini di Lucca credendo che fosse la partitura originale. In realtà l’originale era in possesso della famiglia di Puccini e fu data da sua nuora alla Ricordi, casa editrice del musicista. Ne scaturì una controversia legale che si risolse con la divisione dei diritti d’autore fra la Ricordi e la Mills Music, la casa editrice del manoscritto di Del Fiorentino. La Messa comparve nella prima edizione a stampa del 1951, ma non con il titolo originale riportato sulla partitura autografa e conservata presso il Museo “Casa natale Giacomo Puccini” a Lucca. Concepita per un vasto organico, comprendente due solisti maschili (baritono e tenore), coro a quattro voci miste e grande orchestra, è considerata il punto culminante dello stile pucciniano nell’ambito della musica sacra e un lavoro in cui il ventiduennePuccini esprime già pienamente la straordinaria personalità artistica.

14 -21-28 luglio /17 agosto 2018 TURANDOT
regia
Alfonso Signorini
Maestro concertatore e direttore
Alberto Veronesi/ Felix Korobov/Martins Ozolins Orchestra e Coro del Festival Puccini
L’incompiuta pucciniana Turandot tra i titoli d’opera più amati dal pubblico di tutto il mondo, sarà in scena nella ripresa dell’allestimento che nel 2017 ha segnato l’esordio alla regia del giornalista, scrittore Alfonso Signorini. Le scene portano la firma di Carla Tolomeo artista eclettica la cui storia artistica si svolge tra ricerche e intuizioni geniali che le hanno consentito di spaziare tra pittura, scultura e scrittura. Nel segno della modernità anche i costumi firmati dallo stilista italiano Fausto Puglisi, (con Leila
Fteita) brand di riferimento di celebri pop-star tra cui Madonna. Alfonso Signorini scrittore, giornalista, conduttore televisivo, oggi direttore del settimanale Chi così dichiara“. Questa ‘Turandot’ è una fiaba, come voleva Puccini, con la mia regia ho voluto evidenziare che dentro quella cornice fiabesca si consumano inquietudini e drammi a tinte livide, attualissimi e senza tempo. la piccola schiava Liù, vittima sacrificale della relazione tra Calaf e Turandot, nel ritratto di Signorini diventa una figura centrale dell’opera,
ovvero quel raggio di sole in mezzo a tanta crudeltà che merita esaltare; un personaggio centrale tanto da guadagnarsi alla fine dell’opera un omaggio di Turandot e di Calaf.
Sul podio, nella prima rappresentazione il 14 luglio che è anche la data inaugurale della stagione il Maestro Alberto Veronesi, considerato uno specialista della partitura pucciniana e che del Festival di Torre del Lago è anche Presidente. Un allestimento salutato da ottimi consensi di pubblico e critica e poi messo in scena nel Teatro della capitale georgiana, Tbilisi oltre che trasmesso in scena serata da Mediaset. “l’opera lirica e soprattutto l’opera pucciniana è protagonista negli ultimi anni –
dice Maestro Veronesi – di uno spettacolare ritorno di popolarità che vogliamo alimentare coinvolgendo persone che si approcciano con entusiasmo a questo progetto sul quale la Fondazione Festival Pucciniano intende continuare ad investire”

15 luglio/4 e 12 agosto TOSCA
Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
(prima rappresentazione 14 gennaio 1900, Teatro Costanzi, Roma)
Nuovo allestimento
coproduzione Teatro dell’Opera di Georgia- Tblisi
Regia
Giancarlo Del Monaco
Maestro concertatore e direttore
Pedro Halffter (15/7) / Stefano Romani (4/8) /Dejan Savic (12/8) Floria Tosca
He Hui (15/7) / Irina Polovinkina (4/8) / Gabrielle Mouhlen (12/8) Mario Cavaradossi
Stefano La Colla (15/7) / George Oniani (4/8) Hector Mendoza Lopez (12/08) Il Barone Scarpia
Carlos Almaguer (15/7) / Aleksandr Aliev (4/8) / Stefan Ignat (12/8)
Cesare Angelotti
Davide Mura (15/7, 12/8) / Vladislav Popov (4/8)
Il Sagrestano
Claudio Ottino (15/7, 12/8) Angelo Nardinocchi (4/8)
Spoletta
Francesco Napoleoni (15/7, 12/8) / Anzor Pilia (4/8)
Sciarrone Andrea De Campo
Un carceriere Massimo Schillaci/Alessandro Martinello
Un pastorello
Gaia Niccolai (15/7, 12/8) / Giusy Perna (4/8)
Scene Carlo Centolavigna
Costumi Floridia Bnedettini e Diego Fiorini per Fondazione Cerratelli Light Designer Valerio Alfieri
Assistente alla regia Elena Kalabakas
Assistente alla scenografia Andrea Tocchio
Orchestra del Festival Puccini Coro del Festival Puccini Maestro del Coro Roberto Ardigò
Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche Viviana Apicella nella rappresentazione del 4 agosto
Orchestra e Coro Teatro di Tblisi, Maestro del Coro Chkhenkeli Maestro del Coro voci bianche Viviana Apicella
Avtandil

20 luglio- 10 18 agosto
“Madama Butterfly delle meraviglie”
Direttore D’Orchestra Hirofumi Yoshida
Regia Vivien A. Hewitt- Scene Kan Yasuda – Costumi Regina Schrecker
La prima volta in riva al Lago il dramma di Butterfly fu rappresentato nel 1931 e vedeva protagonista Rosetta Pampanini, da allora, la tragedia giapponese musicata da Puccini, ha visto numerose altre interpretazioni che dal punto di vista visivo hanno cercato di figurare quel Giappone che Puccini, purtroppo, aveva solo immaginato.
