FORTE. “Grande è la capacità di Terre di Canossa International Classic Cars Challenge di valorizzare anche

l’Italia meno conosciuta, ma che oggi è l’Italia che conta, non solo agli occhi degli stranieri presenti, ma anche e soprattutto a quelli degli Italiani” dice il Ministro del Turismo e dello Sport Piero Gnudi, che ha voluto essere presente alla Serata di Gala e accogliere così i partecipanti e ringraziare la Scuderia Tricolore e il suo Presidente Luigi Orlandini per questo evento così capace di coniugare sport, turismo e cultura, costituendo anche un ottimo strumento di promozione del territorio.

La gara

Ben 70 prove a cronometro hanno acceso la sfida tra gli equipaggi presenti. Tutte prove di notevole difficoltà tecnica e di ogni tipologia: lunghe e corte, in linea e in piazzali, in salita e in discesa, alcune in curva e alcune nascoste, alcune “impossibili”, come quelle delle Cinque Terre che costituivano il Trofeo Eberhard Champion all’interno dell’evento.

Alla fine, nella classifica assoluta, i primi sei equipaggi sono tutti entro le 100 penalità di distacco dal vincitore, segno di una sfida giocata fino alla fine, al millesimo di media. Le premiazioni hanno avuto luogo nella storica Sala del Tricolore, dove nel 1797 fu adottata la bandiera nazionale, alla presenza delle Autorità.

L’equipaggio numero 5, l’imprendibile Mario Passanante con la moglie Annamaria Pisciotta vince la seconda edizione del Terre di Canossa International Classic Cars Challenge Lancia Aprilia del 1939, e si aggiudica il primo posto assoluto, portandosi a casa un orologio Eberhard Tazio Nuvolari, la partecipazione gratuita all’edizione 2013 e una splendida scultura di Giovanni Manganelli, creata appositamente per l’evento dal
famoso artista toscano.

Al secondo posto l’equipaggio numero 3: Gianmario Fontanella e Annamaria Covelli su Ford B roadster del 1933. Terzo classificato l’equipaggio numero 4, Giordano Mozzi e Stefania Biacca su Lancia Astura Mille Miglia del 1938. La Coppa delle Dame è andata all’equipaggio Russo Lepetukhina – Titova su Austin Healey 3000MkII del 1962.

Ancora una volta il Classic Team Eberhard, presente in forze, porta a casa il primo posto tra le scuderie.

Il percorso

La lunga opera di ricerca e le tante ricognizioni hanno portato a definire un percorso nuovoe vario, lungo strade davvero panoramiche: dalle strette strade sugli argini del Po, allesalite più classiche della storia dei rally in Appennino, ai tornanti del Passo del Lagastrello; dalla panoramica strada delle Cinque Terre alla lunga salita verso il Passo di Cento Croci, al mare della Versilia e ai passaggi nei suggestivi centri cittadini. Il percorso ha così offerto ai partecipanti una selezione di ogni paesaggio tipico dell’Italia,dalla pianura fino al mare, attraverso verdi colline e irte montagne.

Anche il meteo alla fine ha voluto collaborare con la gara: nonostante le previsioni catastrofiche solo la domenica mattina è stata particolarmente “bagnata”, mentre il party sulla spiaggia a Forte dei Marmi è stato scaldato da una mite temperatura marina che ha consentito a tutti di rilassarsi nei salotti del Bambaissa, stabilimento balneare dell’Hotel Augustus.

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