VIAREGGIO. Un quarantenne viareggino, che frequentava un casolare alla periferia di Carrara, luogo in cui aveva in più occasioni, solo o in compagnia di un altro suo amico, rapporti sessuali con una ragazza in cambio di stupefacenti, è stato arrestato nei giorni scorsi da personale della Squadra Anticrimine del Commissariato insieme agli uomini del Commissariato di Carrara.

L’arresto è seguito della perquisizione domiciliare effettuata su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Genova, e volta alla ricerca di sostanza stupefacente, che consentiva di rinvenire nell’abitazione dell’uomo alcune bustine di cocaina, ben confezionate e presumibilmente destinate allo spaccio.

L’arresto si inserisce nell’ambito di una più articolata e complessa operazione di polizia giudiziaria condotta dal Commissariato di Carrara, in collaborazione con quello di Viareggio con riguardo all’indagato residente in città, iniziata nel gennaio 2012 e conclusasi in questi giorni con l’arresto a Carrara di un uomo di 66 annidi Carrara, con precedenti specifici per reati in materia di prostituzione.

All’uomo sono stati contestati, con la predetta ordinanza, una serie di gravi reati, e precisamente: cessione continuata di sostanze stupefacenti a persona minorenne in cambio di prestazioni sessuali, induzione alla prostituzione di persona minorenne, favoreggiamento della prostituzione e stalking.

 Le indagini sono scaturite dalla denuncia presentata nel gennaio 2012 da una giovane originaria di un centro della provincia di Massa Carrara, vittima da mesi dell’arrestato, stanca di subire le “attenzioni” dello stesso, che l’avevano indotta ad un estremo stato di dipendenza, non solo dagli stupefacenti, ma anche dal suo stesso carnefice.

A tale proposito, si rivelava determinante la “fortuita” scoperta, da parte della madre della ragazza oggetto delle violenze, di una lettera che la ragazza stessa aveva scritto fingendo di essere sua madre, lettera che sarebbe stata destinata alla moglie dell’arrestato ed in cui si esternava la disperazione per lo stato in cui la ragazza era precipitata a causa delle angherie cui era stata in qualche modo costretta dall’uomo.

A fronte dell’agghiacciante scoperta, la madre della ragazza riusciva a convincere quest’ultima a denunciare i fatti alla Polizia. La ragazza, di fronte alle Forze dell’Ordine, si mostrava quasi sollevata da un grande peso che si portava dentro e decideva di raccontare tutta la vicenda nei minimi particolari, evidenziando anzitutto come si fosse determinata a scrivere la lettera perché non più in grado di sostenere una situazione che l’aveva condotta finanche ad essere ricoverata in Ospedale, alcuni giorni prima, per effetto dello stupefacente assunto e fornitole dall’aguzzino.

Il Commissariato, raccolte le dichiarazioni della ragazza, ha avviato una serrata attività di indagine, dapprima coordinata dalla Dottoressa Rossella SOFFIO, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Massa, e successivamente passata per competenza – quello che la legge prevede per il reato di prostituzione minorile – alla Procura Distrettuale del capoluogo ligure, motivo per cui l’attività investigativa è stata coordinata poi, fino alla richiesta della misura cautelare dall’Autorità Giudiziaria genovese.

Nel corso delle indagini sono stati trovati riscontri oggettivi ai fatti denunciati dalla vittima, e di conseguenza inconfutabile materiale probatorio a carico dell’autore dei reati.

 In particolare, si è accertato che i primi “contatti” tra lo stesso e la giovane risalivano al giugno 2011, allorquando la ragazza era ancora minorenne ed epoca in cui l’uomo, approfittando del fatto che la stessa assumesse già sostanze stupefacenti, non solo otteneva prestazioni sessuali in cambio della cessione di dosi di cocaina, ma favoriva anche incontri della giovane con due suoi amici, uno identificato ed indagato nell’ambito dello stesso procedimento, l’altro ancora in corso di identificazione, i quali a loro volta “ricambiavano” gli incontri a scopo sessuale con la cessione di cocaina.

lteriore particolare sconvolgente emerso dalle indagini è che il luogo dove avvenivano gli incontri con la ragazza, un casolare nella periferia  della città, di giorno veniva noleggiato dall’uomo, dietro il pagamento di un corrispettivo in denaro, a persone che vi organizzavano festicciole per bambini, mentre nella tarda serata diveniva teatro degli avvenimenti oggetto dell’indagine.

Anche il coindagato dell’anziano, il quarantenne viareggino, che frequentava il casolare, luogo in cui aveva in più occasioni, solo o in compagnia di un altro suo amico, rapporti sessuali con la ragazza in cambio di stupefacenti, è stato arrestato dagli operatori del Commissariato.

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