VIAREGGIO. “E’ arrivata un’inutile maestrina dalla penna rossa”. Così hanno commentato Regina Satariano, Mirco Zanaboni e Carlotta Monti, i tre portavoce del Toscana Pride, la manifestazione presentata ieri a Firenze dalle associazioni lgbti toscane e che culminerà a Viareggio il 7 luglio prossimo.

Oggetto della polemica sono le dichiarazioni della portavoce del Pdl in Consiglio Regionale, Stefania Fuscagni, che invita la Regione a non dare nessun aiuto economico all’organizzazione del Pride Toscano, devolvendo quei fondi semmai alle famiglie in difficoltà.

Facile demagogia quella della Fuscagni, continuano i portavoce, che però nasconde una triste verità: evidentemente la grande stagione dei diritti in Toscana non sembra essere solo passata per il centrosinistra toscano, che da tempo ormai non si occupa più di queste questioni, ma neppure per il centrodestra toscano, che nella passata legislatura aveva dimostrato in più occasioni maggiore attenzione alla tutela dei diritti delle persone lgbt, arrivando pure a dividersi nella votazione finale della legge contro le discriminazioni, nel lontano 2004″.

“Noi continuiamo a pensare di voler dialogare con tutta la società toscana, senza alcun tipo di preclusioni politiche – commentano i portavoce -. Anzi, invitiamo la Fuscagni ad una delle nostre iniziative, perché possa conoscere il lavoro quotidiano delle nostre associazioni, lo possa apprezzare e dia il giusto valore a chi vuole dare diritti e dignità ad una minoranza significativa della popolazione toscana. Potrà anche conoscere le molte famiglie lgbt, anche con figli, che vivono nella nostra Regione, nelle medesime condizioni in cui ci vivono le famiglia a cui lei si riferisce. Peraltro, dobbiamo uscire dall’idea che ad essere valorizzati nella società debbano essere solo uomini e donne che hanno una famiglia con figli e figlie, o che semplicemente sono in coppia. I diritti e la dignità delle singole persone non devono passare in secondo piano, devono anzi essere un punto di partenza saldo che rivendichiamo con tutte le nostre forze.”.

“Alla maestrina dalla penna rossa – concludono i portavoce – consigliamo di andare a scuola dai partiti del centrodestra europeo: da Cameron o Sarkozy, ormai esplicitamente a favore del matrimonio gay, a Rajoy, che di mettere in discussione le leggi di Zapatero non ci pensa neppure, alla stessa Merkel. Sarebbe l’ora che questo centrodestra italiano si modernizzi a partire proprio dalla Toscana, facendo propria la cultura politica dei partiti conservatori europei e seguendo peraltro le indicazioni del recente sondaggio, che vede una buona parte degli elettori del centrodestra italiano chiedersi il perché di tanta omofobia e di tanto livore”

 

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