CONFAGRICOLTURA: NO ALL’IMU SUI FABBRICATI RURALI

 VIAREGGIO. “Contestiamo energicamente l’estensione dell’Imu ai fabbricati rurali, perché non possono essere considerati ricchezze immobiliari, bensì beni strumentali all’attività agricola e chiediamo la massima attenzione di tutte le Istituzioni, per la revisione immediata di questo iniquo provvedimento. In questo contesto tutti i Comuni sono chiamati a fare la propria parte”. Lo dichiara il presidente di Confagricoltura – Unione Provinciale degli Agricoltori di Lucca – Vittorio Silvestrini. La manovra del governo prevede già un sensibile aumento della contribuzione fiscale dei terreni che, da sempre, sono la base imponibile dell’attività agricola. “Nel momento in cui la manovra economica chiede sacrifici a tutte le parti economiche e sociali, l’agricoltura non può sottrarsi a dare il proprio contributo al Paese, ma questo deve avvenire in un ambito di equità e sostenibilità. Estendere l’imposizione fiscale  – continua Vittorio Silvestrini – anche ai fabbricati rurali, strumentali all’attività di coltivazione o di allevamento, è una profonda iniquità, che non trova giustificazione alcuna, e che impone una doppia tassazione sugli stessi beni”. “Il nostro patrimonio immobiliare – osserva il direttore di Confagricoltura Lucca Antonio Dati – è la testimonianza e la memoria delle tante generazioni che si sono succedute nei secoli nella conduzione delle imprese agricole operanti nel nostro territorio. Tassare quelli che sono dei veri e propri monumenti al lavoro della terra e al tempo stesso una significativa componente del paesaggio rurale, significa disconoscere gli innumerevoli sacrifici economici che le nostre imprese agricole hanno per decenni profuso per la loro conservazione contribuendo soprattutto a salvaguardare posti di lavoro. Le conseguenze dell’applicazione dell’IMU ai fabbricati rurali portrebbe – continua Antonio Dati – portare al ridimensionamento se non addirittura alla chiusura di numerose imprese agricole, con considerevoli ripercussioni sull’intero comparto agricolo e con gravi conseguenze sull’occupazione e sull’assetto del territorio.”