PIETRASANTA. Accogliendo la richiesta di un gruppo di cittadini, si torna a commemorare una delle pagine più tragiche dell’Olocausto: l’uccisione dei 20 bambini nella scuola amburghese di Bullenhuser Damm, “usati”come cavie per gli studi sulla tubercolosi.

Realizzato nel 2008 in piazza Matteotti, il Giardino di Rose Bianche venerdì 20 aprile, alle ore 11, tornerà a nuovo splendore. Il CDEC – Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea donerà le venti piante di rosa, mentre la vice presidente del CDEC Micaela Goren Monti sarà presente alla cerimonia al fianco del sindaco Domenico Lombardi e dell’assessore Italo Viti, di una cospicua rappresentanza dell’Istituto Comprensivo I.

“Questi bambini  – afferma il sindaco Lombardi – meritano di sopravvivere nella memoria di tutti noi. Invito la cittadinanza a partecipare per testimoniare il proprio incondizionato rifiuto ad ogni forma di violenza e sopraffazione”.

 

La storia Tatiana Bucci aveva sei anni e viveva a Fiume, nell’abitazione della nonna materna, con la mamma, la sorellina di quattro anni Andra, la zia Gisella, il cuginetto Sergio de Simone e altri parenti, quando fu arrestata con tutti i suoi cari e trasferita nella famigerata Risiera di San Sabba, vicino a Trieste. Dal lager italiano, la famiglia fu deportata ad Auschwitz. Quando il convoglio raggiunse la “fabbrica della morte”, nonna Rosa fu subito inviata alle camere a gas, mentre il resto del gruppo fu internato. I bambini furono destinati alla baracca per le cavie del dottor Mengele. Aveva un metodo spietato per scegliere i piccoli destinati ai suoi esperimenti. Con voce melliflua, chiedeva loro: “Volete rivedere la mamma? Allora fate un passo avanti”. Grazie all’avvertimento di un capoblocco, Tatiana e Andra non fecero quel passo fatale, quando il “medico della morte” selezionò venti bambini di vari paese europei destinati a Neuengamme, dove il dottor Kurt Heissmeyer stava effettuando esperimenti su cavie umane per la tubercolosi. Il cuginetto Sergio, purtroppo, non ascoltò quel consiglio, gli mancava troppo l’abbraccio della mamma. Fu uno dei venti bambini uccisi a Bullenhuser Damm. Grazie a Günther Schwarberg, giornalista tedesco del settimanale “Stern”, il 20 aprile è diventato il Giorno del Ricordo. Ad Amburgo, ogni anno, viene organizzata una cerimonia commemorativa in onore dei venti bambini. Tatiana e Andra Bucci non sono mai venute meno al loro impegno per la memoria.

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