VIAREGGIO. Chi ha un reddito basso è giusto che sia esentato, o abbia agevolazioni, per il pagamento del ticket sanitario, per medicine o visite medice. Ma chi è solo furbo e ha barato, ha poco da stare allegro: l’Asl ha infatti iniziato una serie di controlli incrociati.

In Versilia (dati Asl 12) sono stati emessi 30 mila certificati di esenzione dal ticket sanitario. 20 mila in automatico, direttamente dall’agenzia delle Entrate (vedi pensionati, ed esempio), gli altri (10 mila) dietro presentazione di auto-certificazione.

Ed è qui che sorge il problema. L’Asl infatti ha già avviato una serie di controlli su queste 10 mila autocertificazioni. Ne ha controllate, per ora, solo 400 e di queste 350 risultano corrette, 50 no. In dieci casi si tratta sicuramente di dichiarazione mendaci, chiaramente false, gli altri casi sono da accertare.

Il ragionamento che fa l’Asl però è questo: se il paziente mi ha mentito una volta, potrebbe averlo fatto anche prima. E così, una volta accertato l’inghippo, l’azienda sanitaria avvia i controlli a ritroso, controllando di quali esenzioni di ticket il cittadino in questione si è avvalso negli ultimi cinque anni. E poi chiede il conto: qualcuno si troverà a dover restituire diverse centinaia di euro, come minimo.

Ma i guai non finiscono certo qui. Perché una volta costatata l’anomalia l’Asl deve necessariamente segnalarlo alla Guardia di Finanza che, d’ufficio, apre un procedimento e avvia controlli.

L’Asl avvisa che i controlli sugli altri 9.600 documenti di esenzione proseguiranno nelle prossime settimane. Chi però ha fatto, o a pensato di fare, il furbo sull’esenzione del ticket è avvisato.

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