(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

CAMAIORE. Una la voto, una no. Una la voto, una no. La minoranza – per essere precisi una parte della minoranza ossia Pdl, Riccardo Bonuccelli e Marco Daddio – ha abbandonato l’aula per parte del consiglio comunale anche nel corso dell’ultima assise, quella del 25 luglio.

Le polemiche sono sempre quelle che riguardano le commissioni permanenti. Dopo l’esposto in Prefettura e la richiesta del Pdl di azzerare tutto e rivotare le commissioni, Fabio Pezzini da una parte e PierFrancesco Pardini dall’altra sono rimasti fermi ai loro posti. Di qui la decisione dell’altra parte di minoranza di disertare la votazione per la sostituzione dei membri dimissionari delle stesse commissioni, così come di disertare la votazione per i rappresentanti per la cura del giornalino del giornale.

“Finché la giusta rappresentatività delle minoranze nelle commissioni non sarà assicurata, voteremo solo alcune determine”, commenta il capogruppo Pdl Alberto Matteucci. “Fino a quel momento non avremo rappresentanti e non parteciperemo alle commissioni consiliari. Per questo siamo usciti dall’aula. Si sta confermando l’arroganza della maggioranza nella volontà di non rispettare le regole democratiche. Una cosa mai vista prima, dal dopoguerra ad oggi. La nostra collaborazione – aggiunge Matteucci – la ribadiamo e l’abbiamo ribadita con il voto che abbiamo dato su alcune delibere. Ma per noi il rispetto e il riequilibrio dei ruoli tra maggioranza e minoranza è una condizione necessaria”.

In effetti la minoranza ha votato una mozione di solidarietà per un Comune terremotato, l’ordine del giorno per chiedere di salvare gli uffici postali di Casoli e Valpromaro, la decisione che gli scrutatori alle elezioni saranno sorteggiati e non nominati”.

Commenta i fatti anche Massimo Ceragioli, presidente del consiglio comunale. “Tutto sommato – dice – il clima con il quale si è svolto il consiglio comunale è stato costruttivo. Resta da risolvere la questione delle commissioni, ma è la minoranza che deve trovare un accordo, né io, né il sindaco, né il consiglio comunale c’entrano nulla. Del resto le commissioni hanno bisogno di lavorare, e quello che abbiamo fatto è perfettamente a norma di legge. Mi auguro che la minoranza trovi un accordo”. Ma non trova anche lui che quella di Pezzini (formalmente all’opposizione ma con un esponete in giunta) sia una posizione anomala? “No, non mi pare un’anomalia. Qualcosa del genere era successa pochi anni fa, con Claudio Larini”.

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