FORTE.  La risposta di Piero Tosi, a seguito dei devastanti provvedimenti del Giudice Sportivo, non si è fatta attendere. Ecco il testo integrale della lettera che il presidente dell’Alimac Forte dei Marmi ha inviato alla FIHP (Federazione Italiana Hockey su Pista).

Ancora una volta devo esternare la mia amarezza per quanto in questo momento sta avvenendo nel nostro sport, mi riferisco più in generale agli ultimi episodi che si sono succeduti sulle varie piste, e più in particolare a quanto avvenuto  solo pochi giorni fa, anche sulla pista di Forte dei Marmi.
Episodi differenti, frutto di cause altrettanto differenti, sulle quali molto si dovrebbe ragionare ed impegnarsi in prima persona perché innanzi tutto non accadano, e poi perché non si ripetano.
Dispiace in parte constatare che molto deriva dall’estremo equilibrio tecnico delle attuali formazioni, che porta a gare più combattute ed avvincenti, che al tempo stesso aumentano l’interesse del pubblico e il successo di questo sport, con qualche aspetto che forse non siamo ancora pronti a sostenere e a gestire, ma non per questo dobbiamo rinunciare e proseguire per migliorare ulteriormente, per il bene di tutto il movimento.
Tale incombenza non deve essere però sempre e solo sulle spalle delle singole associazioni il cui sforzo, anche in ragione di una perdurante crisi economica, è sempre meno sopportabile sotto tutti gli aspetti, ma lo è principalmente della Federazione, che lei dirige, e che nonostante gli intenti dimostrati, ancora deve trovare soluzioni concrete per diverse determinanti questioni che oggi mi trovano sul punto di volermi arrendere, lasciare questo sport a cui sono legato da oltre 30 anni. Uno sport che ho visto sbocciare, toccare vette altissime, andare crisi e poi rinascere, rinascita a cui penso di aver dato anche un mio contributo importante ma che ora, pezzo dopo pezzo, vedo messa a rischio da situazioni non più sostenibili, che soprattutto a livello personale mi amareggiano ogni giorno di più.
E naturalmente mi riferisco ai 30 giorni di sospensione che mi sono stati inflitti, a seguito della disputa della gara tra mia prima squadra e l’amatori Lodi di martedì 20 febbraio, tutti per cose che ritengo non aver compiuto. Mi si taccia di affermazioni offensive nei confronti degli arbitri e di frasi lesive nei confronti degli Organi Federali, fatte avvicinando il Commissario di Campo presente alla partita, ritengo che niente di tutto questo sia successo, almeno che non si voglia far passare un banale sfogo a caldo, esternato al termine di una gara importante e ricca di tensione, come una vera aggressione verbale. Lo stesso per quanto avvenuto nei confronti degli altri dirigenti e tecnici che come me sono stati sanzionati, Riccardo Checchi, espulso a fine gara e squalificato per 20 giorni, si parla di offese proferite per più volte, ma io ero presente al tavolo dei cronometristi, so quello che è successo e so anche valutarlo, allo stesso modo di quanto viene attribuito al dirigente addetto al cronometro Andrea Giovannetti, per non parlare di Valter Luisi, squalificato per due giornate in quanto vice allenatore, tacciato come me di aver contestato gravemente l’operato degli arbitri, rivolgendosi anche lui al Commissario di Campo.
Conosco il Signor Tonali, che ha svolto appunto il ruolo di Commissario di Campo, non posso e non voglio credere che abbia riportato fatti diversi da quelli realmente accaduti o che li abbia riportati eccedendo nella valutazione, ma se sono convinto che il suo rapporto sia stato certamente puntuale, razionale e assolutamente imparziale, ritengo che non lo sia stato altrettanto il giudizio espresso dal Giudice Unico.
A mio parere il Giudice Unico  non ha operato con un equo metro di giudizio, e sinceramente ritengo che lo faccia molto spesso, sensazione dettata da quanto accaduto in queste ultime settimane sulle varie piste, vedendo i fatti e i relativi provvedimenti, non ultimo quello di Valdagno dove la Società ha presentato ricorso, ma anche in precedenza, in occasione della squalifica di due giornate inflitta al nostro allenatore-giocatore Roberto Crudeli dopo la gara esterna con il Prato, un doppio rosso comminato a lui e al giocatore avversario Amato, con la stessa motivazione. Sentenza che la Società pratese impugnò davanti alla Caf ritenendo la sanzione eccessiva per quanto accaduto e, soprattutto, per quanto riportato dall’arbitro nel suo rapporto, con la Caf che di fatti dimezzò la squalifica al giocatore del Prato.
In pratica anche noi avremmo potuto presentare ricorso, non lo abbiamo fatto in quanto non avevamo a disposizione gli 800 euro necessari, situazione analoga a quella attuale, dove mi vedo costretto a veder riconosciute solo verbalmente le mie prerogative, lamentando anche un costo eccessivo dei ricorsi, che se da una parte possono essere un veicolo di scrematura per evitare di presentarli anche per futili motivi, dall’altro sono un netto ostacolo all’accesso alla giustizia da parte delle Società con meno disponibilità di fondi a favore di quelle con maggiori risorse.
Tralasciando questa ultima parte, non posso che ritenermi insoddisfatto dell’operato dell’attuale Giudice Unico, mi sento danneggiato direttamente, e anche indirettamente, da quelli che sono i provvedimenti da lui adottati, ritengo di essere una persona corretta, dedita a questo sport con passione e serietà, quindi chiedo di avere il giusto rispetto della mia carica di presidente di società, ma anche quello ben più importante, di persona serie e civile, oggi amareggiato, veramente troppo amareggiato, di tante piccole e grandi cose che in questo sport non vanno più bene, lei si è impegnato a fare di più per l’hockey su pista italiano, lo ha dimostrato con alcuni importanti interventi e quindi non posso che esortarla a proseguire in questo senso, invitandola però a prendere presto provvedimenti anche in relazione alla giustizia sportiva, che rischia di fare davvero il male di questo sport.  

Piero Tosi

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ultimo aggiornamento: 02-03-2012


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