VIAREGGIO. Incontro per certi versi positivo e per altri meno quello che si è svolto oggi a Roma tra il ministro per gli Affari Regionali e per il Turismo, Piero Gnudi, il ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, e alcuni deputati ed eurodeputati italiani per trovare una soluzione all’annosa questione dei balneari.

Partecipe all’incontro anche l’europarlamentare della Lega Nord, Claudio Morganti, che valuta la giornata «moderatamente positiva» e che ha proposto come soluzione la «sdemanializzazione o, in alternativa, il diritto di superficie con diritto di opzione».

L’esponente del Carroccio, che da quando è stato eletto si è sempre occupato della questione dei balneari, trova positivo che ci sia «la disponibilità da parte dei ministri Gnudi e Moavero Milanesi nel continuare il tavolo di discussione sulle problematiche della Direttiva Servizi “Bolkestein” che colpisce pesantemente 30mila aziende balnearie del nostro Paese.

I due ministri hanno convenuto di dover risolvere quanto prima questo problema in quanto si stanno paralizzando gli investimenti da parte delle aziende balnearie, con ripercussioni anche sull’indotto. Non essendoci un futuro certo, è chiaro che le aziende non investano.»

Morganti ha avanzato alcune proposte che sono state particolarmente apprezzate dai ministri Gnudi e Moavero Milanesi. «Ho suggerito la sdemanializzazione delle aree concesse ai balneari oppure il diritto di superficie con diritto di opzione.

Nei prossimi giorni formalizzerò in forma scritta tali proposte e le consegnerò ai ministri in modo che possano verificare l’effettiva attuabilità a livello europeo. Bisogna lavorare su proposte concrete vista la disponibilità di portarle in Europa».

Ma, dopo le note positive, ci sono anche quelle dolenti. L’europarlamentare del Carroccio non condivide «l’abbandono della strada della deroga ribadita dai due ministri, in quanto tale strada è prevista dalla stessa Direttiva come tutela di pecularietà delle eccellenze territoriali.

«Ciò dimostra che non c’è la volontà convinta di andare in Europa a battere i pugni sul tavolo per difendere le nostre piccole e medie imprese balnearie, che rappresentano un’eccellenza che nessun altro Stato Membro possiede».

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