Solidarietà ai lavoratori in sciopero di Pioppogatto.

Sono il Coaver (unione dei comitati in difesa della salute e dell’ambiente) e il Moviemento 5 Stelle ad intervenire sulla protesta dei lavoratori dell’impianto di selezione e compostaggio di Massarosa. E a rilanciare il piano alternativo per lo sviluppo di quell’impianto.

<< Per prima cosa – scrivono – esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori dell’impianto di Pioppogatto perché essi sono doppiamente vittime di una realtà industriale che ieri, a causa del mancato superamento dell’emergenza di Falascaia, ha messo a repentaglio molti posti di lavoro ed oggi pone le stesse maestranze sotto ricatto occupazionale per presunte difficoltà nei conferimenti>>.

<<A nostro modo di vedere, poiché il Gestore TEV/VEOLIA ha provveduto, in continuità di responsabilità, alla scelta delle tecnologie, alla progettazione, alla costruzione, all’avvio e all’esercizio degli impianti afferenti al sistema di trattamento integrato della Versilia, non sussiste ombra di dubbio che il Gestore è il primo responsabile dello stato di crisi in cui tale sistema si trova: versante occupazionale incluso>>.

<<Riconosciuto che l’impianto di Falascaia rappresenta per noi cittadini un capitolo chiuso, per Pioppogatto riteniamo che la situazione sia complessa in quanto la soluzione del problema occupazionale prevede la partecipazione del gestore, ma anche degli attori istituzionali così da essere in grado di stabilire criteri di riconversione compatibili con l’ambiente . A questo proposito ricordiamo che un progetto organico di riconversione di Piopopogatto è già stato presentato alcuni mesi fa. Esso si basa sull’avvio di nuove lavorazioni finalizzate non alla produzione di CDR o CSS, bensì al massimo recupero di materia prima-seconda attraverso un processo spinto di selezione degli RSU conferiti>>.

<<Questo progetto prevede l’utilizzo dell’impianto, tramite l’avvio di una terza linea di trattamento (già presente, pagata in tariffa e mai utilizzata) finalizzata alla selezione fine delle raccolte differenziate e, conseguentemente, un aumento occupazionale ben più ampio del semplice riassorbimento delle maestranze di Falascaia>>.

<<La riduzione occupazionale ventilata a seguito di una registrata diminuzione dei conferimenti, ci appare una forzatura del Gestore tesa a rafforzare la propria posizione contrattuale. Molto probabilmente, il management TEV non è nuovo a questo tipo di argomentazioni “rafforzative”: in caso contrario sarebbe difficilmente spiegabile la ragione per cui alcuni lavoratori di Falascaia si siano prestati a pratiche illegali se non perché “convinti” da pressioni tanto forti quanto non propriamente legittime. E di forzatura si deve parlare anche in questa circostanza ricordando, per chiarezza verso i lavoratori dei due impianti e verso i cittadini che finanziano il sistema rifiuti della Versilia mediante la tariffa: sono quarantacinque le persone riconosciute indispensabili per i servizi da svolgere nell’impianto e sono pagate (con la tariffa dai cittadini) indipendentemente dai conferimenti e dalla produzione di energia elettrica. E questo è avvenuto ieri, avviene oggi così come previsto dal vigente contratto Daviddi>>.

<<La necessità di ricorrere a “contratti sociali” (in questo modo pagheremo noi cittadini due volte lo stipendio dei lavoratori) a causa dello scarso volume dei conferimenti registrati negli ultimi mesi, è dunque un argomento che ci lascia perplessi sia per la tempistica che per le quantità in gioco (in verità molto gravi). Nessuno tra coloro che ne sono istituzionalmente preposti (ad esempio la ben remunerata Commissione Tecnica dei Comuni CAV) ha segnalato questa anomalia. Nessuno è intervenuto per promuovere azioni atte a contenere la contrazione di conferimenti denunciata dai lavoratori.
Da parte nostra abbiamo la presunzione di credere che tutto questo non sia casuale. Temiamo che le minaccie occupazionali facciano da paravento ad una strategia che, più che riqualificare l’impianto ed ampliare l’occupazione, tenda a rilanciare gli interessi di un’azienda la cui credibilità si è nel tempo logorata>>.

<<Su questo versante ci dichiariamo sufficientemente certi che gli organismi istituzionali sapranno vigilare a dovere. Si richiede pertanto alla commissione Tecnica del CAV di chiarire in tempi brevi, (che per noi significa entro il mese corrente tramite il rapporto semestrale 2/2011), l’andamento dei conferimenti nell’anno 2011 con un’estensione dei detti fino al 20 di questo mese.
Nel caso in cui le anomalie denunciate tramite stampa risultassero confermate, chiediamo alla Commissione di Vigilanza di ragguagliare i lavoratori di Pioppogatto e la cittadinanza tutta circa:
● L’ammontare esatto dei mancati conferimenti, le cause all’origine del problema e le azioni messe in essere per rimediare a questa anomalia;
● le istanze istituzionali interessate e coinvolte nella soluzione del problema.
Per quanto ci riguarda come Co.AS.Ver. e Movimento 5 Stelle Versilia chiudiamo testimoniando la nostra piena solidarietà ai lavoratori e confermando il nostro impegno per conseguire in tempo breve il rilancio dell’impianto di Pioppogatto e della manodopera necessaria alla sua conduzione. Questo, ovviamente, senza dover riconcedere all’attuale Gestore ampliamenti di competenze o estensioni temporali di affidamento al di là di quelle attualmente previste dal vigente contratto Davidd e valutando le sue capacità di adempiere ad una gestione dei rifiuti improntata alla riduzione e al recupero di materia.
Auspichiamo la possibilità di un incontro a brevissimo tra il comitato dei cittadini, i lavoratori e le rappresentanze sindacali per esprimere personalmente i sensi della nostra solidarietà ed illustrare i contenuti delle nostre proposte di trasformazione dell’impianto di Pioppogatto alle nuove esigenze di selezione, trattamento e commercializzazione della raccolta differenziata valorizzata in materie prima seconde basate tra l’altro su studi commissionati da CAV>>.

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