Nel 2000 a Torre del Lago è stato il celebre scultore Kan Yasuda a proporre una nuova ed originale scenografia “modellando” nel marmo gli spazi e gli ambienti di Cio cio san. Simboli evocativi del Giappone, carichi di significato, quali Ishinki (Sasso), Shosei (Piccolo spazio
infinito) e la porta divisa in due posta al centro del palcoscenico, Tensei (Passaggio) e Tenmoku (Ombra e Vuoto). Un allestimento di grande successo e rappresentato dal 2000 ad oggi, con straordinari consensi anche in Germania, Corea, Stati Uniti, Giappone oltre che al Festival Puccini di Torre del Lago e a Pisa e Ferrara e con la regia di Vivien Hewitt e i costumi di Regina Schrecker. 15 riprese in 18 anni dal suo debutto al Festival Puccini di Torre del Lago e applaudita da oltre 120.000 spettatori oltre che a Torre del Lago.
In Italia l’allestimento è stato messo in scena al Teatro Verdi di Pisa (2011), al Teatro Comunale di Ferrara (2011), all’estero in Giappone: – 2001 (Tokyo, Kobe e
Nagasaki) protagonista di queste
recite la compianta e grande
interprete Daniela Dessì, – 2005 Tokyo e Nagoya (Aichi Banpaku) al Maifestspiel di Wiesbaden (Germania) 2002 all’Opera di Baltimore (Stati Uniti) (2003) al
Teatro Art Center di Seoul (Corea) 2017
Ciò che ha calamitato l’attenzione degli oltre 120.000 spettatori che
in questi anni hanno visto lo spettacolo- dichiara la regista Vivien
Hewitt- è la rivelazione dell’aspetto epico-eroico della tragedia di
Cio Cio San, geisha sedotta e abbandonata, che sta alla base del mio
lavoro. Il fatto che Butterfly sia vittima non solo di una
incomprensione culturale ma soprattutto di quell’irresponsabilità del
maschilismo dongiovannesco che trascende ogni barriera culturale,
oltre che della propria eredità psicologica che sfortunatamente le
rende impraticabile ogni via di fuga, ne fa un dramma assolutamente universale. Nel mio spettacolo ho sempre cercato di rappresentare sia il conflitto delle due culture che l’umanità della storia, attraverso piccoli gesti e dettagli che rendono “vero” il racconto, in modo che la produzione resti fedele alle idee del compositore e dei suoi librettisti.
Lo spazio scenico di Kan Yasuda offre l’opportunità perfetta per esplorare i valori tragici e simbolici di quest’opera, riuscendo a raggiungere una concezione di assoluta bellezza formale mediante la sottrazione di ogni superficiale elemento di “giapponismo” storicizzante.

