“Un dirigente comunale condannato, ancorché questi faccia appello com’è nei suoi diritti, rappresenta pur sempre un pesante problema politico che va affrontato: chiediamo all’amministrazione di prendere in mano la situazione e discutere seriamente della possibile sospensione del dirigente dall’incarico e dalla retribuzione, come più volte abbiamo domandato. Questo episodio – affermano i due consiglieri del centrosinistra – riporta al centro del dibattito politico la cultura della trasparenza amministrativa, oltre che della legittimità delle scelte. Fermo restando che il pontile è e resta un bene pubblico, il velo squarciato dal Tribunale di Viareggio deve far drizzare le orecchie a chi ha la responsabilità politica nell’amministrazione, per chiarire, una volta per tutte e senza tentennamenti ulteriori, le vicende che ruotano attorno all’opera di project financing, anche in merito ai conti della gestione dei parcheggi a pagamento su cui aspettiamo informazione al Consiglio Comunale dal maggio del 2009”.
“Quanto all’abuso ambientale – concludono i consiglieri – sancito dalla sentenza, che dire: se il centrosinistra vincerà le elezioni, si adopererà per sciogliere il dilemma di un’opera pubblica senza autorizzazione della Soprintendenza e per seguire un corretto iter amministrativo da concordare con Ministero per i Beni Culturali e con la Soprintendenza stessa”.
“L’episodio non fa altro che confermare quanto sia ormai estrema e irrinunciabile l’esigenza di trasparenza, controllo e preparazione dell’amministrazione dei nostri uffici- dichiara Alessandro Del Dotto, candidato sindaco del centrosinistra – partendo da una politica di gestione della macchina burocratica che sia la prima attrice di un radicale cambiamento. L’apparato amministrativo deve rispondere seriamente e correttamente alle continue domande che salgono dalla gente e dalle reali e concrete necessità. Dare risposte è il primo punto, insieme alla garanzia di funzionari che siano trasparenti come il vetro pulito; chi non entra in questo disegno, non ha spazio nel futuro della città. C’è da rammaricarsi soltanto – conclude Del Dotto – che vi sia chi aspira a governare il Comune senza aver firmato un patto etico con la città, patto che fa la differenza proprio in vicende come questa”.