QUANDO IN DISCOTECA SI ANDAVA PER BALLARE

(foto Rai Storia)
(foto Rai Storia)

VIAREGGIO. Risse, scazzottate, qualche volta anche rapine. Arresti, denunce, verbali. Troppo spesso la cronaca è funestata da episodi di violenza che, specie in estate, si concentrano fuori i locali più frequentati e ‘in’ della Versilia.

Questo, è bene dirlo subito, nonostante lo sforzo da una parte dei gestori dei locali – che quasi sempre assicurano un proprio servizio d’ordine – e delle forze dell’ordine, sempre meno e sempre più oberate di lavoro. I locali sono luoghi per il relax, per il divertimento, per stabilire relazioni sociali. Qualcuno poi preferisce trasformarli in qualcos’altro.

I recenti episodi però hanno scatenato, sui social network, tanti commenti. “Ma ti ricordi – chiede chi oggi ha 40-50 anni – ai nostri tempi quando in discoteca si andava per ballare e abbordare qualche ragazza? Oggi si divertono solo con alcol e pugni”. Il giudizio è un po’ troppo sommario, è vero. Però sono davvero molti quelli che ricordano la Versilia d’oro, tra locali e balere sparse ovunque, quando agli amici, al mattino dopo, si raccontava della conquista della notte, e non certo di quanti ragazzi si erano “stesi” a pugni, o quanto bottiglie ci si era scolati in qualche ora.

E così, sui social network, rispunta un vecchio video, preso da YouTube ma realizzato da Rai Storia. “Siamo al Ponte di Sasso – annuncia il giornalista – sulla via Sarzanese tra Viareggio e Marina di Pietrasanta”, alla scoperta della “Discolonga”. Una lunga carrellata di ricordi e di immagini, tra cui molti ancora i personaggi che si riconoscono. Un passaggio mostra la folla in attesa di entrare al Linus (oggi Kama Kama): qui si vede bene Giuseppe Bartelloni, Marco Garfagnini, lo storico proprietario. E ancora Giuseppe Da Prato, Marcello Di Giusto, il “mitico” Fulmine…

Tra gli interventi però non tutti sono d’accordo che la situazione, negli anni, sia andata peggiorando. Tra i più giovani qualcuno contesta che l’eco delle scazzottate di quegli anni arriva ancora ai nostri giorni. E sottolinea: “Non è proprio negli anni 60-70-80 che si sono sdoganate le droghe?”.

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