VIAREGGIO. “In questo torrido agosto c’è un argomento che ha per così dire ‘sorvolato’ la Versilia, tutta assorta nell’emergenza sicurezza, questione sicuramente importante ma un un po’ rituale soprattutto per il modo in cui viene di volta in volta riproposta.” Lo scrive Andrea Antonioli della Cgil.

“Non si è infatti discusso, se non in modo molto marginale, del riassetto delle province toscane, come se il tema non ci toccasse affatto ed infatti mi pare che nessuno abbia notato che nella commissione che dovrà studiare tale riassetto non è presente nessun versiliese né della maggioranza né dell’opposizione.

“Non mi appassionano i rinnovati campanilismi tra un comune e l’altro per il ruolo di capoluogo provinciale, ma non è irrilevante per la Versilia finire per essere la propaggine costiera di una provincia della Toscana centrale, oppure essere parte integrante della provincia della costa toscana. Ma prima ancora è utile considerare un tema assai poco discusso: quali funzioni avranno le nuove province?

“Saranno svuotate e questa sarà solo una tappa intermedia per arrivare al superamento delle province, o vengono ridisegnate con compiti e funzioni importanti e duraturi? Prima chiariamoci su questo aspetto e poi diciamoci che, se le province dovranno continuare ad avere deleghe significative come quelle relative al lavoro ed alla formazione, la viabilità, l’edilizia scolastica allora è necessario che la loro conformazione tenga conto delle caratteristiche economiche, sociali e culturali dei vari territori ed in questo quadro noi con Prato e Pistoia non ‘ci azzecchiamo’ proprio nulla, mentre tante sono le connessioni con Massa-Carrara, ma anche con Pisa e Livorno.

“Per la Versilia è irrinunciabile la collocazione nell’ambito delle provincie costiere e se è vero che l’assenza dalla scena politica toscana del suo principale comune, Viareggio governato da un commissario prefettizio che certo non può svolgere un ruolo significativo in questa partita, ciò significa che agli altri sei comuni della Versilia, governati dalla stessa maggioranza politica, uniforme a quella provinciale e regionale, spetta un compito maggiore non solo nell’essere protagonisti di questa scelta, ma anche nel cominciare a ragionare in un’ottica territoriale e non solo comunale.

“Ed aggiungo che non solo bisogna rapidamente estendere l’Unione dei Comuni a tutta la Versilia ed irrobustirla di deleghe, ma forse, proprio per avere più peso e non rimanere stritolati nel nuovo sistema, bisognerebbe cominciare a ragionare davvero di un Comune Unico della Versilia.

“Non voglio fantasticare, ma le scelte, molto spesso sbagliate, anzi sbagliatissime di questo governo, spesso in continuità con il precedente, stanno cambiando pesantemente la vita delle persone e delle istituzioni, e se da una parte sono convinto della necessità di una lotta vera e non finta come quella condotta fino ad oggi in difesa dei diritti dei lavoratori e dei pensionati, ricorrendo anche al referendum per ripristinare l’art. 18, un sistema pensionistico equo, e la democrazia nei luoghi di lavoro, dall’altra parte sarà molto difficile, anche con un governo diverso rivedere gli assetti istituzionali; pertanto le istituzioni locali devono aver chiaro che la partita si gioca ora, i tempi stringono, non sono più quelli biblici di una volta, e solo se si guarda avanti, magari giocando di anticipo, possiamo cercare di non essere travolti dagli eventi.”

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