(foto Pomella)
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MASSAROSA. All’appello manca solo la Cassa di Risparmio di Carrara. Le altre – Monte dei Paschi di Siena, Banca Etruria e Cassa di Risparmio di Lucca – hanno già formalizzato la rinuncia ad un 30% dei crediti.

L’allineamento della banca di Carrara – la cui disponibilità pareva essere cosa assodata già nel dicembre 2011 – blocca tutto. Ossia impedisce alle 48 famiglie coinvolte nel fallimento della Gabrielli costruzioni di mettere finalmente la parola fine sulla vicenda.

I fatti risalgono al 2008. È la storia di quanti (un centinaio di persone) avevano già versato una caparra, a volte anche molto sostanziosa, per acquistare una delle villette in costruzione a Quiesa, prima di scoprire che la ditta costruttrice era in gravissime condizioni economiche, e che le loro case erano state promesse a due o tre acquirenti diversi. Il rischio, nell’immediato, era gravissimo: era gente che rischiava di perdere tutti i soldi versati e di vedere gli appartamenti in cui vivevano andare all’asta.

Fu solo grazie all’intervento del sindaco di Massarosa Franco Mungai (col vice Adolfo Del Soldato), del presidente della Provincia Stefano Baccelli e dell’allora presidente del consiglio provinciale Gemignani che quelle persone trovarono una ciambella di salvataggio. Riuscirono, infatti, a far rinviare l’asta, a convincere le famiglie a costituirsi in cooperativa, ed ottenere garanzie da parte delle banche creditrici (il buco era di circa 8 milioni di euro).

In sostanza le banche rinunciarono a parte dei crediti e agli interessi, e i cittadini mantennero le loro case e, attraverso la concessione di mutui, pur perdendo circa il 50% della caparra versata, ebbero la possibilità di riacquistare gli immobili.

Tutto insomma sembrava risolto. Ma così non è, almeno non ancora. La fase di stallo è infatti ancora in atto. Il Bando di Etruria e del Lazio ha già formalizzato la rinuncia del 40% dei crediti vantato, così come del 30% hanno formalizzato la rinuncia sia il Monte dei Paschi di Siena che la Cassa di Risparmio di Lucca. Manca però la Cassa di Risparmio di Carrara. E questo mancato accordo blocca tutti gli altri, visto che per il tribunale del fallimento si va avanti solo se c’è l’accordo tra banche, cooperativa di consumatori ed enti pubblici.

“Si sono rimessi a conteggiare tutto – dice il sindaco – ritardando le aspettative di persone in difficoltà. Il direttore mi ha detto che tutto si sarebbe risolto entro dieci giorni (a partire dal 15 maggio,ndr). Aspettiamo di capire come evolve la situazione, ma siamo stanchi di aspettare”.

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