di Laura Cortopassi

Era l’anno dei mondiali, del lancio di Twitter, delle Olimpiadi a Torino. Era sabato notte e dalle 2:00 cominciarono a suonare i telefoni, “è morto Claudio” diceva la voce dall’altra parte. Il silenzio.

Il tam-tam coinvolse tutti, amici, parenti, colleghi, amici delle figlie, amici di famiglia, amici di amici. In pochi minuti, a Bicchio, sembravano le 15:00 del pomeriggio.

Decine e decine di persone si recarono presso la villetta del signor Cortopassi, per unirsi nel lutto. La mattina del 22 ottobre 2006, la notizia che si legge sulle locandine dei quotidiani locali è una sola, con la scritta in grassetto maiuscolo che rimbomba impetuosa: “Muore giovane imprenditore, lascia moglie e figlie”.

Non diceva niente di nuovo. Claudio Cortopassi, classe ‘59, imprenditore per passione e innamorato della vita, è scomparso per un malore improvviso in una notte di ottobre di 10 anni fa.

Tuttora se ne parla come se fosse ieri. Aveva tanti amici e molte persone lo seguivano, come un faro nel mare, grazie alla sue innate capacità oratorie e carismatiche. Lo chiamavo “il maestro”.

Era amico fidato di pochi e amico di divertimento per molti. Aveva la passione per il mare, per le moto da enduro, per la Formula 1, per il web e le scampagnate in montagna. Era fiero delle sue attività imprenditoriali, in particolar modo era entusiasta per i nuovi progetti che stava ponendo in essere.

Era socio-fondatore – insieme alla moglie, Maria Grazia Pucci – della Reality srl (chiusa dal 2012) che contava circa 300 consulenti in tutta Italia. Aveva in mente di aprire una casa-famiglia perché “Siamo fortunati, è giusto aiutare chi non lo è”.

Era appassionato di montaggi video e con quelli faceva dediche speciali a chi gli stava più vicino. Amava la musica. Kandinsky. I film. La politica. I libri. Il gruppo di ragazzi con cui andava in moto, ogni domenica mattina.

Era padre anche per chi un padre ce l’aveva già. Era un punto di riferimento per sua moglie e per le sue figlie. Era mio padre. Le persone che hanno fatto parte della sua vita o quelle che, almeno una volta, hanno avuto la fortuna di incontrarlo, lo ricordano sorridente e sereno. Ancora oggi molte persone parlano del suo carisma e – se per caso notano somiglianze – si illuminano e con un po’ di coraggio chiedono: “ma tu sei la figlia del Cortopassi?”.

E si scioglie il cuore. “Voglio lasciare il mondo migliore rispetto a come l’ho trovato” è l’obiettivo più ambizioso che ti eri posto. A quanto pare ci sei riuscito. In occasione del decimo anniversario, la moglie e le figlie, hanno richiesto una messa commemorativa che si terrà domenica mattina (23 ott), alle 11:00, presso la chiesa di Bicchio, per ricordare il buono che ha lasciato e ringraziare le persone che, con amore, l’hanno tenuto vivo in noi raccontando momenti divertenti e felici.

A tutti coloro che erano presenti quella notte, tutti coloro che sono rimasti dopo il 22 ottobre 2006, a tutti quei consulenti e dipendenti che sono rimasti fedeli amici anche dopo aver cessato le attività, a quelli che sono arrivati dopo e non l’hanno mai conosciuto ma è come se fosse, a coloro che negli anni a venire ci sono sempre stati: grazie di cuore.

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ultimo aggiornamento: 22-10-2016


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