27 luglio/3 agosto
LA BOHEME
Scene liriche in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
(prima rappresentazione 1 febbraio 1896, Teatro Regio, Torino)
nuovo allestimento Regia
Alfonso Signorini
Maestro concertatore e Direttore
Alberto Veronesi (27/7) / Dejan Savic (3/8) Mimì
Elena Mosuc (27/7) / Tinatin Mamulashvili (3/8) Rodolfo
Francesco Demuro (27/7) George Oniani (3/8) Musetta
Bing Bing Wang (27/7) / Evgenia Vukert (3 agosto) Marcello
Mauro Bonfanti
Schaunard Daniele Caputo
Colline
Aleksandar Stamatovic (27/7) / Vladislkav Popov (3 agosto) Benoit Angelo Nardinocchi
Alcindoro Franco Boscolo
Parpignol Federico Bulletti
Sergente dei doganieri Filippo Lunetta
Un doganiere Andrea Del Conte
Scene e Costumi Leila Fteita
Disegno luci Valerio Alfieri
Assistente alla regia Marco Monzini
Orchestra e Coro Teatro di Tblisi
Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini Maestro del Coro voci bianche Viviana Apicella
100 anni per il Trittico
allestimento dell’Opera di Stato Ungherese regia Ferenc Anger direttore Jacopo Sipari di Pescasseroli Orchestra Regionale della Toscana
Il Trittico Pucciniano, tre atti unici Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi
rappresentato integralmente a Torre del Lago nell’occasione del CENTENARIO dalla prima, avvenuta il 14 dicembre del 1918 al Teatro Metropolitan di New York e alla quale Puccini non assistette a causa della precaria situazione internazionale. Il Maestro si dedicò alla composizione durante la prima guerra mondiale – un conflitto che Puccini odiò “se non finisce la guerra, cosa ne farà il mondo della musica?”
La musica per Suor Angelica e per Gianni Schicchi – quella per il Tabarro era già pronta da un pezzo – viene ultimata in ogni sua parte nell’aprile 1918. Con parole commosse lo stesso Puccini ricorderà più tardi l’audizione, in anteprima assoluta, di Suor Angelica, avvenuta nel 1917 nel monastero di Vicopelago, sulle colline lucchesi, fra ulivi e cipressi: il convento ospitava una comunità di monache agostiniane, delle quali è camerlenga, era suor Maria Enrichetta, all’epoca Iginia Puccini, sorella del Maestro “Raccontai loro, con incerta trepidazione e con tutte le precauzioni e le delicate sfumature inspirate dall’ambiente e dall’auditorio, l’intreccio alquanto scabroso del libretto. Erano tutte attente, tutte commosse e con qualche lacrimuccia esclamavano compunte e timide ma sincere: – Poverina, poverina! Come fu disgraziata! Dio misericordioso certo l’ha accolta in cielo e le ha perdonato. Cattiva quella zia così dura…… Oh, la mamma che non ha veduto il suo bambino prima che quello morisse! Si direbbe quasi che le anime dei bimbi indugino a volare in Paradiso, se non ricevono prima il bacio della loro mamma! – Ed altre frasi tenere e commoventi. Io credevo che si scandalizzassero e che mi venissero fuori con qualche uscita di stupore, mi aspettavo anzi, col riserbo di quelle anime pure e timide, un qualche cosa che sapesse di rimprovero, di riprovazione per il troppo ardimento dell’intreccio…… Invece trovai soltanto della pietà, della generosa simpatia cristiana aulente di verace ed edificante sentimento religioso. E quando finalmente mi congedai, le monache mi fecero ala, ed arrivato in fondo alla scala, volsi lo sguardo e le vidi tutte in fila in una spontanea disposizione scenografica, quale nessun coreografo sarebbe mai capace di immaginare, e le nostre coriste e ballerine (Dio mi perdoni la profanazione) tanto meno di eseguire.” Un mese dopo la prima americana, l’opera vide la sua prima italiana l’11 gennaio 1919 al Teatro Costanzi di Roma. A Torre del Lago il centenario sarà celebrato con un allestimento dell’Opera di Stato Ungherese per la regia di Ferenc Anger, direttore artistico del Teatro dell’Opera di Budapest che ha nel suo Trittico cercato un comune denominatore per le tre opere; tre generi diversi, Il Tabarro, un noir, Suor Angelica, l’opera prediletta da Puccini fra le tre, la più criticata per la sua drammaturgia e vicina ai canoni di Madama Butterfly per come affronta il tema della maternità; Gianni Schicchi, la più felice nella sua realizzazione, che prende spunto da un commento ottocentesco alla Divina Commedia di Dante, che a sua volta riportava una interpretazione quattrocentesca delle vicende di questo personaggio veramente esistito. Sul podio il giovane e talentuoso direttore Jacopo Sipari di Pescasseroli alla testa dell’Orchestra della Toscana , compagine nata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana e ritenuta oggi una delle più apprezzate orchestre italiane che sarà per la prima volta a Torre del Lago.
