CAMAIORE. “La recente sentenza di condanna di un dirigente comunale ci preoccupa”, così commentano  Jan Vecoli (Fed. Sin. – PRC) e Simone Leo (PD) la notizia della sentenza che condanna Claudio Castellacci, dirigente del Comune di Camaiore.

“Un dirigente comunale condannato, ancorché questi faccia appello com’è nei suoi diritti, rappresenta pur sempre un pesante problema politico che va affrontato: chiediamo all’amministrazione di prendere in mano la situazione e discutere seriamente della possibile sospensione del dirigente dall’incarico e dalla retribuzione, come più volte abbiamo domandato. Questo episodio – affermano i due consiglieri del centrosinistra – riporta al centro del dibattito politico la cultura della trasparenza amministrativa, oltre che della legittimità delle scelte. Fermo restando che il pontile è e resta un bene pubblico, il velo squarciato dal Tribunale di Viareggio deve far drizzare le orecchie a chi ha la responsabilità politica nell’amministrazione, per chiarire, una volta per tutte e senza tentennamenti ulteriori, le vicende che ruotano attorno all’opera di project financing, anche in merito ai conti della gestione dei parcheggi a pagamento su cui aspettiamo informazione al Consiglio Comunale dal maggio del 2009”.

“Quanto all’abuso ambientale – concludono i consiglieri – sancito dalla sentenza, che dire: se il centrosinistra vincerà le elezioni, si adopererà per sciogliere il dilemma di un’opera pubblica senza autorizzazione della Soprintendenza e per seguire un corretto iter amministrativo da concordare con Ministero per i Beni Culturali e con la Soprintendenza stessa”.

“L’episodio non fa altro che confermare quanto sia ormai estrema e irrinunciabile l’esigenza di trasparenza, controllo e preparazione dell’amministrazione dei nostri uffici- dichiara Alessandro Del Dotto, candidato sindaco del centrosinistra – partendo da una politica di gestione della macchina burocratica che sia la prima attrice di un radicale cambiamento. L’apparato amministrativo deve rispondere seriamente e correttamente alle continue domande che salgono dalla gente e dalle reali e concrete necessità. Dare risposte è il primo punto, insieme alla garanzia di funzionari che siano trasparenti come il vetro pulito; chi non entra in questo disegno, non ha spazio nel futuro della città. C’è da rammaricarsi soltanto – conclude Del Dotto – che vi sia chi aspira a governare il Comune senza aver firmato un patto etico con la città, patto che fa la differenza proprio in vicende come questa”.

(Visitato 21 volte, 1 visite oggi)
TAG:
camaiore caso castellacci del dotto leo pontile sentenza vecoli

ultimo aggiornamento: 08-03-2012


BERTOLA: “FACCIAMO IL POSSIBILE PER SALVARE LA SCUOLA DEL PADULETTO”

BERTOLA CAPOLISTA DELL’UDC. “IL PARTITO E’ CON MATTUECCI”