A squarciare la cisterna fu il picchetto.
Nuovi accertamenti del consulente della Procura di Lucca hanno confermato che a squarciare la cisterna da cui fuoriuscì il gas – che esplodendo provocò le 32 vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 – fu un picchetto.
Lo scrive il procuratore di Lucca, Aldo Cicala in un comunicato. Secondo i periti del gip e i consulenti di Rfi invece la causa fu un componente dello scambio.
Ricorda il procuratore: <<sia leggi dello Stato che le disposizioni regolamentari interne, nel tempo adottate dalle Ferrovie dello Stato, hanno concordemente qualificato i picchetti in termini di pericolosità>>.
Il procuratore ricorda che a confermare la tesi dell’accusa ci sono state, nel tempo, anche le conclusioni dei consulenti dei ministeri, oltre alla Commissione di inchiesta nominata da Trenitalia e ai consulenti di Trenitalia Merci pericolose.
<<Gli accertamenti integrativi richiesti da Paolo Toni – conclude il procuratore – confermano ancora quanto sin qui sostenuto da questa procura in merito all’individuazione del picchetto come ente che con ragionevole certezza, provocò la lesione del manto della cisterna>>.
(r.l.)