torna ad essere

11- 25 agosto
IL TRITTICO
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione 14 Dicembre 1918, Teatro Metropolitan, New York
Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi
Celebrazioni 100 anni dalla prima rappresentazione
Allestimento dell’Opera di Stato di Budapest Regia Ferenc Anger
Orchestra della Toscana
Maestro Concertatore e Direttore
Jacopo Sipari di Pescasseroli IL TABARRO
Dramma in un atto, libretto di Giuseppe Adami Michele
Estefan Florin
Giorgetta
Silvana Froli
Luigi
Vitalij Kovalchuk- Janco Sinadinovic (25/8)
Il Tinca
Luca Micheli
Il Talpa Veio Torcigliani La Frugola Ljubica Vranes
Un Venditore di canzonette
Francesco Napoleoni
Due amanti
Alberto Petricca
Micaela Sarah D’Alessandro
Le Midinette
SUOR ANGELICA
Dramma in un atto, libretto di Giovacchino Forzano
Suor Angelica
Donata D’annunzio Lombardi Lidia Lunetta (25/8)
La Zia Principessa
Annunziata Vestri
La Badessa
Ljubica Vranes
La Suora Zelatrice
Elena Kanakis
La Maestra delle Novizie
Donatella De Caro
Suor Genovieffa
Micaela Sarah D’Alessandro
Suor Osmina
Veronica Tello
Suor Dolcina
Manuela Pellegrino
La Suora Infermiera
Chika Sasakawa
Prima cercatrice
Marina Gubareva
Seconda cercatrice
Ai Awata
Una novizia
Beatrice Stella
Prima Conversa
Alessandra Ivcehnko
Seconda Conversa
Beatrice Cresti
GIANNI SCHICCHI
Dramma in un atto, libretto di Giovacchino Forzano
Gianni Schicchi
Bruno De Simone
Lauretta
Elisabetta Zizzo
La Zita
Donatella De Caro
Rinuccio
Danilo Formaggia Alessandro Fantoni (25/8)
Gherardo
Alberto Petricca
Nella
Anna Paola Troiano
Betto
Alessandro Biagiotti
Simone
Davide Mura
Marco
Filippo Lunetta
La Ciesca
Anna Russo
Maestro Spinelloccio
Andrea Del Conte
Ser Amantio di Nicolao
Alessandro Ceccarini
Guccio
Massimo Schillaci
Pinellino
Andrea De Campo

MANON LESCAUT (26 luglio) In forma semiscenica Direttore Gianluca Martinenghi
MANON LESCAUT
dramma lirico in quattro atti su libretto di Domenico Oliva e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
con interventi di Marco Praga, Ruggero Leoncavallo, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi e Giuseppe Adami
dal romanzo Histoire du chevalier des Grieux et de Manon Lescaut di Antoine François Prévost
(prima rappresentazione 1 febbraio 1893, Teatro Regio, Torino)
in forma semiscenica
Messa in scena Lev Pugliese Direttore
Gianluca Martinenghi
MANON Lescaut • soprano
Makvala Aspanidze
LESCAUT sergente delle guardie del re • baritono Aleksadr Aliev
Il cavaliere Renato DES GRIEUX studente • tenore Sergey Polyakov
GERONTE di Ravoir tesoriere generale • basso
Gocha Datusani
EDMONDO studente • tenore
Anzor Pilia
Un LAMPIONAIO • tenore
Paata Sukhitashvili
L’OSTE • basso ANDREA DE CAMPO
Un MUSICO • mezzosoprano
Il MAESTRO DI BALLO • tenore
FEDERICO BULLETTI
SERGENTE degli arcieri • basso ALESSANDRO MARTINELLO
Un COMANDANTE di marina • basso FILIPPO LUNETTA
Manon Lescaut è l’opera che consacrò al successo Giacomo Puccini,
capolavoro del teatro musicale in cui il Maestro manifestò con forza tutta la sua genialità e vide la sua prima rappresentazione al Teatro Regio di Torino il 1 febbraio 1893. A Torre del Lago per il Festival 2014 una rappresentazione in forma semiscenica a cura di Lev Pugliese con Orchestra, Coro e Solisti del Teatro di Tblisi Orchestra e Coro del Teatro di Tblisi.

