PIETRASANTA. Sabato 11 agosto alla Liberafesta di Solaio doppio appuntamento.

Si parte alle  18:30 con  “Mugello sottosopra: non solo Val di Susa”, incontro con Simona Baldanzi (scrittrice) e Luciano Celi (scrittore).

Nata in una famiglia di lavoratori del tessile, Simona Baldanzi scrive un libro che è un percorso di studio e di ricerca che ci porta nel cuore della «condizione operaia» del Mugello, nei cantieri dell’Alta velocità prima, della Variante di valico poi. Sono le grandi opere che si snodano tra la Toscana e l’Emilia Romagna, in un territorio tra i più strategici e critici del Paese, in cui la maggior parte della tratta ferroviaria e autostradale è fatta di gallerie. Passa mesi nei campi base, laddove vivono i trasfertisti, a raccogliere dati, voci, volti, storie, polvere, solitudine; e ascolta i dialetti, soprattutto del Sud, traduce gli sradicamenti, studia il lavoro di questi nuovi minatori moderni, le squadre, la struttura dei campi base, il tempo libero. «Mentre prendevo coscienza che il mio territorio era danneggiato irrimediabilmente, decisi che la tesi l’avrei fatta sui lavoratori. Nelle gallerie rimanevano invisibili proprio come le falde e, forse, proprio perché nessuno li prendeva in considerazione, erano a rischio anche loro», racconta in un passo del suo libro Mugello sottosopra (edizioni Ediesse).
Con lei discuterà Lucia Celi, autore di un libro che raccoglie una riflessione di “medio termine” sul movimento No Tav: Le magnifiche sorti e progressive. Viaggio a bassa velocità nel progetto Tav della Val Susa (Luce edizioni). Interverrà inoltre Luca Abbà, l’attivista No Tav caduto dal traliccio il 27 febbraio scorso, durante l’esproprio militare dai terreni di proprietà della gente della Val di Susa.

 Si prosegue alle 22 con BABA SISSOKO in concerto.

 Baba Sissoko è un musicista maliano griot e polistrumentista, uno dei maggiori esponenti di musica etnica e jazz, da anni impegnato nella diffusione della tradizione musicale del Mali in ambito internazionale.

Da tempo collabora con diversi musicisti che, a partire dall’approccio tradizionale del jazz, hanno spostato la loro ricerca verso le radici più pure, riscoprendo l’origine africane di tutta la “musica nera”: blues, jazz e soul.

Un esempio virtuoso di questa nuova tendenza e, forse, la prima pietra miliare di un nuovo corso è rappresentato dall’album di Dee Dee Bridgewater “Red Earth”, in cui la meravigliosa cantante americana va alla ricerca delle proprie radici musicali in un viaggio (reale ed ideale) nella terra rossa del Mali (da cui il titolo dell’album). A questo progetto Sissoko collabora come musicista (accompagnando Dee Dee in una lunga e favolosa tournée mondiale) e come autore: è infatti suo il brano “Dee Dee”, da Sissoko scritto e cantato, in un favoloso rincorrersi delle voci di Dee Dee e di Mamani Keita.

 

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