MASSAROSA. Il Presidente del Consorzio Ambiente Versilia, Franco Mungai, sindaco di Massarosa, ha proposto, ottenendo il voto unanime dell’assemblea, di citare in giudizio Tev/Veolia sia per il riconoscimento della giusta tariffa 2006/2009, sia per la refusione di tutti i danni che eventualmente Tev/Veolia abbia causato all’ambiente e al territorio, sia per la determinazione della tariffa degli anni seguenti.

“Tale iniziativa – afferma Mungai – è stata assunta dopo anni di incertezze in quanto alle parole e alle infinite polemiche non erano mai seguite, sulla problematica, iniziative giudiziarie da parte dei Comuni coinvolti. Ne fa fede la situazione di enorme incertezza sul tema della giusta tariffa, fondamentalmente mai determinata”. Nel ricordare che attualmente soltanto la Provincia di Lucca ha preso una specifica iniziativa annullando gli atti autorizzativi inerenti l’impianto di Falascaia (oggetto di specifico ricorso al Tar Toscana da parte di TEV), il Presidente Mungai ha inteso perseguire tale linea, in alternativa alla trattativa, cioè quella di perseguire in ogni sede gli inadempimenti di Veolia rispetto alle incertezze del passato (si veda in ultimo la costituzione parte civile nel procedimento penale a carico di alcuni amministratori e dipendenti di Tev), pur lasciando la porta aperta ad eventuali trattative che risolvano almeno in parte l’enorme contenzioso che i Comuni si portano dietro senza aver preso alcuna iniziativa precisa.

“Dopo l’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore Ettore Neri che ha sottoscritto uno specifico accordo con Veolia e che, contrariamente a quanto sostenuto da altre Amministrazioni, ritengo continui ad essere un ottimo punto di riferimento, faccio presente che attualmente l’unica ipotesi di transazione sul pregresso è quella a cui ha lavorato lo specifico tavolo tecnico che ho costituito. Ma davanti all’incertezza sui vantaggi e sugli svantaggi di aprire una trattativa con Veolia, al contrario del passato, ho preferito proporre una linea chiara e non dilatoria, come a mio avviso, stava accadendo. Che si vada in causa, che si determini la giusta tariffa passata e presente, che si contestino finalmente gli inadempimenti commessi non solo a parole o mandando avanti la Provincia, ma con i fatti, cioè con le azioni giudiziarie”.

“In questa situazione – conclude Mungai – probabilmente derivante anche da una scarsa attenzione passata alla gestione del contratto Daviddi, vale la pena assumersi l’onere e la responsabilità di prendere finalmente una scelta chiara: andiamo in contenzioso con Tev/Veolia”.

 “Più volte ho chiesto a CAV un pronunciamento chiaro sulle effettive intenzioni dei sindaci, se volevano o no effettivamente arrivare ad una chiusura dei contenziosi con Veolia sull’apertura di un secondo tavolo per arrivare su presupposti diversi a novare il contratto Daviddi, per i quali ho in modo altrettanto chiaro (e non solo a parole) individuato quale componente tecnico il prof. Favoino. Ma nonostante l’apparente condivisione di un percorso che mi ha portato a scrivere una lettera contenente tale volontà e tracciando delle ipotesi di confronto, ho constatato che per motivi diversi quasi tutti gli amministratori effettivamente non hanno nessuna volontà ad arrivare a chiudere degli accordi”.

“Nonostante che i tecnici incaricati si siano adoperati con professionalità e competenza a determinare una ipotesi transattiva soddisfacente, nonostante che gli avvocati incaricati da CAV si siano espressi con un parere legale molto chiaro che avalla il lavoro svolto e non lo smentisce evidenziando anche i rischi di un contenzioso con Veolia tendente alla risoluzione del contratto, stante la situazione di stallo che ha visto schierarsi, amministratori, società civile, tecnici che nel passato hanno partecipato attivamente alla gestione del contratto Daviddi contro qualsiasi ipotesi di trattativa, non rimane che prendere atto della situazione ed iniziare un contenzioso, in base ai seguenti punti:

  • determinazione della giusta tariffa a partire dall’anno 2006, con ricalcolo del dare/avere nei contenziosi aperti con le amministrazioni secondo un calcolo che prenda a base anche la CTU depositata nel contenzioso ERSU/TEV, che comunque non convince del tutto;

  • chiedere a TEV/Veolia i danni causati dalla cattiva gestione dell’impianto di Falascaia, chiuso da un anno e mezzo per difetti di realizzazione dell’impianto imputabile alla costruzione e alla inadeguata conduzione capace di creare solo inquinamenti;

  • chiedere a TEV/Veolia la restituzione degli importi pagati dai comuni nella tariffa per la realizzazione di un impianto che non ha mai funzionato e la bonifica del sito a propria cura e spese dell’impianto di Falascaia, ricomprendendo nel contenzioso anche il procedimento per le riserve ancora pendenti relative alla costruzione degli impianti;

  • superamento del contratto Daviddi vessatorio nei confronti dei comuni con la clausola vuoto per pieno, inattuabile e in contrasto con la normativa nazionale e comunitaria che obbliga la riduzione della produzione dei rifiuti;

  • definizione di una nuova tariffa che preveda la riconversione dell’impianto di Pioppogatto secondo un ciclo di lavorazione dei rifiuti meccanico biologico, il cosiddetto piano Favoino, al quale CAV, sotto la mia Presidenza, ha conferito l’incarico di redigere un piano in tal senso;

  • superamento della attuale previsione vuoto per pieno che renda libera la Versilia di attuare la volontà, già approvata in consiglio comunale da alcune amministrazioni ed ultimamente dalla Provincia la cosiddetta “rifiuti zero al 2020”;

“Non è ammissibile che la Versilia che ha sul proprio territorio due impianti sia costretta a pagare una delle tariffe più alte dell’ATO, mentre ad altre aree venga consentito di portare i rifiuti tali e quali in discariche (Peccioli e Rosignano) ad una tariffa più bassa della metà e questo con la benedizione di un ATO incapace di programmare ed indirizzare i flussi, capace solo di difendere gli interessi di zone dove probabilmente ha a cuore di mantenere consensi, capace solo di proporre ricatti per conferimenti facendo pagare alla Versilia un differenziale per ridurre ulteriormente i costi di smaltimento.

“Sono oltre 10 anni che la Versilia tratta tutti i rifiuti prodotti, secondo una norma comunitaria, per la quale tutti gli anni ne viene consentita l’inosservanza, e che grazie al proprio comportamento virtuoso consente che altre provincie continuino a fare i propri interessi.

“Non siamo più disponibili ad assistere che finanziamenti per razionalizzare il ciclo dei rifiuti vengano promessi e poi dirottati verso altre aree lasciando la Versilia spettatrice di scippi.

“La tariffa che la Versilia paga è addirittura quasi due volte di più di quella che Napoli paga per trasportare i propri rifiuti in Olanda via nave (€. 109/ton).

“E’ l’ora di dire basta a tutto questo e che la Versilia sia ascoltata e veda le proprie richieste prese in considerazione, altrimenti non c’è che da augurarsi che venga inviato dalla Regione un altro Commissario Daviddi”.

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ultimo aggiornamento: 03-02-2012


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