IL CONVITATO DI PIETRA omaggio a GIOVANNI PACINI
Viareggio, 24 AGOSTO Giardino villa Paolina- ore 21.00
Nel cartellone del 64° Festival Puccini e nell’ambito della rassegna “Nel giardino di Paolina” un OMAGGIO A GIOVANNI PACINI compositore italiano, viareggino di adozione,
che lasciò un grande segno nel mondo musicale del suo.
La storia di Giovanni Pacini è intimamente legata a Viareggio, dove
si stabilì nel 1822. Egli nel volume autobiografico “Le mie memorie artistiche”, stampato a Firenze nel 1875, ha scritto: “Nella
primavera del 1822 trovandosi a Fiumicino un piccolo bastimento appartenente a S.M. la Duchessa di Lucca, il capitano mi offrì di
fare il viaggio con esso. Accettai l’invito e sbarcai a Viareggio ove,
piacendomi infinitamente quella nascente città, vi fermai la mia dimora”. Infatti, Pacini fece costruire una casa lungo il canale
Burlamacca dove soggiornò fino al 1857, poi si trasferì a Pescia. Questa casa, dove egli compose le sue più importanti opere, fra le quali la “Saffo”, fu risparmiata dai violenti bombardamenti che subì la città durante l’ultima guerra, ma scomparve sotto i colpi del
piccone demolitore per scarsa sensibilità storico-artistica, e al suo posto fu edificato un
anonimo “grattacielo”.
Pacini, nelle sue “memorie”, non fa cenno al fatto che a Viareggio in quell’anno anche Paolina Bonaparte si fece costruire una villa, ma la presenza della bella principessa Borghese, che conobbe un anno prima e alla quale fu molto legato sentimentalmente, ebbe
un ruolo determinante. Pacini, comunque, anche quando questo legame si sciolse e dopo la morte di Paolina, avvenuta nel 1825, restò lo stesso a Viareggio e molto si adoperò per la
città. Infatti nel 1834 istituì a Viareggio il Liceo musicale che intitolò a Carlo Lodovico. Il Liceo, frequentatissimo da giovani di tutta la Lucchesia ed anche da “stranieri”, per volontà
dello stesso Duca, tre anni dopo fu trasferito a Lucca, poiché “una tale istituzione avrebbe recato un lustro” alla città. La scuola successivamente prese il nome di Giovanni Pacini, poi fu intitolata al musicista lucchese Luigi Boccherini. A Pacini che si produsse in oltre 90
composizioni sarà dedicata la messa in scena il 24 agosto dell’opera ”IL CONVITATO DI
PIETRA ( rappresentata per la prima volta a Viareggio nel 1832 in occasione del carnevale)

Viareggio, Villa Paolina
venerdì 24 agosto 2018
IL CONVITATO DI PIETRA
Musica di Giovanni Pacini libretto di Gaetano Barbieri Direttore d’orchestra Daniele Ferrari
Regia Giandomenico Vaccari
Don Giovanni – Vladimir Reutov
Donna Anna – Donatella De Caro
Zerlina – Michaela Sarah D’Alessandro
Masetto – Alessandro Biagiotti /Commendatore – Massimo Schillaci Ficcanaso – Alessandro Ceccarini /Duca Ottavio – Francesco Napoleoni
(da una nota del Direttore Daniele Ferrari)
La trama dell’opera è nota, poiché è la stessa del Don Giovanni di Mozart. Si differenzia però per la distribuzione delle parti vocali ai personaggi. Don Giovanni, diversamente dal protagonista mozartiano, baritono, è affidato in quest’opera al tenore, e oltretutto ad un tenore rossiniano particolarmente acuto. Francesco Pacini, che interpretava il ruolo, non era un cantante professionista (era, infatti, all’epoca, o lo divenne in seguito, console francese di Viareggio), ma doveva essere un dilettante assai esperto per riuscire a cantare in una tessitura così acuta e densa di fioriture. Claudia Pacini Belluomini, che rivestì il ruolo di Zerlina, doveva essere anch’ella particolarmente dotata, poiché la parte non è semplicemente scritta per un giovane soprano leggero, come la Zerlina mozartiana, ma richiede invece una notevole estensione unita ad un’eccellente tecnica di coloratura.
