CAMAIORE. “Effetto a catena, boomerang, contraccolpo a largo raggio: chiamatelo pure come volete, ma il concetto è chiaro – se il turismo lungo le coste della Versilia è in calo, nelle zone interne è peggio.” Ad affermarlo è Fabrizio Pellegrini, esponente di Futuro e Libertà.

“L’industria delle vacanze annaspa, boccheggia, tende pericolosamente verso lo zero. E a sostenerla sono rimasti solo gli stranieri. O quasi. Colpa della crisi incalzante, Conseguenze del caro dei prezzi, Strascichi di mancate soluzioni. A incidere è l’assenza di una strategia d’assieme per valorizzare bellezze naturali, testimonianze storiche e tesori dell’archeologia meno conosciuti dei litorali. E quanto incidono tariffe alle stelle e prezzi dei locali in tanti casi ancora alti nonostante il calo delle presenze?

“Difficile, per gli osservatori più attenti, trovare risposte su tutta la linea. in realtà la situazione è complessa, non esistono analisi che spieghino ogni cosa. L’estrema difficoltà vissuta in questa fase dal turismo che più si richiama alle tradizioni culturali è così posta in relazione un po’ con tutti questi fattori, ritenuti strettamente collegati.

“I movimenti sono in notevole diminuzione e non mi riferisco solo al mio punto d’osservazione. La flessione è generalizzata, riguarda pure i flussi assicurati normalmente dagli stranieri: il calo è stato quantificato addirittura nel 40%. Che facciano qualche offerta almeno per attirare gli stranieri e gli abitanti di altre città.

“Per il resto, c’è forte preoccupazione tra chi vive di una risorsa che nell’interno pare quasi azzerata. Si nota appena un po’ di turismo mordi e fuggi.

“Di chi sono le responsabilità? La mazzata del rincaro dei prezzi e dei servizi offerti, ma anche l’aumento della benzina e del pedaggio autostradale. Sono stati affrontati con una certa superficialità da parte della classe politica regionale e nazionale. Il calo, di certo il più vistoso del recente passato, va ad aggiungersi ad una situazione pregressa già di per sé sfilacciata.”

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