VIAREGGIO. “Ci auguriamo che la prossima amministrazione sappia creare una profonda discontinuità con la giunta Lunardini ma anche con quel centrosinistra che gli spalancò le porte alla fine della precedente legislatura.” È una nota molto polemica quella scritta dal circolo viareggino di Sinistra Critica.

“Ci piacerebbe vedere una sinistra unita e capace di indicare un candidato a sindaco che sappia parlare i molti linguaggi della città.

“Una persona che non sia espressione diretta delle burocrazie dei partiti ma che venga dal mondo dei movimenti, delle associazioni, che sappia parlare al sociale, al mondo del volontariato e che sappia sintetizzare un programma di reale cambiamento e svolta.

“Quello di cui non c’è bisogno è di transizioni infinite, di inciuci, compromessi al ribasso e moderatismo. Serve una sinistra che sappia fare la sinistra cercando di rispondere alle problematiche dei tanti viareggini che soffrono la crisi. Se ci sarà la volontà di dare vita ad una coalizione realmente attenta al sociale noi siamo pronti a fare la nostra parte.

“Il fallimento delle destre, sia a livello locale che a livello nazionale, è sotto gli occhi di tutti.

“Ma in tempi in cui il bipolarismo entra in crisi e il partito democratico sceglie una strada inconciliabile con i valori della solidarietà, del lavoro, dell’ambiente occorre ripensare la sinistra.

“Per noi la sinistra deve essere radicale ma non identitaria, deve essere plurale e aperta alle contaminazioni, deve essere attenta alle esigenze che vengono dagli strati più sofferenti della città e deve porsi l’obbiettivo di un ricambio generazionale.

“Per noi si deve partire dal movimento che ha saputo vincere i referendum sull’acqua e che anche a Viareggio aveva visto l’impegno di molti giovani.

Dopo quei referendum diversi soggetti di forze politiche e sociali diedero vita ad un’assemblea che si chiamava “Viareggio Bene comune”: è da qui che dovremmo ripartire.

“Il progetto che dobbiamo costruire non può essere esclusivamente una ricetta elettorale ma deve essere un modo concreto di pensare la città.

“Per questo, rispetto a temi come la contrarietà all’asse di penetrazione, il no ad ogni tipo di inceneritore, alla gestione pubblica dell’acqua, ad un rilancio del polo nautico e della cantieristica non si può cedere con compromessi al ribasso.

“Noi pensiamo fin da ora che vada costruito un tavolo di lavoro che stili un programma sociale di rilancio per la città.

“L’esperienza di Napoli mostra che se la sinistra sa fare la sinistra può vincere anche senza il Partito Democratico.

“Naturalmente, affinché si realizzino queste condizioni, non basta sommare le forze politiche: serve qualcosa in più delle parti. Serve che i movimenti, le associazioni, i comitati diventino protagonisti.

“Per contrastare l’antipolitica e la demagogia – conclude la nota – serve un nuovo protagonismo sociale che parta da una critica forte al neoliberismo.”

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