Se entrambi questi ruoli necessitano di voci virtuosistiche, ciò vale anche, a suo modo, anche per Ficcanaso, il ruolo corrispondente al Leporello mozartiano. Luigi Pacini a quel tempo si era già ritirato dall’attività pubblica; morì infatti nel 1837, solo cinque anni dopo la rappresentazione dell’opera. Nonostante l’età riusciva ancora a cantare in tessiture acute, contando probabilmente più sullo stile che sulla prestazione vocale (secondo i canoni odierni la parte, infatti, è più adatta ad un basso-baritono che ad un basso vero e proprio); possedeva ancora una declamazione efficace, riuscendo ancora a cantare rapidi scioglilingua. Luigi Pacini era chiaramente ancora in grado di cantare in modo del tutto professionale. I ruoli restanti sono meno impegnativi. Masetto, cantato da Giovanni Bilet o Billé (probabilmente un allievo di Luigi o di Giovanni, o forse un amico di famiglia), è un altro basso, mentre Donna Anna, interpretata da Rosa, la moglie di Francesco Pacini, è un contralto. Anche se le loro parti rivestono comunque una certa importanza, la trama fa sì che ambedue scompaiano abbastanza presto nell’Atto Secondo. La partecipazione di Giovanni Billè fu in realtà più ampia, in quanto egli interpretò anche il ruolo del Commendatore all’inizio ed alla fine dell’opera. Duca Ottavio, il secondo tenore dell’opera, fu interpretato da un altro allievo o amico, Domenico Tonelli. È curioso notare che il personaggio di Donna Elvira non è presente in questa versione della storia. Il suo ruolo, stranamente e con una certa dose di violenza psicologica sul carattere risultante, confluisce in quello di Zerlina.

Motezuma
19 e 20 agosto
Auditorium “Enrico Caruso”
Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago Opera in tre atti Prima rappresentazione assoluta a Venezia, Teatro San Benedetto, 1772
Musica di Baldassarre Galuppi
Prima rappresentazione in tempi moderni
Revisione a cura di:
Federico Bardazzi, Dimitri Betti, Veronica Nosei
Questa sarà un’occasione unica per riscoprire l’opera “Motezuma”, un capolavoro di uno dei più prolifici compositori del Settecento, Baldassarre Galuppi, in una ripresa in tempi moderni nata dai corsi di alta formazione musicale frutto della collaborazione tra Opera Network, Fondazione Festival Pucciniano, il Landstheater di Salisburgo e l’Ensemble San Felice di Firenze. Una riscoperta resa possibile nell’ambito del progetto Erasmus.
Quest’opera barocca che andò in scena per la prima volta nel 1772 a Venezia, e che nonostante il grande successo non fu mai più rappresentata, prenderà nuovamente vita il 19 e 20 agosto nell’Auditorium Caruso del Gran Teatro Puccini di Torre del Lago. La regia di questa prima rappresentazione sarà affidata a Luca Ramacciotti, la direzione musicale è a cura del maestro Federico Bardazzi; la direzione artistica è invece di Paolo Bellocci, il concept è di Carla Zanin.Il cast è formato da giovani talenti provenienti dall’Accademia di alto perfezionamento della Fondazione Festival Pucciniano; si ringraziano inoltre gli studenti del corso I.F.T.S. Spirito del Luogo della Fondazione Campus di Lucca per la collaborazione. L’opera è ambientata in America latina, al momento dell’arrivo dei “conquistadores” spagnoli.
Personaggi ed interpreti
Motezuma Imperator del Messico, Amante e promesso sposo di Erismena
Sara Cappellini Maggiore
Erismena Regina d’una provincia dipendente dell’Impero
mezzosoprano soprano
tenore
soprano
soprano
contralto
Teutile
Ostane
Beatrice Stella, Anna Paola Troiano
Cortes Generale de’ Spagnuoli
Vladimir Reutov
Capitano degl’Indiani ausiliari di Cortes, Amante di Lisinga
Immacolata Iovine
Lisinga Principessa schiava di Motezuma Micaela Sarah D’Alessandro
Ufficiale della corona Imperiale e confidente di Motezuma
Daniela Nuzzoli, Sara Tommasini
Maestro concertatore e Direttore
Orchestra (22 musicisti): 2 oboi, 2 corni, 1 fagotto, 6 primi violini , 4 secondi violini, 4 viole, 2 violoncelli, 1 contrabbasso
Assistente musicale e clavicembalista Dimitri Betti Clavicembalo
Maestro Collaboratore Debora Tempestini Pianoforte
Federico Bardazzi
Regia Luca Ramacciotti
TEATRO OSPITE- State Opera House of Georgia
Il teatro Ospite della Stagione 2018 del Festival Puccini di Torre del Lago sarà l’Opera House of Georgia, Tblisi. Fondata nel 1851, l’Opera di Tbilisi è il principale teatro dell’opera della Georgia e uno dei più antichi dell’Europa orientale e il centro della vita culturale di Tbilisi, capitale della Georgia.
