Lettera aperta di don Damiano Pacini ai suoi parrocchiani. La pubblichiamo integrale.

Alle Comunità Parrocchiali della Valle di Camaiore Carissimi, per l’affetto e la stima che nutro verso tutti voi desidero condividere ciò che sto vivendo in questo momento. In questi 7 anni, ho cercato di esprimere con gioia ed entusiasmo il mio ministero sacerdotale in mezzo a voi, impegnandomi al massimo delle mie forze e capacità nell’annuncio del Vangelo della Carità e nelle varie responsabilità che il “ruolo” di Priore richiede. Ho potuto contare sull’aiuto di tanti collaboratori, laici e preti, a cui va il mio più sincero ringraziamento, e in particolare ai due Parroci Collaboratori don Andrea Ghiselli e don Andrea Ramacciotti.

 Sono altresì consapevole dei limiti umani che mi possono aver portato a fare errori di valutazione e attuazione nella gestione pastorale e amministrativa, pronto comunque in ogni momento a testimoniare che sempre ho agito in buona fede per il meglio della Comunità e dei beni parrocchiali.

 Mio malgrado devo constatare che in non pochi casi sono stato non capito e quindi criticato da alcuni: a costoro desidero esprimere nell’affetto il mio dispiacere, nell’augurio che l’Amore del Signore ci dia consolazione e pace.

 Arrivando a Camaiore mi sono trovato nell’urgente necessità di riprendere in mano la gestione dei molti beni immobili, frutto della generosità di coloro che negli anni passati ne hanno fatto dono alle parrocchie, beni che hanno avuto e hanno bisogno di continue manutenzioni ordinarie e straordinarie; questo servizio, considerato da alcuni da “imprenditore”, si è reso necessario innanzitutto per giustizia e gratitudine verso i benefattori e poi per far sì che gli eventuali proventi non fossero fini a se stessi ma dalla loro gestione ne derivasse un beneficio per la collettività.

 Questo impegno si è manifestato nel mantenimento degli immobili ad uso istituzionale (chiese, locali parrocchiali, canoniche), per progetti di aiuto alle famiglie in difficoltà (Banco alimentari, Emergenza Casa al Colosseo, sostegno economico diretto o affidando lavori socialmente utili) e nella promozione di posti di lavoro ( Dodò, Casa San Francesco, Cooperativa Mille Fiori, Tele Camaiore, Bagno Caritas, Amministrazione degli Enti Parrocchiali ).

 In questi anni mi sono più volte confrontato costruttivamente con l’Arcivescovo Italo, che mi ha dato fiducia ed è stato vicino al nostro cammino pastorale, anche con l’aiuto dei suoi collaboratori: un percorso verso l’unità e nell’attuazione della riforma delle Comunità della Valle di Camaiore; questo sì è concretizzato con il suo consiglio e con il fattivo e concreto supporto anche di fronte alle scelte più impegnative che si sono presentate sia sul piano pastorale che amministrativo.

 Una vicinanza che ci ha aiutato ad affrontare i passaggi più delicati e carichi di incertezze che la guida di questa complessa ed articolata Comunità poneva.

 Per quanto riguarda il cammino di unità e di condivisione avviato nella Valle di Camaiore, riprendo ciò che il vescovo stesso ha scritto alle Comunità : “don Damiano ha tentato infatti di traghettare le parrocchie del vostro territorio, con soddisfazione ma anche in mezzo a tante difficoltà, da una situazione in cui era prevalente il ” si è sempre fatto così “, verso uno stile pastorale con il quale si è cercato di tenere vivi i singoli nuclei parrocchiali allo stesso tempo favorire la formazione per un’unica, articolata, viva e operante Comunità Cristiana”.

 Arrivando ad oggi, la nostra Diocesi deve far fronte a continue riorganizzazioni del territorio, dovute a ragioni pastorali e al calo dei presbiteri e al loro invecchiamento, ed è per questo che più parrocchie sono interessate al cambio dei parroci sempre più frequentemente rispetto al passato. L’arcivescovo incontrandomi più volte mi ha aiutato a comprendere, alla luce della Parola di Dio, quale fosse il bene per me e per la nostra Diocesi: per questo ho accettato la sua proposta di assumere la guida di una nuova comunità, anch’essa articolata in 5 grandi Parrocchie.

Questa decisione, non lo nego, è stata anche sofferta per i legami affettivi che mi uniscono a voi. Rendo grazie al Signore per la ricchezza delle esperienze vissute e sofferte insieme, per l’edificante testimonianza di molti nella generosità e nel servizio al prossimo, per l’amore e la dedizione alle tradizioni nelle varie parrocchie, per i molti con i quali ho camminato affianco condividendone gioie e dolori, per coloro a cui ho prestato il mio servizio di pastore e per i frutti di questi anni di fede e di lavoro insieme.

Il Signore vi benedica per intercessione della Beata Vergine Maria, della Beata Assunta e dei nostri Santi Patroni.

Camaiore lì, 21 Settembre 2016 Don Damiano Pacini

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