FORTE DEI MARMI. “Non è da attribuire alla fantasia di nessuno la volontà di chiudere il viale a mare la domenica mattina dalle 8 alle 12  da novembre a febbraio, ma all’intraprendenza dell’associazione ciclistica di Forte dei Marmi, composta da tanti appassionati  e concittadini,  che ha presentato una proposta con tre obiettivi ben precisi: l’incremento del turismo in un periodo di bassa stagione, il forte segnale di impatto ambientale con riduzione di emissione di Co2 e l’occasione di aggregazione cittadina con l’opportunità di realizzare eventi e manifestazioni di carattere socio-culturale negli spazi interessati”. Il vice sindaco Michele Molino, rispondendo alle obiezioni del capogruppo di centro destra James Popper spiega i dettagli del progetto annunciato dal sindaco.

 

“L’amministrazione comunale – prosegue Molino- ha trovato interessante l’iniziativa e ha dato parere favorevole. Adesso avvierà  un confronto con tutti i soggetti interessati per capire se è fattibile o meno. Chiaramente, i primi ad essere interpellati saranno i rappresentanti delle categorie economiche, così come la giunta ha già dato incarico all’assessore alla polizia municipale  Alessio Felici di contattare le amministrazioni limitrofe di Pietrasanta, Camaiore, MontIgnoso e Massa per verificare la loro disponibilità a condividere la proposta di un viale chiuso alle auto da Marina di Massa al viale Kennedy.

 

L’associazione ciclistica riporta dati precisi a riprova dei vantaggi che potrebbero arrivare: 3.500 ciclisti interessati, il 30% dei quali affiancati da accompagnatori. Di tutti questi il 50% sono interessati al pernottamento il sabato sera (circa 600/700 persone). Per non parlare del 30% dei quali ha casa in Versilia, abitualmente chiusa nel periodo invernale. Il riappropriarsi di uno spazio, solitamente destinato al solo transito dei veicoli per l’organizzazione di eventi a carattere socio culturale è stato un altro incentivo per dare credito a questa iniziativa.

 

Valuteremo con scrupolo la situazione nella sua globalità, in accordo con tutti i soggetti coinvolti – conclude Molino – poi vedremo se riusciremo a dare il via alla prima sperimentazione, che magari potrà trovare anche in Popper un entusiasta sostenitore”.

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