VERSILIA. E’ dedicata alla riscoperta della storia del confine orientale italiano e delle tormentate vicende delle popolazioni che nell’800 e nel ‘900 risiedevano nell’area giuliano-dalmata la mostra fotografica “Il confine più lungo. Affermazione e crisi dell’italianità adriatica”, allestita nella sala Staffieri di Palazzo Ducale dalla Scuola per la Pace della Provincia di Lucca. La mostra, aperta dal 13 al 21 marzo, verrà inaugurata martedì 13 alle 18.

“Il confine più lungo” nasce da un progetto del Comune di Rimini che l’ha realizzata con il dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Trieste, l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli e Venezia Giulia e l’Associazione delle Comunità Istriane. L’iniziativa ha riscosso un grande successo anche grazie alla scelta di aver coniugato l’approfondimento storico rigoroso con un linguaggio accessibile al grande pubblico e ai non specialisti.

La direzione scientifica è stata affidata a Raoul Pupo, autorevolissimo studioso che da molti anni, in stretta collaborazione con storici sloveni e croati,  si occupa della vicenda delle foibe e dell’esodo degli Italiani giuliano-dalmati.

La mostra è ad ingresso gratuito e sarà visitabile dal 13 al 21 marzo, tutti i giorni dalle 9 alle 19. La domenica resterà chiusa.

(Visitato 62 volte, 1 visite oggi)

TORNA LA REGATA DI PRIMAVERA

CRISTIANI E MUSULMANI DAL PUNTO DI VISTA DELLE DONNE. AL CINEMA EDEN “E ORA DOVE ANDIAMO?”