Lo scorso 11 novembre la Polizia ha eseguito un arresto in flagranza per il delitto di sequestro di persona e contestuale fermo di indiziatio di delitto per il reato di violenza sessuale aggravata.
Nel tardo pomeriggio del sabato 10 novembre sull’utenza 113 arrivava una richiesta da parte di un cittadino che riferiva di aver ricevuto sulla propria utenza cellulare una chiamata dall’utenza della sua amica moldava di 29 anni, che in lacrime gli diceva di trovarsi in un appartamento in balia di 2 soggetti stranieri e di aver bisogno di aiuto.
 
La donna al contempo riusciva ad inviare al suo amico tramite WhatsApp foto in cui la stessa mostrava il viso caratterizzato da un vistoso ematoma all’occhio sinistro, chiedeva di essere aiutata, di trovarsi in una casa e di essere stata drogata.
 
Immediatamente sono partite le indagini volte a ricercare la donna localizzando la sua utenza cellulare.
Una volta localizzata la cella è stato comunque difficoltoso localizzare con esattezza il luogo in cui la donna veniva sequestrata a causa dei numerosi palazzi presenti in zona.
 
La notte è trascorsa nella ricerca della donna la cui utenza cellulare dava sempre la medesima zona, fino alla mattina seguente in cui veniva rilevato un’ulteriore cella telefonica nei pressi della stazione centrale di Pisa.
 
Le immediate ricerche effettuate da questo personale, permettevano di individuare la donna visibilmente in condizioni di salute precarie che camminava accanto al suo aguzzino quasi fosse un automa.
Si tratta di un macedone senza fissa dimora R.M. di 54 anni.
 
Entrambi venivano condotti presso gli uffici della Questura. Dopo un primo momento di reticenza della donna dovuto alla sua condizione psicofisica, alla diffidenza verso chiunque, ha inizialmente mentito dicendo che l’ematoma all’occhio se l’era provocato cadendo accidentalmente e che andava tutto bene. Nel momento in cui la donna ha capito che si trovava in un ufficio di polizia e che l’incubo era ormai terminato ha deciso di raccontare come un fiume in piena gli ultimi giorni che l’hanno vista oggetto di violenze sessuali, privazione della libertà personale e abuso di alcol e droghe.
In sostanza la donna riferiva che circa due settimane fa, R. M. l’aveva condotta, contro la sua volontà, in un appartamento ubicato in un luogo da lei non conosciuto.
 
Lì l’aveva trattenuta, sempre contro la sua volontà, e con un pugno all’occhio sinistro le aveva procurato un forte ematoma.
 
Inoltre, asseriva che R. M. si era reso responsabile di ripetute violenze sessuali nei suoi confronti, aggravate dal fatto che prima di porle in essere faceva consumare alla donna sostanze stupefacenti che la inibivano in modo palese, tanto che non riusciva ad opporsi ai suoi voleri.
 
In casa era presente anche un giovane marocchino indagato anch’esso a piede libero per il reato di sequestro di persona in concorso.
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pisa polizia sequestro di persona violenza sessuale

ultimo aggiornamento: 13-11-2018


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