VIAREGGIO. Sono stati cinque giorni di lavoro intenso per la Capitaneria di Porto di Viareggio quelli appena trascorsi: dal 17 al 21 maggio gli uomini al comando del Capitano di Fregata Pasquale Vitiello sono stati impegnati nell’operazione complessa di controllo alla pesca denominata “Antichi Sapori”. L’operazione, a livello regionale, è stata coordinata e condotta dalla Direzione Marittima di Livorno sotto l’attenta supervisione dell’Ammiraglio Ilarione Dell’Anna.

I marinai viareggini hanno effettuato mirati controlli per mare, con l’utilizzo di tutti i mezzi navali, ed a terra, in città e nell’entroterra, muovendosi tra le province di Lucca e Pistoia. Oltre ai mezzi navali, sono stati circa venti i militari impegnati in “Antichi Sapori”.

In particolare, in mare, significativa è stata l’attività di controllo ai pescherecci a strascico. Controlli specifici, infatti, nella verifica del rispetto della distanza dalla costa, non è, infatti, possibile pescare a meno di tre miglia, e la misura delle maglie delle reti deve essere superiore a 50 millimetri.

Due sono state le infrazioni accertate: le reti di due pescherecci viareggini non erano a norma perché la larghezza delle maglie era inferiore a quella prevista.

È scattato, quindi, immediato il sequestro degli attrezzi fuori legge ed ai due comandanti è stato elevato un verbale di 4mila euro ciascuno. Inoltre, per la prima volta da quando, da pochi mesi, è entrato in vigore il sistema dei punti per le licenze di pesca, sono stati decurtati 4 dei 18 punti disponibili.

Ciò a testimonianza della grande attenzione che la Guardia Costiera di Viareggio pone nei confronti della pesca a strascico che, se non compiuta correttamente, può provocare gravi danni all’ecosistema marino.

Per quanto riguarda i controlli a terra, invece, un ristoratore di Lido di Camaiore è stato denunciato per frode in commercio, Infatti nel menù non era indicato che i prodotti offerti ai consumatori potevano essere congelati. A Lucca, invece, a una pescheria sono stati sequestrati 2 chili di code di gamberi scongelati che venivano offerti oltre la data indicata per il consumo.

Al titolare è stato elevato un verbale di 3500 euro.

Per concludere, in città sono stati sequestrati 14 chili di arselle. Il pescatore era andato ben oltre i cinque chili consentiti dalla legge. Oltre al sequestro, il verbale è stato di 1000 euro.

Tutta l’attività di controllo ha quale finalità quella di scoraggiare comportamenti illeciti che possono provocare, in primo luogo, un danno all’ambiente marino. Nondimeno è importante tutelare tutti i pescatori – e sono molti, considerati i numerosi controlli – che operano nel pieno rispetto delle regole.

E da ultimo, non certo per importanza, tutelare i consumatori che hanno il diritto di avere la certezza di consumare del pesce sano e gustoso per riscoprire l’”antico sapore” di questo prelibato prodotto del mare.

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