CAMAIORE. Quanto ci vorrà mai per un comune cittadino per dimostrare di abitare a casa sua? Ci possono volere mesi, tantissima pazienza, e un bel po’ di denaro perso.

La storia ce la racconta una residente di Camaiore, di Lido in particolare. La donna compra casa a Lido, in via Xxx. Qualche giorno dopo va in municipio a Camaiore, per chiedere il cambio di residenza.

Ma cominciano i problemi (è settembre 2011).

Per l’ufficio anagrafe infatti il numero civico al quale era stato registrato il contratto di compravendita della sua casa (112/D) era sbagliato, perché a quel numero risultava essere residente un’altra persona (che in effetti è vicina di casa della signora in questione).

La residente torna così dal suo notaio per controllare il contratto. “Abbiamo così appurato – scrive la signora – che la mia casa era registrata al catasto col numero 112/D, per cui avevano sbagliato in Comune a dare la residenza all’altra persona, alla mia vicina”.

Nel frattempo alla donna arriva il foglio con la nuova residenza: l’indicazione riporta la strada esatta, ma il civico 112/B1.

“Allora ho contattato di nuovo il notaio, che mi ha invitato ad andare all’anagrafe perché non era possibile che io abitassi in una casa registrata al catasto e sul contratto come 112/D e che avessi la residenza al 112/B1, perché era come se abitassi in un’altra casa”.

Il problema maggiore infatti è quello delle utenze di luce, gas, eccetera. Come dimostrare alle società che si tratta di prima casa se la proprietà risulta ad un civico ma la residenza in un altro?

“Così torno all’anagrafe, senza considerare che ogni volta devo prendere un permesso dal lavoro. Ma per gli addetti in Comune il mio civico era il 112/B1 e basta. Quindi sono andata dall’avvocatessa difensore civico del Comune – racconta la donna – che ha scritto una lettera all’ufficio anagrafe. E come per magia: dopo un mese si è risolto tutto, ovvero mi hanno assegnato il 112/D, dicendo che si erano sbagliati loro”.

La donna fa il conto di quanto tempo e denaro le sia costato questo cambio di residenza. E il caso, tra l’altro, non è del tutto risolto. Perché ora a risultare domiciliata in una casa non di sua proprietà, è la vicina di casa, quella che inizialmente risultava abitare allo stesso civico….

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