VIAREGGIO. Come annunciato, puntali, sono scattati. Sigilli questa mattina (30 marzo) attorno alle 9.30 al distributore di benzina Ip di piazza D’Azeglio, a pochi passi dai viali a mare viareggini.

Ad intervenire – su precisa ordinanza emessa dall’ufficio Suap di Viareggio – sono stati i vigili urbani. Ad accogliere gli agenti però non solo il gestore della pompa di benzina, Andrea Liuzzi, 26 anni, ma anche diversi rappresentanti del sindacato Fegica Cisl, tra cui Fabrizio Di Vincenzo e Massimiliano Lunardini.

“Ho preso questi impianto in gestione da dicembre. E dopo tre mesi lo chiudono con i sigilli. E io – dice il gestore, Andrea Liuzzi – ora di che vivo? Avevamo chiesto di avere almeno tre giorni di proroga per esaurire le riserve di carburante. E invece mi obbligano a tenerle lì, così oltre a rimanere senza lavoro ho 5-6 mila euro di carburante già acquistato ma bloccato”.

La decisione di chiudere l’impianto scaturisce dal piano regionale degli impianti di rifornimento di carburante. Che individua il distributore Ip in Passeggiata (di proprietà dell’ACI) tra quelli di “relativa incompatibilità”, in particolare per quanto riguarda la paesaggistica. Diversi però gli aspetti che i sindacati contestano. “Il Comune prima di tutto – dicono Lunardini e Di Vincenzo – non ha mai approvato un piano comunale dei distributori. Si sapeva che questo distributore era destinato a sparire. Ma nel giugno 2010 il Comune di Viareggio ha approvato una delibera di giunta con la quale si impegnava a dare un anno di tempo per trasferire il distributore in altro luogo, un anno a partire dalla data dell’individuazione di questo nuovo sito. Il Comune in questo è inadempiente, visto che il sito non è mai stato ufficialmente indicato, Però ora si rivale sul gestore con questi sigilli. Il sindaco Lunardini è responsabile diretto di questa situazione che si è creata, e del fatto che un onesto lavoratore che guadagna 7-900 euro al mese ora è costretto a casa”.

Sindacati e gestore hanno provato ad arrivare ad una mediazione con gli agenti della municipale. Che però non hanno potuto far altro che portare a compimento il loro lavoro, e dare atto (con i sigilli) all’ordinanza del Suap.

La storia però non finirà qui perché il giovane gestore, con l’aiuto della Fegica, ha già pronto un esposto da presentare al Tar, nella speranza che il distributore possa presto riprendere il suo lavoro.

Tra l’altro, stamani, attorno alla pompa Ip si è radunata un bel po’ di gente, incuriosita da telecamere e fotografi accorsi sul posto. “Ma come – chiedeva qualcuno – chiudono la pompa per problemi di incompatibilità paesagistica? Ma l’hanno vista piazza D’Azeglio e la Passeggiata in che condizione sono?”.

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