VIAREGGIO. La Commissione Varignano ha incontrato recentementel’ufficio ambiente del Comune di Viareggio, ottenendo informazioni che riporterà nel tavolo di partecipazione del quartiere Varignano: ad annunciarlo è la Commissione stessa.

“Sono state poste domande inerenti il piano provinciale perla risoluzione del ‘famoso’ puzzo che si avverte nel quartiere ed in città, specialmente in estate – si legge in una nota – oltre ad altre situazioni delicate che sono presenti incittà.”

“L’ufficio ambiente ci informa che il piano provinciale è proseguito da un lato con la partecipazione dell’università di Agraria di Monza che si è occupata di piazzare dei nasi elettronici in determinate zone, dove sono localizzabili le possibili fonti delle maleodoranze, e dall’altro lato con la compilazione di modelli cartacei da parte dei cittadini.

“La Commissione chiede i risultati che questo piano ha portato e che la rilevazione dei “nasi” e la compilazione dei questionari vengano protratti per il periodo estivo prossimo, dato che d’inverno la problematica è meno avvertita e presente, rispetto alla bella stagione, a causa delle diverse condizioni climatiche.

“Chiediamo inoltre, a seguito di segnalazioni pervenute da alcuni cittadini, che l’indagine venga anche spostata nella zona tra le Carbonaie e le serre, dato che la Commisione Varignano riceve sull’argomento numerose sensibilizzazioni da parte dei cittadini.

“Chiediamo chiarezza all’assessorato ai lavori pubblici del Comune di Viareggio su cosa avviene nell’area delle Carbonaie, quali operazioni vengono compiute e in che modalità.

“Chiediamo alla Provincia che i fossi di competenza provinciale, quali fosso le Quindici, fosso Guidario e canale Burlamacca, vengano dragati con una certa programmazione per impedire la formazione della melma e siano controllati gli scarichi che quotidianamente insistono nei suddetti corsi d’acqua da diverse attività nelle prossimità dei corsi.

“Ci siamo stancati di vedere pesci a galla ed attività che vanno ad inquinare quotidianamente la nostra città, basti pensare al famoso tuboscoperto di recente.

“È bene anche ricordare che questi scarichi, tramite alcuni canali, finiscono nel lago di Massaciuccoli. A tal proposito sarebbe curioso sapere dove siano andati a finire i fondi europei concessi per tutelare l’area emitigare l’inquinamento.”

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