VIAREGGIO. “Il degrado e l’inquinamento di Viareggio, tra l’autostrada e il padule fino al lago, sono spaventosi. Acque torbide piene di sporcizia, putride e melmose, cumuli di sudiciume e di rifiuti maleolenti, materiali e strutture abbandonati e in rovina: discariche abusive ignorate o tollerate? Uno scenario da Terzo mondo, un ccomostro che rischia di inghiottire tutta la città.” È una Viareggio apocalittica quella descritta in una nota di Antonio Dalle Mura dell’associazione Italia Nostra.

“Non c’è da meravigliarsi se i pesci muoiono: c’è da stupirsi, al contrario, se riescono a sopravvivere.

“Quella che dovrebbe essere una “perla” per la Viareggio che ha sprecato e distrutto gran parte delle sue risorse, viene evangelicamente e generosamente gettata ai porci.

“Ma non basta. L’ambiente e la salute dei cittadini, minati da questo degrado e dall’inquinamento indotto dalle serre, stanno per subire una ulteriore aggressione da parte della progettata costruzione di un co-generatore a biomasse, che amplificherà e moltiplicherà – se entrerà in funzione – i veleni per gli abitanti della zona (2500 cittadini si sono uniti nel comitato “Salviamo Viareggio”) e di tutta la città.

“Vogliamo notare che, se vi è bisogno – come vi è bisogno – di energia pulita, la si può produrre, sulla scorta delle indicazioni della Regione, installando pannelli fotovoltaici sul tetto del capannone che dovrebbe ospitare il malaugurato impianto a biomasse e sui tetti dei capannoni che, con elevato e inopportuno consumo di suolo, costituiscono la nuova zona industriale del Cotone.

“Pannelli fotovoltaici possono essere posti anche sui terreni di discarica delle Carbonaie, che non possono avere nessun’altra utilizzazione, e sui tetti degli edifici comunali (come prevede il piano energetico regionale, e come era nelle intenzioni di questa e della precedente Amministrazione).

“Questo dovrebbe fare una amministrazione più attenta alle esigenze e ai bisogni dei cittadini che alle ragioni della speculazione.

“Per questo chiediamo al sindaco che il progetto della costruzione dell’impianto a biomasse venga abbandonato: i cittadini gliene sarebbero grati.

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