Foto Flavio Mastrangeli – beneventocalcio.it

dal nostro inviato

BENEVENTO. Per la seconda domenica consecutiva il Viareggio si è visto fischiare contro un calcio di rigore. Se quello di cui aveva beneficiato la Paganese ai Pini sette giorni fa pareva sacrosanto, quello che ha indirizzato la gara del “Vigorito” a favore del Benevento lascia, invece, più di un dubbio. Almeno a Sergio Carnesalini, autore del fallo di mano da cui è scaturita la massima punizione in favore dei giallorossi.

“È stato Mengoni a spingermi in area”, racconta il difensore bianconero. “Ho colpito la palla di mano perché ero sbilanciato. L’arbitro, però, mi ha ammonito, dicendomi che si trattava di un fallo volontario. Vi pare possibile che un difensore colpisca di proposito il pallone con la mano nella propria area?”

Ha provato a rimediare al fattaccio Massimo Gazzoli, il portiere viareggino che sperava di festeggiare con un risultato positivo le 400 presenze nei campionati professionistici. “Abbiamo fatto un passo indietro rispetto a sette giorni fa e non credo che il mister debba assumersi interamente la responsabilità della sconfitta.

“Dispiace, ovviamente, per il risultato. Il Benevento ha dei grandi nomi in squadra, ma loro con due tiri in porta hanno segnato altrettante reti e gettato le basi per il successo.”

Traspare amarezza dalle parole di Federico Sorbo, che si dice “dispiaciuto per l’occasione fallita all’inizio del secondo tempo. Se la palla fosse entrata avremmo pareggiato e, forse, la partita avrebbe preso un’altra piega.” Dal canto suo, Samuele Pizza assicura che “il Viareggio ce l’ha messa davvero tutto. Non so che dire, il 2-0 è una punizione eccessiva per quello che si è visto in campo.”

Ha invece dato un dispiacere ai suoi ex compagni Alessio Cristiani, oggi in forza al Benevento: l’esterno livornese è entrato ad inizio ripresa, ma non si è reso protagonista di azioni degne di nota. “È stata comunque un’emozione giocare contro questa squadra, che occupa un posto nel mio cuore.”

Roy Lepore

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