Il Festival Puccini accoglierà a Torre del Lago l’Orchestra il Coro e i Solisti di Tblisi che saranno impegnati nelle rappresentazioni di Manon Lescaut, (26 luglio) Turandot (28 luglio) La Bohème ( 3 agosto) e Tosca (4 agosto).
MOSTRE
OMAGGIO A SOLOMIYA KRUSHELNYTSKA
«Il mare di Viareggio, quando il maestrale gonfia le onde, mi ricorda i campi di grano della bella Ucraina mossi dal vento».
Dal 3 al 30 agosto nel Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini una MOSTRA che racconta attraverso ritratti, costumi, foto e opere
di grandi pittori ucraini la straordinaria carriera del soprano stregata da Puccini e da Viareggio
……………….Il 17 febbraio 1904 alla scala di Milano va in scena la ‘Madama Butterfly’ per la prima volta e succede l’impensabile, l’imprevedibile: l’opera subisce un fiasco memorabile e il grande Puccini è costretto a battere in ritirata e a rifugiarsi nella sua villa a Torre del Lago a meditare sulla sconfitta e soprattutto a cercare di capire il perché di quella tragedia. Puccini è sempre convinto della validità della sua opera lirica e decide di cambiarne l’assetto tecnico: divide l’opera in tre atti dai due che erano originariamente e poi inizia a pensare alla prossima rappresentazione. Deve trovare il luogo e cosa non secondaria, l’interprete. A questo punto avviene l’incontro tra il maestro e Salomea: non sappiamo se furono gli amici di Puccini a sussurrare al suo orecchio il nome della cantante o se fu la grande fama di interprete wagneriana a causare questo avvicinamento tra i due personaggi. Certamente le grandi doti vocali della nostra cantante ucraina erano note da tempo e sicuramente hanno giocato un ruolo fondamentale nell’attribuzione della parte di Butterfly. Salomea prende molto sul serio questo impegno, tanto da trascorrere tre mesi a ripassare la parte, indossando perfino gli abiti di scena per immedesimarsi ancor più nel suo personaggio. Finalmente giungiamo al 28 maggio 1904, al teatro Grande di Brescia, quando dobbiamo immaginare un puccini dietro le quinte, trepidante e con cuore in gola, in attesa, così come Salomea, titubante ma decisa a mettere tutta se stessa in Butterfly. Il risultato
fu un trionfo memorabile: Puccini non si era sbagliato sulla bellezza dell’opera. Non soltanto la vita di Puccini trarrà enormi benefici da questo successo, ma anche quella di Salomea: infatti la cantante decide di stabilirsi a Viareggio in una casa sulla Passeggiata, all’incrocio tra via Flavio Gioia e Viale Carducci. Dai balconi della sua casa può ammirare il mare e le onde che ne increspano la superficie, ora calma, ora in tempesta; più di una volta dirà che quell’ondeggiare del mare sotto la furia del maestrale le ricordava il mare di spighe mosse dal vento della sua Ucraina. Nella sua casa Salomea riceveva ospiti ai quali raccontava i suoi successi e la sua passione per il canto e tra i frequentatori assidui del suo cenacolo troviamo Cesare Riccioni, sindaco di Viareggio per ben due volte e grande ammiratore della bellezza della cantante. Il corteggiamento fu lungo, ma alla fine prevalse l’amore: i nostri due innamorati decisero di sposarsi a Buenos Aires, dove la cantante era molto conosciuta e apprezzata, il 10 luglio 1910 e di risiedere poi stabilmente a Viareggio insieme nella casa di Salomea.
Magnifiche Presenze: Giovanni Pascoli e Gabriele d’Annunzio incontrano il Maestro Giacomo Puccini nella MOSTRA a Villa Paolina a Viareggio dal 6 luglio 2018 al 31 gennaio 2019
Il progetto Magnifiche Presenze, dopo le mostre al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, alla Casa Pascoli di Castelvecchio Pascoli in provincia di Lucca e alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, arriva a Villa Paolina, grazie al Comune di Viareggio con la collaborazione del Festival Pucciniano, con l’introduzione della straordinaria figura del Maestro Giacomo Puccini e delle immagini della Villa di Torre del Lago, la preferita dal Maestro che verrà celebrato accanto alle figure di Giovanni Pascoli e Gabriele d’Annunzio.
