foto: bagno Pietrasanta
foto: bagno Pietrasanta

MARINA DI PIETRASANTA. Un’ora e mezza intensa, per parlare di guerra a 360 gradi. La “guerra asimmetrica”, come la chiama lui, “quella che da una parte sfoggia cacciabombardieri ipertecnologici, dall’altra i coltellacci dei tagliatori di teste talebani. Quella che da una parte significa noiose notizie al tg, dall’altra l’insicurezza vissuta tutti i giorni di finire sotto una bomba”.

Protagonista ieri sera al bagno Pietrasanta di Marina è stato Vauro Senesi, vignettista satirico, giornalista e scrittore. In Versilia è arrivato per presentare il suo libro, “Le Guerre di Vauro”, edito da Aliberti, e per inaugurare la mostra alla Galleria d’arte Paola Raffo Arte Contemporanea di Pietrasanta di via Barsanti (allestita dal 19 luglio al 9 agosto, con alcune delle migliori vignette di Vauro).

Vauro la guerra l’ha vista e l’ha raccontata da vicino, attraverso i suoi reportage per Santoro in Rai e per il Manifesto. E il libro è proprio un’intervista a tutto tondo sulla guerra “che è così difficile da raccontare”, ha detto Vauro. E di un “diario di Bordo”: una serie di articoli scritti dal giornalista pistoiese quando cercava di imbarcarsi con la Freedom Flottila 2 per portare aiuti umanitari a Gaza.

“Chi sono i barbari? Io non ho certo simpatia per chi taglia le teste. Ma i barbari sono quelli che, sporcandosi le mani, sono in guerra e usano i coltelli, o chi, da un divano in Texas, manda un clone a bombardare un matrimonio in Iraq? La guerra ci sempre lontana, sembra qualcosa che non ci appartiene. E invece ne siamo complici anche noi – ha detto Vauro – ogni qual volta sottovalutiamo un conflitto, o ce ne dimentichiamo”.

Vauro, davanti ad una settantina di persone, ha parlato dei suoi ricordi in Iraq, in Afganistan, nella Striscia di Gaza. E del ruolo che in questi scenari di guerra hanno associazioni come Emergency. Una bella iniziativa organizzata dal Bagno Pietrasanta di Marina di Pietrasanta.

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