PIETRASANTA. Un uomo di grande carisma, dotato di una non comune sensibilità artistica, espressione di una consolidata tradizione aperta alle forme più innovative di creatività: Sem Ghelardini fu certamente tra i fautori dell’internazionalità di Pietrasanta contribuendo a far conoscere ed apprezzare nel mondo la maestria e le competenze tecniche dell’artigianato d’arte della Versilia.

Fu, infatti, uno dei primi artigiani del territorio a collaborare con artisti del calibro di Henry Moore, Juan Mirò, Henry-Georges Adam e con tutta una serie di affermati scultori arrivati in Versilia negli anni Sessanta.

Il suo laboratorio, il famoso Studio SEM, fondato negli anni Cinquanta in via Sant’Agostino, costituisce, ancora oggi, uno dei cenacoli d’arte più vivaci.

L’Amministrazione Comunale, su proposta del consigliere delegato Alessandro Biagi, con il consenso della famiglia Ghelardini, ha dunque deciso di tributargli un omaggio: a Sem Ghelardini sarà intitolata una piazza a Strettoia, lungo via dei Gigli. Sabato 8 settembre, alle ore 12, la cerimonia alla presenza del sindaco Domenico Lombardi, del figlio di Sem Ghelardini, Pierangelo, dell’artista Roberta Giovannini.

 

Sem Ghelardini, al secolo Semme, era nato a Pietrasanta il 30 marzo 1927 e vi è morto il 12 gennaio 1997.

Dopo aver studiato all’Istituto d’Arte di Massa e al Magistero di Firenze tornò a Pietrasanta e si formò come scultore nello studio Niccolai, in via Oberdan. Insieme, in seguito al fallimento della ditta Hauri, Niccolai e Ghelardini aprirono un laboratorio specializzato nella produzione di statuaria: fu così che i due artigiani cominciarono la grande avventura. Intorno agli anni Sessanta, Erminio Cidonio, titolare della ditta Henraux, creò in Versilia un punto d’incontro per i più grandi scultori contemporanei. Sem e la sua équipe furono chiamati a lavorare per la Henraux e realizzarono sculture per importanti artisti internazionali. Nel frattempo Niccolai morì, ma Sem proseguì l’attività con successo.

Sem è stato un punto di riferimento nazionale ed internazionale per gli scultori che giungevano in Versilia divenendone la preziosa “mano nascosta”.

Inizialmente il laboratorio ha lavorato per committenze americane realizzando statuaria classica e sacra, nel cui ambito si ricordino la Madonna per la Cattedrale di Saint Patrick a New York e il restauro del busto policromo di Diana del XVII sec. per il Museo di Versailles, ma la notorietà di Sem e del suo laboratorio si lega soprattutto all’arte contemporanea ed ai grandi maestri che riconobbero in Sem Ghelardini il più fidato collaboratore.

 

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