Magnifiche Presenze si compone di due mostre, una fotografica di Caterina Salvi Westbrooke, e una di dipinti di Sandra Rigali, di due cataloghi, varie altre pubblicazioni già edite. Magnifiche Presenze, progetto nato nel 2017 con l’obiettivo di avvicinare, far dialogare e portare nel futuro le eredità dei grandi personaggi della cultura attraverso la conoscenza artistica e letteraria dei luoghi dove scelsero di vivere.
Magnifiche Presenze è a cura di Franca Severini, giornalista d’arte e editrice, con la collaborazione dell’artista Sandra Rigali per l’indagine pittorica, di Caterina Salvi Westbrooke per la fotografia e di Daniela Marcheschi, Presidente del Comitato Scientifico del progetto, con Luìsa Marinho Antunes Paolinelli e Geoffrey Brock. L’allestimento della mostra è firmato da Florencia Costa che lo descrive così: <>.
La mostra della Rigali è una rilettura soggettiva – attraverso la lente dell’arte della pittura, capace di misurarsi e interagire spesso con le inquadrature fotografiche originali dell’epoca, – di momenti salienti della vita di d’Annunzio, Pascoli e Puccini, delle loro passioni, dei loro incontri e dei non-incontri, dei loro versi. Il progetto fotografico e di ricerca di Caterina Salvi Westbrooke (iniziato nel 2012 per il Centenario della morte di Pascoli) intende rappresentare il nesso profondo fra le case, le identità dei poeti e artisti che le abitarono e le loro opere. In tutte queste «magnifiche presenze» il tempo pare sospeso nell’attimo dello scatto, nel duplicarsi anche sorprendente delle figure di proiezione delle ombre: ombre, che rivelano quanto normalmente è fuggevole e riposto nel gioco della percezione, un fissarsi della forma e della luce nell’evento ostensivo.
Ciò chiama all’approfondimento e alla connessione di cui l’immagine diviene, in senso positivo, un simulacro, un custode di temporalità. «Magnifiche presenze» e vite «agli antipodi», case imparagonabili sotto un certo aspetto per le differenti condizioni sociali ed economiche di d’Annunzio, Pascoli e di Puccini, eppure dimore che possono essere poste allo specchio, perché di personalità che subito si riconobbero per il valore. Il Presidente del Vittoriale degli Italiani, prof. Giordano Bruno Guerri che ha ospitato nel 2017 Magnifiche Presenze al Vittoriale degli Italiani in contemporanea con la Casa Museo di Giovanni Pascoli a Castelvecchio Pascoli, descrive Magnifiche Presenze come “il patto per la bellezza” che solo le dimore storiche possono esprimere. Grazie al Presidente della Fondazione Pascoli, Alessandro Adami con il Comune di Barga è stato possibile accendere i primi riflettori nel 2017 su questo itinerario culturale che il Comune di Viareggio raccoglie quest’anno con il Festival Pucciniano introducendo la dimora di Giacomo Puccini a Torre del Lago.
Concerti
“nel Giardino di Paolina”
con gli artisti del Festival Puccini
martedì 10 luglio, ore 21.00
Besame mucho
Viaggio nella canzone classica spagnola
Mercoledì 18 luglio, ore 21.00
Sciantosa
Viaggio nella canzone classica napoletana
Martedì 24 luglio, ore 21.00
Summer night
Classici da musical
Giovedì 2 agosto, ore 21.00
Melodie italiane e pucciniani
Mercoledì 8 agosto, ore 21.00
Musica e cinema
Giovedì 9 agosto, ore 21.00
Parafrasi su Il Trittico
Recital per pianoforte di Sandro Ivo Bartoli
Martedì 21 agosto, ore 21.00
Danzando Cantando
Susanna Rigacci, soprano Ensemble dell’Orchestra del Festival Puccini Maestro concertatore Stefano Burbi
Per informazioni e acquisto biglietti
Fondazione Festival Pucciniano tel 0584359322
Biglietteria GAMC piazza Mazzini Tel.- Ingresso ai Concerti posto unico € 10 Ingresso Convitato di Pietra posto unico € 15

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64°Festival Puccini torre del lago

ultimo aggiornamento: 28-06-2018


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