(Foto Marco Pomella)
(Foto Marco Pomella)

CAMAIORE. Ha ancora qualche sassolino da togliersi dalle scarpe, il sindaco uscente Giampaolo Bertola, candidato capolista dell’Udc. Nei giorni scorsi  è stato accusato di “fomentare” il voto disgiunto, per Del Dotto in particolare. Ed oggi parla. “Sono stato ingiuriato e offeso solo per aver lasciato il Pdl. Se si guardano i voti dell’Udc si noterà come nella stragrande maggioranza sono i voti poi presi da Matteucci, ad esclusione di alcune preferenze andate a Del Dotto o a Pezzini, come è normale con 350 candidati al consiglio comunale. Tra i voti del Pdl e quelli arrivati a Matteucci invece i conti non tornano. Se qualcosa non è andato è il candidato sindaco in primis che deve assumersene le responsabilità”.

Bertola parla anche del suo personale risultato: 186 preferenze. Decisamente poche per un sindaco uscente. Anche se lui la pensa diversamente. “Invece sono molte. Ho fatto campagna elettorale per me stesso solo negli ultimi 2-3 giorni. Per il resto della campagna elettorale ho lavorato per l’Udc e per il candidato Matteucci. E sono contento che il partito abbia sfiorato il 10%”. Bertola, con i suoi voti, supera di una sola preferenza il candidato Riccardo Bonuccelli, che quindi rimarrebbe fuori dal consiglio comunale (con Bertola invece passa anche PierFrancesco Pardini, primo tra i candidati Udc). “In consiglio – dice Bertola – siederò sicuramente se saremmo costretti a fare opposizione. In caso di vittoria invece forse lascerei il mio posto da consigliere”.

Infine il sindaco uscente risponde a qualche messaggio offensivo apparso su alcuni profili facebook di esponenti del centrodestra. “Qualcuno dice che ho ottenuto tanto e ora ripagato con niente. In realtà ho dato tutto per Camaiore, e ottenuto e voluto niente per me. A far il sindaco c’ho rimesso dal punto di vista personale, come stipendio e come pensione, visto che sono andato in aspettativa per 10 anni dalla banca. È vero che senza coalizione forti alle spalle non si governa. Ma è anche vero che in ogni circostanza, in questi 10 anni, la faccia ce l’ho sempre messa io, nel bene e nel male, rischiando sulla mia pelle, andando contro denunce in procura e minacce personali, dovendo anche ricorrere alla scorta, pur di concretizzare le promesse che avevo fatto per rilanciare il territorio”.

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